Locana:al via i lavori per trasformare in ristorante ia stazione di arrivo della vecchia seggiovia

Locana, l’opera rientra nel piano di rilancio della stazione sciistica. In futuro, ristorante e solarium

tratto dalla Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
LOCANA. Stanno per iniziare, all’Alpe Cialma, i lavori di ristrutturazione della vecchia stazione di arrivo della seggiovia del Carello. L’opera rientra nel piano di rilancio della stazione sciistica varato, già nel passato quinquennio, dall’amministrazione comunale capitanata da Giovanni Bruno Mattiet e va ad aggiungersi ad altre opere realizzate negli ultimi anni, come il secondo tratto di skilift, il nuovo parcheggio, l’impianto di innevamento artificiale. Con l’arrivo della bella stagione, dunque, la ditta vincitrice dell’appalto, la Cimo srl di Colleretto Giacosa, inizierà i lavori di recupero del fatiscente edificio in cemento degli anni Sessanta che in futuro ospiterà un ristorante da 100 posti con veranda panoramica, solarium al piano superiore e locali per il ricovero dei battipista al piano terra.

Il costo dei lavori è di 600 mila euro, ma l’intero intervento previsto è di poco superiore al milione (precisamente 1 milione 92 mila 872 euro) ed è finanziato con fondi propri del Comune e con un finanziamento derivato dal fondo per i Comuni confinanti con le Regioni a statuto speciale (in questo caso, la Valle d’Aosta) di 760 mila euro destinato ad interventi per il potenziamento dello sviluppo turistico della stazione sciistica La Cialma.

«Con questo intervento concludiamo la prima fase dell’operazione di rilancio della nostra stazione sciistica – spiega il primo cittadino – . Adesso dobbiamo passare alla seconda fase per riuscire a sfruttare appieno il bacino sciabile della Cialma, che è di ben 10 chilometri, ma di cui attualmente solo 2 sono utilizzati. A questo punto dobbiamo valutare come proseguire fino a Punta Cia. Con un altro skilift, una seggiovia ? Per questo, nel 2015, nel bilancio comunale vi sarà un impegno di spesa per uno studio di fattibilità che prenda in considerazione tutti i fattori, compresi i costi di gestione e di manutenzione».

Lo scopo è quello di avere un progetto credibile da sottoporre a possibili partner privati ed in primo luogo alla popolazione locale. «I costi di costruzione degli impianti di risalita sono molto elevati, da solo il Comune non potrebbe realizzarli e come sappiamo non si può più contare su contributi pubblici – osserva Bruno Mattiet – . È indispensabile, quindi, l’intervento dei privati, in primis di quelli locali. Penso a forme di partecipazione anche con piccole quote, ma da parte di tutti coloro che hanno attività e case sul territorio».

Ornella De Paoli