L’antica tradizione del presepe rivive in Valle Soana di Giorgio Cortese

Durante il periodo natalizio in Italia ed in tutti i paesi cattolici del mondo esiste l’usanza di allestire Presepi, sia in casa che nelle chiese. Questa tradizione ha lontane origini medievali e consiste nella rappresentazione della natività di Gesù. Nella composizione, che può avere svariate grandezze, sono presenti statue di materiali vari posizionate in modo realistico. Tradizionalmente c’è un una grotta o una capanna, all’interno della quale è collocata la mangiatoia in cui alla mezzanotte tra il 24 e il 25 Dicembre sarà posta la statua di Gesù Bambino. Accanto a lui sono posizionati San Giuseppe e la Madonna, il bue e l’asinello con intorno i pastori, le pecore e gli angeli. Nel giorno dell’Epifania vengono aggiunte le statue dei Re Magi che, da tradizione, andarono ad adorare Gesù portando i loro doni. Ai doni dei Magi merita una piccola disgressione sulla nostra frenetica attività natalizia del regalare, questo verbo arriva dallo spagnolo regalar, arrivato nella lingua italiana intorno al 1500, l’etimo probabile è il fare un omaggio da re. Tornando al Presepe o Presepio, la parola letteralmente significa un luogo circondato da una siepe, preparato per uno scopo, ma come si fa a dire tutto questo in una parola sola? E’ l’attitudine alla sintesi della lingua latina, praesepium composto dal prefisso prae, prima e dal verbo sepire, circondare con siepe. Quindi resta sottinteso che il luogo è recintato prima di un certo avvenimento,  e l’avvenimento, naturalmente è la nascita di Gesù Bambino.  L’atmosfera natalizia scorre leggiadra per le strade e le piazze dei paesi della Valle Soana  ormai da qualche settimana. Ma una piccola borgata merita di essere visitata in ogni stagione, la valle di Forzo. Parlo della borgata  Pezzetto o meglio in valsoanino  Pessey. Questo gruppo di case è una borgata dei presepi, vere opere realizzate in arte povera in buona parte da Heidi e Maura con l’aiuto di altri collaboratori venuti anche dalle scuole elementari. Presepi che trasmettono vibrazioni all’animo, sensazioni da ricordi giovanili e riprendono l’idea originaria di San Francesco, quando a Greccio nel 1223 costruì  una mangiatoia all’interno di una caverna in un bosco. I Presepi di Pezzetto ci aiutano a vivere il significato profondo del Natale, che ci ricordano a nostra volta, che noi stessi ritorniamo a vivere attraverso l’arrivo di Gesù comprendendo cosa vogliamo da noi stessi ritornando a nascere, poiché avere l’opportunità di cancellare i nostri errori ogni anno è uno dei più grandi regali che riceviamo in queste festività. Questi presepi sono aperti sino a 6 gennaio. Ma il clou  del periodo natalizio raggiungerà l’apice scenografico la sera del 24 dicembre quando a Ronco  Canavese  alle ore 21,30 ci sarà la rappresentazione  del presepe vivente Francoprovenzale, con figuranti in costumi della valle, “a Nohtra Maneri”, info Parrocchie della Valle Soana /Don Luca) 3470880307. Oggi il presepe vive un momento di rinnovato interesse che non deve esaurirsi solo in spettacolarità ma entrare nell’animo per tornare al  vero significato che ha avuto e deve avere  se recuperiamo  quella valenza anche culturale che è stata espressione e nutrimento di  generazioni di credenti, che fa riferimento al più profondo del nostro sentire e della nostra fede, segno di amore e quindi non certo di divisione od offesa.  E poi a chi può far paura un bambino  che sorride da una povera mangiatoia?
giorgioNatale

 

 

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