Nuovo ospedale del Canavese, sindaci in Regione per manifestare il sostegno all’area Ribes tratto da “prima il Canavese”

Intanto l’Assessorato regionale alla Sanità del Piemonte ha inviato alla

Conferenza dei sindaci dell’Asl To4 lo studio tecnico aggiornato sulla valutazione dei siti individuati
Sindaci canavesani in Regione per manifestare il sostegno all’area Ribes come sito del nuovo ospedale del Canavese


Circa 50 sindaci del Canavese occidentale, della Valchiusella e di parte dell’Eporediese sono stati ricevuti dal presidente del Consiglio Stefano Allasia e da numerosi consiglieri della maggioranza e dei gruppi di opposizione per esporre le ragioni della contrarietà alla scelta dell’area ex Montefibre per la costruzione del nuovo ospedale dell’Asl To 4.
Le rassicurazioni di Allasia

“Mi farò portavoce delle vostre istanze – ha detto il presidente Allasia a conclusione dell’incontro – e faremo le opportune valutazioni per proseguire la discussione anche alla luce della documentazione che avete fornito”.
Presente anche l’assessore per i rapporti tra Giunta e Consiglio Maurizio Marrone, che ha raccolto la posizione dei sindaci e la porterà in Giunta. L’assessore ha sottolineato che, ferma restando l’importanza del passaggio in assemblea dei sindaci, la pianificazione della rete ospedaliera spetta al Consiglio regionale e che dovrà essere quindi l’Aula ad assumersi la responsabilità di votare la proposta che verrà presentata dalla Giunta.

“Scelta politica”

I sindaci hanno parlato di scelta politica, non in linea con i risultati del primo studio Ires commissionato dalla Regione, che assegnava il maggior punteggio all’area ex Ribes di Pavone, e che è stato recentemente rivisto. Venerdì è stata convocata in via d’urgenza l’assemblea dei sindaci dell’Asl, con all’ordine del giorno il voto sulla localizzazione del sito.
Nei vari interventi, i primi cittadini hanno esposto le problematiche legate all’ex Montefibre, che sorge in un’area già fortemente urbanizzata, con difficoltà rispetto alla viabilità e alla possibilità per tutti gli utenti delle zone interessate di raggiungere il nuovo ospedale in 20 minuti, come prevedono le moderne linee guida riconosciute a livello mondiale. Inoltre la scelta obbligherebbe a costruire un ospedale a sviluppo verticale, considerato oggi non idoneo in termini di sicurezza e di logistica.

Molti gli interventi dei consiglieri regionali presenti, che hanno riportato le posizioni dei gruppi e posto domande.

Frediani: “Poca chiarezza”

“Abbiamo già avuto modo di osservare, durante una precedente seduta di Commissione Sanità, la spaccatura che lacera la maggioranza e che ha portato l’assessore Icardi a rimandare una decisione che sembrava già presa, con la scelta dell’area ex Montefibre a scapito dell’area Ribes – ha detto Francesca Frediani, consigliere rerionale di Unione Popolare – A modificare l’esito dello studio che aveva indicato come più plausibile l’area di Pavone Canavese sarebbe stata la possibile realizzazione del nuovo casello autostradale e il nuovo svincolo di San Bernardo ipotizzati dall’Assessore Gabusi. Progetti su cui i sindaci lamentano poca chiarezza e sui quali non ci sono garanzie certe. Certezza che manca anche sulle bonifiche necessaria nell’area prescelta. Per il reparto sotterraneo di radioterapia, riferimento per tutta l’area, è necessario che vengano svolte bonifiche in profondità cui l’Assessore Icardi non ha fatto cenno in Commissione. La questione verrà riportata in Consiglio: ancora una volta la Giunta Cirio rimanda all’Aula la responsabilità di scelte politiche risulterebbero divisive per la sua maggioranza”.

Accossato: “Grande confusione”

“Regna grande la confusione sotto il cielo della Sanità piemontese come è emerso ancora questa mattina durante la consultazione in Consiglio Regionale di una cinquantina di sindaci del canavese venuti per esprimere la propria contrarietà all’ipotesi di nuovo ospedale dislocato nel centro della Città di Ivrea a scapito di Pavone Canavese – ha commentato a margine dell’incontro Silvana Accossato Presidente Gruppo consiliare regionale Liberi Uguali Verdi – Non rassicurano poi di certo le affermazioni dell’Assessore alla Sanità Icardi che rispondendo a un question time della Presidente LUV Silvana Accossato parla di potenziamento dei servizi degli ospedali di Courgnè e Lanzo “grazie all’apporto di privati”. “Potenziamento di cui né i cittadini né gli amministratori del territorio si sono accorti – spiega Silvana Accossato preoccupata di una continua e strisciante “esternalizzazione di servizi ai privati, una privatizzazione nei fatti del servizio pubblico sanitario piemontese come ha dimostrato la scelta di vendere l’ex ospedale di Settimo. La giunta Cirio sembra creare appositamente situazioni confuse su questi temi per coprire le divisioni politiche della sua maggioranza e poi poter fare le proprie scelte in contrasto con i territori e i loro rappresentanti come ha dimostrato l’audizione dei sindaci canavesani di questa mattina – continua l’esponente di LUV – piuttosto Icardi si preoccupi di riattivare il servizio di Pronto Soccorso h24 chiuso per una scelta scellerata e più volte promesso invece dell’attuale Primo Intervento aperto solo 12 ore al giorno”.

Nuovo studio tecnico

Intanto l’Assessorato regionale alla Sanità del Piemonte ha inviato alla Conferenza dei sindaci dell’Asl To4 lo studio tecnico sulla valutazione dei siti individuati (Pavone Canavese, Ivrea Montefibre ed Ivrea Olivetti) per la realizzazione del nuovo ospedale dell’Asl To4, aggiornato sulla base dei nuovi elementi di giudizio analizzati dal Gruppo di lavoro nella riunione di giovedì scorso.

La Conferenza dei sindaci è stata così invitata ad esprimere il proprio parere, in tempo utile per la prossima riunione della Giunta regionale, in programma lunedì prossimo 31 luglio, in modo da acquisire un ulteriore elemento di valutazione, nel rispetto dei tempi concordati.