PONT: Preoccupa la frana di un tratto dismesso da 20 anni della strada provinciale della Val Soana a cura di Marino Pasqualone

 Sopralluogo del consigliere regionale Cane a Configlie’

(da IL RISVEGLIO POPOLARE del 7 marzo 2024)

PONT CANAVESE – Soprattutto dopo questi ultimi giorni di maltempo e di piogge finalmente copiose, è tornato alla ribalta il movimento franoso di un costone della montagna poco prima della borgata Configliè di Pont Canavese, riportato sotto i riflettori dopo un periodo di oblio dal consigliere regionale della Lega (e comunale nella vicina Ingria) Andrea Cane, che la scorsa settimana, sollecitato da alcuni cittadini di Pont, ha compiuto un sopralluogo nell’area interessata dalla frana.

Tutto era iniziato poco meno di trent’anni fa, quando i primi e quasi impercettibili movimenti di “slittamento” a valle di quel tratto (poi dismesso) della strada provinciale della val Soana, compreso tra il bivio per MontPont ed il rio di Configliè, avevano più volte danneggiato l’acquedotto pontese che scorreva interrato sotto la carreggiata.

Da allora si erano susseguiti tutta una serie di interventi per tentare di arginare il movimento franoso, ma alla fine, vista l’impossibilità di arrestarlo e la sua potenziale pericolosità, si era poi optato per la costruzione di un nuovo tratto di strada di circa duecento metri in galleria per bypassare l’area instabile, entrato in funzione nei primi anni duemila.

Intanto il tratto di strada provinciale dismesso ha proseguito nel suo lento ma, a quanto pare inesorabile, movimento di assestamento, continuando a scivolare verso valle ed aprendo larghe crepe e dislivelli nei preesistenti muri di sostegno e nella carreggiata, mentre gli alberi e gli arbusti hanno iniziato a riprendere il sopravvento sull’asfalto e sul cemento.

Nel frattempo erano stati posati alcuni sensori per monitorare la frana, e più recentemente una rete metallica su un breve tratto della carreggiata, ma sostanzialmente la sua esistenza, e potenziale pericolosità, era forse passata in secondo piano nelle priorità delle amministrazioni competenti.

Eppure lo smottamento interessa una porzione abbastanza vasta della dorsale boscosa, su cui più a monte sorgono anche i due piccoli villaggi pontesi, da tempo disabitati, di Lulera e Stavëir, ma soprattutto cento metri più in basso, nello sottostante gola del torrente Soana, passa la vecchia strada sterrata della val Soana che porta alle centrali idroelettriche di Stroba: tanto che qualcuno in passato aveva paventato il rischio, non sappiamo quanto effettivo, che una frana di grandi dimensioni più a monte avrebbe anche potuto creare uno “sbarramento” delle acque del torrente.

A focalizzare l’attenzione su questa frana “dimenticata” era anche stata, un paio d’anni fa, l’associazione culturale “Pietra su pietra”, con un’osservazione in merito al Piano regolatore del Comune di Pont: Si tratta di un problema serio – aveva sottolineato a tale proposito l’architetto Arturo Bracco, esperto in pianificazione territoriale ed urbanistica – di una frana profonda oltre 50 metri”.

Ora, come detto all’inizio, a riportare comunque l’attenzione su questo “punto critico” di dissesto idrogeologico della valle Soana è stato il consigliere regionale Andrea Cane, che durante un sopralluogo nell’area ha richiesto ed ottenuto un immediato sopralluogo da parte del personale del Comune di Pont, oltre ad attivarsi in merito richiedendo nuovi rilievi ufficiali sullo stato attuale della frana alla Città Metropolitana di Torino in collaborazione con la Regione Piemonte.

Ringrazio l’amico Claudio Barinotto per la collaborazione, le forze dell’ordine, il Commissario prefettizio Paolo Cosseddu, la polizia municipale e i tecnici del Comune di Pont Canavese per essere intervenuti immediatamente”  ha scritto sul suo profilo social il consigliere regionale Cane, che ha già interessato del problema anche l’assessore regionale alla difesa del suolo e protezione civile Marco Gabusi.

                                                                                                                      Marino Pasqualone