LOCANA : progetto ginnastica dolce in acqua per gli anziani a cura di Marino Pasqualone

La riuscita iniziativa delle Rsa “Vernetti” di Locana e “Giachino” di Sparone

LOCANA – In questi ultimi tre anni, profondamente segnati dal Covid e dai provvedimenti messi in campo per cercare di contrastarlo, ad aver pagato il prezzo più alto, in termini sia di vite umane perdute che di isolamento dal mondo esterno e dai propri affetti più cari, sono certamente stati gli ospiti delle case di riposo per anziani.

Ed in questo contesto assume particolare importanza e significato l’iniziativa messa in campo recentemente dalla RSA “Vernetti” di Locana e dalla Casa di riposo “Giachino” di Sparone, che in perfetta sinergia hanno attivato il progetto “Ginnastica dolce in acqua” per gli anziani ospitati presso le due strutture della valle dell’Orco, grazie anche alla disponibilità del Comune di Locana che ha messo a disposizione il mezzo di trasporto con autista per raggiungere la piscina di Cuorgnè.

“Il lavoro di pianificazione di questa attività ha coinvolto a vario titolo tutte le figure operanti nelle due strutture, dalle Direttrici sanitaria e di struttura fino alla psicologa e l’animatrice ed alle Oss e gli infermieri – sottolineano gli organizzatori  dell’iniziativa – Gli obiettivi del corso sono stati esperienzali, motori e socioaffettivi, e la finalità principale è stata legata al miglioramento delle capacità motorie degli anziani , all’acquisire una maggiore consapevolezza del proprio corpo da gestire in un ambiente diverso dall’usuale, sfruttando anche il benefico effetto “massaggio” che l’acqua esercita”.

Ma questa non è l’unica iniziativa che vede impegnate direzione e personale delle due case di riposo valligiane, in un percorso che prevede molteplici attività quali il laboratorio di cucito, le passeggiate e gli intrattenimenti musicali, tutte finalizzate alla socializzazione ed alla riapertura dei contatti verso l’esterno per chi vive in queste strutture, cercando così di superare e rimarginare le profonde ferite, fisiche ma soprattutto psicologiche, che su questi anziani spesso fragili hanno aperto i tre anni di pandemia appena lasciati alle spalle.

                                                                                                          Marino Pasqualone