L’addio al passato ente «Gli statuti da modificare» di Ornella De Paoli

Davvero una storia infinita quella che dovrebbe avere come conclusione la scomparsa della Comunità montana Valli Orco e Soana. In questi giorni si assiste a una nuova fase, la riunificazione delle due Unioni montane in cui si erano scissi gli 11 Comuni delle due valli; fase che, però, martedì ha subìto una battuta d’arresto. Lo ha comunicato il sindaco Danilo Crosasso in consiglio comunale venerdì pomeriggio, proponendo il rinvio dei punti all’ordine del giorno che prevedevano lo scioglimento dell’Unione montana Valli Orco e Soana e lo statuto della nuova Unione montana Grand Paradis composta dagli 11 Comuni.«La Regione ha fatto un passo indietro – ha detto Crosasso – . Martedì ci ha comunicato che prima di deliberare in questo senso, dobbiamo modificare gli statuti, sia di una che dell’altra Unione, perché allo stato attuale non prevedono lo scioglimento. Un cavillo che causerà un inevitabile posticipazione della nascita dell’Unione montana che dovrebbe raccogliere l’eredità del vecchio ente. E dire che era stato proprio il vice presidente della Regione, Aldo Reschigna, durante un incontro avvenuto a Pont, a sollecitare la riunificazione. A convincere tutti i sindaci a questo passo, comunque è stata una serie di problemi relativi alla spartizione tra le due attuali Unioni montane sia del personale che di beni, come la rete dei ripetitori o il metanodotto, che sono praticamente indivisibili ,e soprattutto la gestione dei finanziamenti per il Pmo (fondi Ato)».
«Quello che è certo – ha proseguito il primo cittadino – è che la soppressione delle Comunità montane non comporta un risparmio, ma una maggiore spesa ed è il più grosso
errore fatto dalla Regione Piemonte». Venerdì, il Consiglio di Ronco ha approvato all’unanimità il rinvio dei punti riguardanti la nuova Unione montana. Nel frattempo la vecchia Comunità montana rimane in piedi, anche se ne era stata decretata la chiusura entro il 30 giugno. (o.d.p.)