PONT CANAVESE – Storie curiose del Canavese: esce il terzo libro di Alberto Serena tratto da Quotidiano Canavese

«Storie curiose del Canavese» contiene nelle sue pagine 55 racconti tratti da fatti curiosi realmente

accaduti in paesi dell’Alto Canavese tra l’800 e il ‘900, dove il lettore viene coinvolto da tanta spontaneità da leggerli tutti in un fiato

PONT CANAVESE – Giovedì 27 giugno 2024 uscirà il libro «Storie curiose del Canavese» scritto da Alberto Serena, con la prefazione di Giancarla Minuti Guareschi, vedova del primo figlio di Giovannino Guareschi, l’autore di Don Camillo. Alberto Serena è nato a Pont Canavese il 30 maggio del 1948 ed è residente a Biella. Ha sempre amato la ricerca storica sul Canavese, la poesia e la scrittura.

Autore dei testi di avanguardia teatrale, Alberto Serena esordì nel 1972 con una commedia «Giuseppe e Maria 2000 anni dopo», rappresentata nei teatri di Cuorgnè, Rivarolo e Ivrea, che trattava la difficoltà dell’inserimento degli immigrati del sud arrivati in Canavese. Collabora con la rivista «Canaveis», con «Terra Mia» e con il giornale «La Sentinella del Canavese». Ha condotto e pubblicato molte ricerche sulla vita di personaggi pontesi e delle Valli Orco e Soana del secolo scorso. Dal 2002 è presidente dell’associazione «NuovaMente» con sede a Biella, che si occupa di cultura alternativa, tematiche condotte sempre «con gli occhi al cielo ed i piedi per terra». Ha scritto, inoltre, «Dall’asilo al matrimonio in un piccolo paese del Canavese» (Atene del Canavese, 2021) e «Gente straordinaria di un piccolo paese del Canavese» (Atene del Canavese, 2023).

«Storie curiose del Canavese» contiene nelle sue pagine 55 racconti tratti da fatti curiosi realmente accaduti in paesi dell’Alto Canavese tra l’800 e il ‘900, dove il lettore viene coinvolto da tanta spontaneità da leggerli tutti in un fiato. Ogni episodio suscita un vivo interesse, che attira l’attenzione per la sua singolarità, novità, rarità o stranezza e viene raccontato come fosse appena successo con il comune denominatore della curiosità mista alla semplicità, che porta il lettore sul luogo dell’evento. «Una sensazione questa che si prova leggendo Giovannino Guareschi, tutti i suoi libri e tutte le sue storie, raccontate nella stessa maniera, che riuscivano allora come ora a farmi partecipare alla storia, sempre con un tocco di umorismo nella descrizione dei personaggi, ma sempre fedele alla verità dell’evento descritto, vissuto o sofferto – commenta  Giancarla Minuti Guareschi – Il colore dei personaggi descritti con semplicità affettuosa, mai arrogante o invasiva, spinge a leggerne il vissuto raccontato con divertenti sfumature. Ho riscontrato inoltre che i personaggi e gli eventi nel Canavese non sono diversi da quelli della Bassa Emiliana  da Roncole a Busseto, a Brescello. In ogni paese c’è un prete divertente e un sindaco impiccione, in ogni paese c’è un miracolo, come la voce ritrovata del bimbo muto. Sono poche le persone che riescono a raccontarne le storie cogliendone le svolte piacevoli che leggendole diventano di tutti noi: le nostre storie». Il libro uscirà il 27 giugno perché questa è una data particolarmente significativa per lo scrittore, ironica ed ambigua allo stesso tempo, come riportato nell’ultimo racconto del volume.