FRASSINETTO: Estate da ricordare grazie al bel tempo ed al volo libero di Marino Pasqualone

Quella che si sta avviando alla conclusione, e che ha visto il suo ultimo appuntamento importante domenica scorsa con la festa patronale di San Bartolomeo nel capoluogo, sarà certamente un’estate da ricordare per il paese di Frassinetto.
( da  IL RISVEGLIO POPOLARE del 27 agosto 2015 di Marino Pasqualone )
Complice sicuramente il bel tempo e le temperature che, da fine giugno a metà di agosto, sono state decisamente alte anche agli oltre mille metri dell’altipiano ai piedi della Quinzeina, ma soprattutto grazie alla poderosa spinta turistica determinata dalla spettacolare capacità di attrazione generata dal nuovo impianto di volo libero “Arcansel”, il paese delle valli Orco e Soana dallo scorso mese di giugno è stato letteralmente preso d’assalto da frotte di turisti.
Molti dei quali prima probabilmente nemmeno ne conoscevano l’esistenza sulla carta geografica, ma che giunti nell’invidiabile belvedere su buona parte della pianura piemontese (non per nulla viene chiamato “il balcone del Canavese”) hanno scoperto con sorpresa le peculiarità e le bellezze di quest’angolo appartato di montagna valligiana, fino a ieri meta riservata a pochi affezionati (oltre, ovviamente, alle famiglie originarie di Frassinetto, che qui possiedono le case ristrutturate dei loro avi).
A beneficiarne, ovviamente, è stata l’intera economia del luogo, in primis bar, ristoranti ed esercizi commerciali, ma anche tutto l’indotto che già si è creato nella gestione dell’impianto di volo libero inaugurato solo lo scorso autunno, il quale ha registrato ad ogni weekend il pienone con centinaia di appassionati decisi a sperimentare l’emozione di “volare” sospesi ad un cavo da un lato all’altro della valle del rio Bigio, superando ampiamente in un tratto la velocità di oltre cento chilometri all’ora a quattrocento metri dal suolo.
Ma, come da tradizione, accanto al nuovo che avanza e che sta già rapidamente trasformando la finora sonnacchiosa vita frassinettese, non sono mancati tutti gli appuntamenti della tradizione con le feste di borgata e le serate di musica e balli presso il padiglione allestito dalla pro-loco e dal gruppo alpini di Frassinetto.
E, proprio con gli alpini, la scorsa domenica 2 agosto si è tenuto l’annuale appuntamento con il raduno delle penne nere, a cui hanno partecipato decine di sezioni con i loro gagliardetti in una bella giornata di sole.
E poi la festa dell’Assunta a ferragosto, sempre al capoluogo, per finire alla pirotecnica serata di sabato scorso 22 agosto, vigilia della patronale di San Bartolomeo, con tantissima gente presente per il falò ai margini della nuova grande piazza realizzata all’ingresso del paese e per guardare i sontuosi fuochi artificiali che, per oltre venti minuti, hanno disegnato colori nel cielo nero sul cui sfondo brillavano lontane le luci sfavillanti della pianura e di Torino.
Ma, intanto, in un paese rimesso finalmente a nuovo con marciapiedi, tronchi di legno colmi di fiori, strade e piazze asfaltate grazie ai fondi statali dei “6.000 campanili”, già si guarda al futuro: nel mirino la realizzazione di un “albergo diffuso” ristrutturando le vecchie abitazioni dei centri storici di capoluogo e borgate e, almeno stando ai si dice, anche la prossima costruzione di un nuovissimo “centro benessere” da parte di privati.
In questo futuro ricco di promesse resta solo un piccolo neo: a Frassinetto, come un poco dappertutto sulle nostre montagne, stanno scomparendo i prati che un tempo erano la  principale risorsa degli abitanti del luogo nonché il suo vanto paesaggistico, invasi sempre più da una boscaglia incolta che sta ormai soffocando da vicino capoluogo e borgate.
La vera scommessa sarebbe proprio quella di riuscire ad invertire questa situazione, con il recupero anche solo parziale dell’economia agricola e dell’allevamento locale da parte delle nuove generazioni: certamente, questa, la battaglia più difficile da vincere, per ridare alla montagna valligiana quell’aspetto curato che l’abbandono dell’agricoltura alpina ed i cambiamenti climatici hanno ormai pesantemente intaccato.

Marino  Pasqualone
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