Giors neuv!
Ho trovato in un libro questa spassosa parola idiomatica piemontese che significa una persona che agisce in modo misterioso, da li per dire di una persona che fa lo gnorri: “fè ‘l giors neuv!” Questa espressione popolare nasce dal nome proprio Giorgio, in latino Georgius di origine greca georgos, agricoltore. La locuzione potrebbe derivare dal francese “monter comme un Saint Georges”, il Santo che a cavallo ha ucciso il drago simbolo del male, oppure si riferisce al nome Giorgio, che assume il significato di ingannatore, nome legato all’incendio del fantoccio di carnevale, azione detta in linguaggio furbesco: “bruciare il Giorgio!”
Favria, 14.05.2018 Giorgio Cortese ,
Ogni azione nella mia vita, anche la più insignificante ai miei occhi può toccare qualche corda nell’animo delle persone che incontro.
Buone notizie
Siamo sempre abituati a lamentarci, a puntare il dito sui disservizi, ma esiste un Paese che lavora con dedizione e passione. L’amico Sperandio, nome di fantasia ma allegorico, mi ha raccontato quanto gli è successo recentemente. Ieri pomeriggio nel palazzo dove abitava aveva i contenitori dei rifiuti stracolmi che debordavano, sacchi ammassati fuori, uno spettacolo veramente desolante. Ha preso il telefono e ha segnalato il problema, beh mi ha detto da non crederci sono arrivati due dipendenti della società adibita in quel Comune alla raccolta rifiuti e in men che non si dica Giovanni e Lucia, con il sorriso sulle labbra e con gli occhi che brillavano dalla voglia di fare bene, nonostante già a turno lavorativo finito hanno ripiluto subiti il tutto con molto garbo. Questo episodio mi porta a riflettere che in Italia, non avremo il governo ma abbiamo Italiani, con la “I” maiuscola, che fanno il loro lavoro, anche umile come quello di raccogliere i rifiuti con passione ed impegno. Queste sono le buone notizie che mi danno speranza nell’animo perché esiste e lavora senza chiasso un’Italia migliore. Questa Patria migliore è composta da persone che si impegnano nel loro lavoro, mettendoci attaccamento e responsabilità, e poi sui media leggiamo solo le cattrive notizie. Ma dobbiamo prendere coscienza che ogni buona notizia poggia su una cattiva che viene risolta. Nella vita ogni buona notizia è un ostacolo superato. Insomma le buone notizie ci permettono come esseri umani di lottare con passione ogni giorno per la realizzazione della felicità e il benessere di tutti. Se ogni giorno troviamo la buona notizia, come quella comunicatami dall’amico Sperandio, anche nelle situazioni più difficili abbiamo la benzina della speranza per andare aventi pensando che anche nella cattive notizie, se osserviamo con una diversa angolatura vediamo il lavoro umile di tanta gente che senza clamore danno buone notizie con il loro impegno.
Favria, 15.05.2018 Giorgio Cortese
Non mi piacciono i falsi. Non mi fido dei modesti. Figuratevi i falsi modesti.
La gente falsa…
La gente falsa non parla, insinua. Non conversa, spettegola. Non elogia, adula. Non desidera, brama. Non chiede, esige. Non sorride, mostra i denti. La gente falsa è povera di spirito, poiché non cammina, striscia nella vita, sabotando la felicità altrui. La gente falsa ignora la bellezza e la nobiltà d’animo perché non ama, e così finisce per non vivere, esiste appena.
Favria, 16.05.2018 Giorgio Cortese
Al mattino dorme la luna si sveglia il sole, Vi do il buongiorno con tanto calore, questo calore proviene dal cuore, che Vi protegga per tutte le ore. Buongiorno.
Piccoli chef crescono.
Si segnala la bella iniziativa promossa da Favria Giovane nelle attività propedeutiche all’attività estive Estate Ragazzi a Favria giunto alla dodicesima edizione. Se oggi noi adulti stiamo riscoprendo la cucina e le sue gioie, i bambini da sempre non vedono l’ora di poter pasticciare un po’ con gli ingredienti della dispensa, togliendo le briglie alla fantasia. La cucina affascina i bambini perché è un’attività che ne racchiude in sé molte altre: dosare, travasare ,impastare, ,tagliare. Cose da grandi insomma! Senza contare la soddisfazione di mangiare ciò che si è preparato con le proprio mani. Imparando a cucinare i bambini imparano a conoscere gli alimenti, li esplorano con tutti i sensi grazie a divertenti attività e poi con degli animatori cucinano una vera ricetta! La filosofia di questo approccio didattico è semplice: a mangiare bene si impara soprattutto cucinando. E nel frattempo i piccoli chef crescono!
Favria 17.05.2018 Giorgio Cortese
Ogni giorno molte mani rendono il lavoro leggero.
Il medaglione favriese
Domenica 6 maggio a Favria si è svolta nell’ambito dei percorsi di fede, l’apertura della millenaria chiesa di San Grato, anticamente una cappella campestre, ad unica navata e successivamente ampliata a tre navate che le consentì di servire da chiesa Parrocchiale per la diocesi di Ivrea. Un vero gioiello storico ed archittonico che merita di essere visitata. Le prossime aperture avverrano nel mese di settembre con la festa della Borgata e nella ricorrenra si Ognissanti. Con l’apertura della chiesa all’ingresso veniva esposta la ricca bobliografia storica prodotta dal sempre attivo Comitato di San Grato e una bella mostra di antiche monete e medaglie del collezionista favriese Roberto, che vive in quel rione. Medaglia parola che anticamente indicava genericamente in età medievale, nei secoli 12° e 13°, a Bologna, Cremona, Firenze, Pisa, negli Stati Pontifici, delle piccole monete di valore equivalente al mezzo denaro, talora denominate con nomi specifici, infatti tale parola deriva dal latino volgare medialia, poi medalia. Ecco la chiesa della Borgata di San Grato ed il suo attivo Comitato San Grato con il suo presidente Adriano con tutto il Comitato sono il medaglione Favriese di cui ne sono fiero come concittadino per l’impegno che mettono nel conservare la chiesa e nella pazienza di spiegare l’importante patrimonio storico ai visitatori.
Favria 18.05.2018 Giorgio Cortese
Nella vita non si percepisce mai quanto si è forti finché essere forte è l’unica scelta che rimane
La guida a destra!
In Inghilterra, Australia, Giappone e alcune nazioni dell’Africa meridionale si guida tenendo la sinistra, con il volante posizionato a destra: trattandosi di una netta minoranza, sono (circa il 30% degli automobilisti mondiali, è pensiero comune che questi Paesi abbiano volutamente cambiato il senso di marcia per distinguersi dalla massa. In realtà però non è stata l’Inghilterra a cambiare il lato di guida, bensì il restante 70% del mondo! La scelta della guida a sinistra trova le sue origini in due spiegazioni, una storica ed una scientifico/meccanica: già nel Medioevo i militari sono obbligati a mantenersi a sinistra, in modo da poter sguainare la spada (che tenevano sul fianco sinistro) agilmente con la mano più forte, ossia la destra. Una consuetudine militare diventa quindi un obbligo dopo le insistenti richieste di Papa Bonifacio VIII: secoli dopo sarà il rivoluzionario Robespierre a infrangere questa norma, rivoluzionando il senso di marcia come segno di protesta nei confronti della Chiesa. Lo stesso Napoleone mantiene la consuetudine del senso di marcia a destra: essendo inoltre mancino i vantaggi a livello militare erano palesemente evidenti. Una spiegazione più tecnica invece riguarda l’assemblaggio delle prime automobili: il freno a mano inizialmente viene installato all’esterno del lato destro delle vetture, il che rendeva necessario posizionare volante e autista sullo stesso lato. Con il progresso tecnologico il freno a mano si sposta all’interno dell’auto, in posizione centrale: per favorire l’utilizzo della mano più forte, la destra, il posto di guida si sposta a sinistra.
Favria 19.05.2018 Giorgio Cortese
Un breve ’istante è il punto nel quale il tempo sfiora l’eternità.
L’allegoria dello sgraffignare
Ma che cosa è l’allegoria, una figura retorica che consiste nell’affidare a un testo, sia esso scritto o orale. un senso diverso da quello letterale e logico delle parole che lo compongono. La parola deriva dal latino tardo allegoria, a sua volta dal greco, composto di allos, altro, e agorèuo, io parlo. Secondo Quintilliano, scrittore latino del I secolo d.C. l’allegoria è simile ad una serie ininterrotta di metafore. Secondo altri eruditi se il il senso letterale insegna i fatti, quello allegorico cosa credere riguardo al testo. Il dotto Umberto Eco ha specificato un po’ di più la differenza tra metafora e allegoria: mentre la prima non può essere interpretata letteralmente, come dice lui: “una donna non è un cigno, un guerriero non è un leone”, l’allegoria invece può essere intesa letteralmente, e sempre riprendendo le sue parole “Dante potrebbe benissimo voler dire davvero che stava viaggiando per una foresta e che vi ha incontrato tre fiere”. Ma la parola allegoria serve ad introdurre la seconda sgraffignare che significa rubare, portare via di nascosto e con destrezza. La parola deriva da graffiare e descrive in maniera colorita il rubare, anzi il rubacchiare, il portare via di nascosto e con astuta destrezza. Tutto questo colore scaturisce dal riferimento al graffiare, un verbo che descrive sì il lasciare un certo tipo di ferita superficiale, ma anche e soprattutto il gesto che lascia quel segno, tenendo conto che fraffiare deriva dalla voce longobarda “graffa”, uncino oppure dal graphium latino, lo stilo per scrivere. Insomma, nello sgraffignare c’è una grinfia che aggranfia, con una innegabile rapacità e destrezza. Oggi quante persone sgraffignano il nostro futuro con falde promesse e false idee con animo meschino.
Favria, 21.05.2018 Giorgio Cortese
Ogni giorno spero di trovare nuovi sentieri da percorrere, nuove avventure da osare, nuovi capitoli da aprire, insomma la la sfida di nuovi cambiamenti.