Dopo il mezzo milione di arretrati Ici ed Imu per la centrale idroelettrica Iren di Pont Canavese, incassato con abile mossa a fine anno dal comune e prontamente dirottato per finanziare i lavori ormai prossimi al via del “polo scolastico” di via Roma, il sindaco Paolo Coppo non ha perso l’ennesima occasione per scagliarsi contro coloro i quali nei mesi scorsi avevano criticato l’amministrazione comunale per la scelta, ritenuta da taluni inutile e costosa, di realizzare una nuova scuola elementare in un paese in via di spopolamento.
In alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa locale il primo cittadino di Pont rimarca infatti come questa entrata, per la verità non del tutto inaspettata in quanto il contenzioso con Iren era in piedi ormai da alcuni anni, “ da sola dimezza quell’ipotetico mutuo da un milione di euro, peraltro mai acceso, ma che alcuni definiscono deleterio e penalizzante per il comune e che sarebbe causa di aumenti di tassazione e taglio di servizi per i cittadini”.
“ Il reperimento di queste risorse è una prima risposta a chi sparla in ogni dove o ad aspiranti a sindaco e amministratore comunale che hanno come unico scopo quello di denigrare ciò che con tanta diligenza e tanto impegno l’amministrazione comunale cerca di realizzare. Questa – prosegue Paolo Coppo – è sana amministrazione contro demagogie e denigrazioni di chi parla senza informarsi nelle sedi preposte o che vuol fingersi sordo”
“Far bene e lasciar dire”: questo è dunque il motto coniato dal sindaco di Pont, la nuova stella polare alla base della sua comunque efficace azione amministrativa, anche se, a leggere quanto prima dichiarato, sembrerebbe che quanto dicono alcuni pontesi dia invece parecchio fastidio al primo cittadino, che peraltro non perde occasione per farlo sapere.
Comunque, supportato da una quasi sempre silenziosa ma granitica maggioranza consigliare, Coppo va avanti per la sua strada come un carro armato, incurante delle ( a suo dire ) spesso ingenerose critiche di alcuni cittadini, i quali, anziché fare qualcosa di concreto e di utile per il loro paese, perdono tempo sui social, nei bar e magari anche sui giornali a fare le pulci all’amministrazione comunale.
Anche se forse i giudizi sulla “diligenza” e la “sana amministrazione”, o sulle “demagogie” e “denigrazioni” con cui, a parere del sindaco, è presa di mira la stessa amministrazione comunale, sarebbe più opportuno ed elegante lasciarli fare alla controparte, cioè in questo caso ai cittadini.
Cittadini ai quali, alla fin fine, non resta proprio altro che poter almeno “dire” quel che pensano sulla bontà o meno dell’azione amministrativa, anche se oggi purtroppo e per varie ragioni sono sempre in meno a farlo.
tratto da Il Risveglio Popolare del 1 Marzo di Marino Pasqualone