Sono ormai parecchi gli attacchi a greggi verificatisi da alcuni anni a questa parte che dimostrano come i lupi siano tornati a ripopolare le montagne delle Valli Orco e Soana, da dove erano scomparsi da secoli.
tratto dalla Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
Che gli esemplari segnalati in questi anni, ed in particolare nel 2015 in Valle Orco, siano gli stessi che hanno fatto scorrerie nelle confinanti Valli di Lanzo non è ancora certo, così come non è certo che tutti i casi di uccisione di pecore e capre in alpeggio di cui si parla nelle valli siano dovuti a loro, perché a fare danni potrebbero essere stati anche dei cani randagi. I casi segnalati agli uffici regionali sono stati una decina.
In ogni caso, i valligiani sono preoccupati e ancor più lo sono gli allevatori, alcuni dei quali hanno già subito danni ed ottenuto indennizzi dal parco nazionale del Gran Paradiso, come Luigi Piacentino a cui l’ente a fine dicembre ha riconosciuto un danno, subito in alpeggio a Noasca, di oltre quattromila euro, e altri pastori che in estate portano pascolano capre e pecore in alta Valle Soana.
La loro preoccupazione, adesso, sta aumentando per via delle notizie, provenienti sempre più di frequente da altre valli piemontesi, di attacchi non solo a ovini e caprini, ma anche a bovini. La presenza dei lupi, dunque, rischia di diventare un problema sempre più grande, soprattutto se il numero di esemplari circolanti in loco dovesse aumentare, considerato che sulle montagne delle due valli, d’estate, pascolano migliaia di pecore,capre e mucche sovente incustodite.
L’esempio è quanto successo oltreconfine, sulle Alpi francesi, dove la politica dei risarcimenti non è servita a far convivere allevatori e lupi e lo Stato francese, per risolvere la questione e difendere l’economia montana, ha autorizzato degli abbattimenti, nonostante il lupo sia una specie protetta.
Ornella de Paoli