CUORGNE’, Grande successo per il «25 Aprile» al primo hackaton della Montagna tratto da Quotidiano Canavese

Mountain hack, il primo hackaton della montagna, ha visto impegnati 100 ragazzi provenienti da 9 regioni e 15 città differenti, incontrarsi presso l’Università di Milano l’11 e il 12 dicembre per progettare la propria idea di montagna. Mountain-Hack, evento organizzato dal Ministero dell’istruzione, si è svolto nell’ambito della seconda edizione di CIME, un appuntamento nazionale dedicato alla ricerca e all’innovazione per le Montagne, promosso e organizzato da UNIMONT – Centro d’eccellenza a Edolo dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con il Club Alpino Italiano. Un primo successo per la scuola di Cuorgnè è arrivato con la selezione fra oltre cinquanta scuole italiane. Il lavoro di ricerca e studio, insieme al progetto “Alternanza e territorio” con il comune di Ronco Canavese, hanno reso vincente la candidatura del 25 Aprile a questo evento.
Il legame tra l’Università della Montagna e il XXV Aprile nasce da una idea sviluppata dal sindaco di Cuorgnè Beppe Pezzetto con il supporto del professor Russo, «un seme che abbiamo lanciato 2 anni fa e che adesso inizia a dare i primi frutti. Dobbiamo lavorare insieme per dare forma sul nostro territorio al corso universitario e ai vari master che la collaborazione con Unimont ci consente di attivare, un passo alla volta – conclude Pezzetto – da una segnalazione ricevuta i docenti del XXV Aprile si sono prontamente attivati e il successo ottenuto nel Moutain hack è la dimostrazione che abbiamo buone idee, bravi docenti e ragazzi in gamba, complimenti a tutti».
Ma cos’è un hackaton? E’ a tutti gli effetti una maratona alla ricerca di idee e progetti intorno a un tema ben preciso, in questo caso lo sviluppo della montagna. I ragazzi, divisi in 10 team composti da studenti tutti di provenienza eterogenea si sono confrontati ricercando soluzioni rispetto a due temi “sport e montagna” e “cultura e montagna”. Ai due team dei docenti accompagnatori invece è stato chiesto di produrre un progetto che legasse didattica e montagna. A tutti è stato inoltre richiesto di ideare il logo del neonato Ilalian Mountain Lab. Al termine delle presentazioni una commissione composta da alcuni membri del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e da alcuni componenti del “Tavolo di lavoro dell’Italian Mountain Lab” ha proclamato un team vincitore per ognuno dei due temi assegnati.
Simone Crovero e Giulia Gerbalena, con Vuillerminaz Eleonora, Camilla Prete, Campisi Simone e Ursulean Alexandru hanno avuto la possibità di rappresentare il 25 Aprile a Milano. Simone e Giulia, con i loro due team hanno raggiunto il podio aggiudicandosi la possibilità di partecipare a un summer camp in Nepal la prossima estate. Al di là del premio certamente eccezionale, per tutti è stata un’esperienza particolare come ci racconta Eleonora: «Per me il mountain hack è stata un’esperienza totalmente nuova, un qualcosa anche di inaspettato: creare un progetto, pensarlo realizzabile e sperare di vederlo realizzato. Ventiquattro ore di intenso lavoro, il tutto accompagnato dal fattore del non conoscere le persone con le quali ti saresti dovuta mettere in gioco, facendo coesistere delle idee in un’unica grande idea. In poche parole: un’esperienza da provare».
Il gruppo di Giulia ha proposto lo sviluppo di un Erasmus della Montagna, i Mountain Games, diretto principalmente ai giovani. Il progetto prevede un bando rivolto ai comuni montani che possono candidarsi ad accogliere l’evento, fra questi ne vengono scelti tre (uno dal nord, uno dal centro e uno dal sud), Un secondo bando per le scuole permette l’individuazione di sei classi che si recheranno nei paesi di montagna vincenti. Qui, tramite delle sfide, verranno a contatto con la cultura e le tradizioni del luogo.Una seconda fase del progetto prevede la creazione di un’applicazione diretta al pubblico, contenente le informazioni sulle varie località montane della nostra penisola sviluppata anche grazie all’aiuto degli studenti che hanno visitato i paesi vincitori del bando.
Il progetto del team di Simone si chiama “Safe Pick” ovvero vetta sicura; ruota intorno alla creazione di una un’associazione senza scopi di lucro che punta a sensibilizzare e a formare i ragazzi e gli sportivi riguardante la sicurezza delle montagne. L’associazione punta a contattare esperti e persone che hanno avuto incidenti in montagna e esperti del soccorso alpino disponibili a sensibilizzare giovani e non, in scuole, eventi, manifestazioni e gruppi sportivi.Mhack_studenti-25aprile