cs UNCEM Tim che non prende per il censimento Istat

TABLET TIM PER I CENSIMENTI: UNCEM SCRIVE A TIM E A ISTAT PER RISOLVERE LE CRITICITA’. “SENZA RETE SI VA POCO LONTANO. ISTAT DOVEVA SAPERE PRIMA IN QUALI TERRITORI AGIVA. A QUANDO VERI INVESTIMENTI FATTI DA MISE CON GLI ENTI LOCALI PER VINCERE IL DIGITAL DIVIDE?”

Le segnalazioni dei Sindaci di diverse aree montane italiane, pervenute nelle ultime ore a Uncem, sono corrette: il censimento messo in campo da Istat con i tablet inviati a tutti i Comuni rischia di essere messo in crisi dalla copertura di Tim, unico operatore scelto, assente in troppe aree montane. Troppe valli scoperte. E così i rilevatori – evidenziano i Sindaci – sono costretti a viaggi doppi su e giù per le valli. Senza certezza del risultato. Uncem ha scritto ai vertici Tim consapevole che il problema è “storico” e strutturale: troppe aree “buie”, troppe zone che avrebbero bisogno di nuovi ripetitori. E una limitatezza di utenti che spinge le società delle telecomunicazioni a non investire. Un problema enorme, secondo Uncem, sindacato di territorio da sempre impegnato a cotrastare le emergenze del digital divide e le polarizzazioni degli investimenti delle imprese. “Questa volta di mezzo ci va Istat – spiega Marco Bussone, presidente Uncem – che doveva pensarci prima. E risolvere il problema trattando con i player delle telecomunicazioni. Doveva sapere che Tim nelle valli non prende, doveva parlarne con le Associazioni degli Enti locali per capire come gestire il problema. Invece, Istat ha agito come sempre da solo, senza coinvolgere i Comuni e Uncem. Le criticità sono evidenti e di difficile risoluzione oggi. Chiediamo un’immediata revisione della strategia. Dobbiamo risolvere i problemi e non gettare la croce sui Comuni. Dopo Dazn che mostra la lentezza della rete internet che non permette di vedere la partita di calcio, arriva Istat a scoprire che le valli non hanno copertura. Ci avessero ascoltati anni fa e ieri, non saremmo a questo punto. Invece troppi soggetti ignorano la complessità del Paese e la fragilità di molti territori. Potrà arrivare il giorno nel quale finalmente tutti insieme, soggetti pubblici e privati, decidiamo al tavolo del Mise, voluto dal Ministro, quante risorse investire nelle valli per abbattere il divario digitale e dunque installare nuovi ripetitori tv e telefonici, oltre che la fibra ottica che Open Fiber sta posando?”.
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