Ottimo con Lode! – Melius abundare.- La misericordia un sentimento eliminato- Oggi io dono!…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Ottimo con Lode!.
Domenica 8 novembre ho trascorso una bella giornata con il Gruppo Alpini di Favria, con i quali si è commemorato nella mattinata i caduti favriesi della grande guerra. Già la sera prima c’era stato un bellissimo spettacolo a commemorazione dei caduti nel salone polivalente a Favria, con la colonna sonora eseguita dal vivo dalla Filarmonica Favriese, con dei valenti prosatori e la proiezione di bellissimi e toccanti fotografie del tragico primo conflitto mondiale, purtroppo per altri sopraggiunti impegni non ho potuto essere presente, ma approfitto per ringraziare il maestro Alberto, tutta la Filarmonica, Bruno per le belle foto della sua immensa collezione privata e tutti quelli che hanno reso possibile un così bello e toccante evento. Ritornando alla giornata di domenica, con gli alpini e simpatizzanti siamo stati a mangiare a Castellamonte alla Trattoria Canavesana. Quando uno va a mangiare fuori trova sempre qualche difetto, ma qui posso dire solo: OTTIMO con LODE! Abbiamo mangiato con gusto ogni portata con gli occhi sorridenti, gustando senza fretta per cogliere l’essenza dei vari cibi. Oggi nel ristorante la nostra allegra e simpatica tavolata è diventata un’isola, ricoperta di cibo e d’amicizia, di fraterne risate, insomma una Terra promessa in mezzo ad un mare urlante, fatto di gente rumorosa e anonima. E questo grazie anche al magnifico servizio e all’ottimo cibo mangiato. Ritengo gli amici ed i simpatizzanti del Gruppo Alpini di Favria come delle pareti della mia vita, a volte mi appoggio su di loro, e altre volte è fondamentale solo sapere che ci sono. Quello che amo degli alpini è che donano sempre la loro amicizia, simpatia e gioia senza chiedere nulla in cambio. Con loro capisco che la vera amicizia è un “esserci” sempre e comunque, sia quando sorrido sia quando ho l’animo lacerato dalla tristezza, ma soprattutto con loro non ho bisogno di molte parole, perché capiscono già solo con uno sguardo. Con gli alpini capisco che il 33 la marcia degli alpini, non è solo il numero di battute al minuto dell’inno. Per chi non si intende di musica possiamo dire che è il numero di colpi di tamburo che batte il ritmo, un colpo forte per ogni battuta, ma il battere sempre del loro cuore nella solidarietà e nell’amicizia, con loro ci sono sempre le tre grandi C, le basi del comune denominatore dell’amicizia: Confidenza, Complicità, Compagnia. Grazie a Giovanni, Roberto, Sergio e a tutti, saluti alpini.
Favria, 10.11.2015 Giorgio Cortese

Per certe persone essere chiare, schiette, oneste e sincere è quasi impossibile visto il loro modo di vivere e di pensare così superficiale

Melius abundare…
Il detto latino, poco rigido invita a non lesinare sul connsumo nel mangiare o di altri generi di diversa natura.. Il detto è nato nell’antica Roma per garantire il massimo della soddisfazione a chi allora partecipava ai banchetti e ai festini nelle sontuose ville patrizie, ed oggi ha assunto il valore legato al quotidiano nel vocabolario attuale. Il detto sottolinea la necessità tutta consumistica di riempire i frogoriferi, pur sapendo di non utilizzare interamente le provviste. della serie non facciamoci mancare niente. Girerei il motto per il volontariato Melius abundare quam deficere, invitando tutti a venire a donare il sangue venerdì 13 novembre a Favria, cortile interno del Comune ore 8- 11.00 perché sacche di sangue non c’è ne mai abbastanza insomma melius abundare….
Favria 11.11.2015 Giorgio Cortese

Quando dono generosamente, nessun ladro mi potrà mai rubare il mio dono e, questo mio dono che sarà mio per sempre!

La misericordia un sentimento eliminato
Se penso alla misericordia non posso non riflettere sulla pietà, compassione che induce al soccorso; nome di confraternite e associazioni con scopi assistenziali; tipo di pugnale con cui si infliggeva la morte ai guerrieri agonizzanti. La misericordia deriva dal latino misericordia, derivato dall’aggettivo misericors, composto dal tema di miserere aver pietà, e cor cuore. Una parola bella, vasta e complessa. La misericordia è un versante funzionale di sentimenti quali la pietà e la compassione: non esiste una misericordia intima, che resta ferma e nascosta in cuore. La misericordia è il traboccare di questi sentimenti in un atto di soccorso, in un aiuto concreto rivolto a ciò che suscita pietà. Una condotta autentica, misurata dall’etimologia in una compassione non cerebrale, ma scaturita dal cuore. Mossi da misericordia si accoglie in casa il cane ferito, politici esprimono con sicumera le loro idee prive di misericordia, e la piccola misericordia del fermarsi nel vedere un automobilista in difficoltà può fare una grande differenza. La consuetudine di usare questa parola come invocazione ha aperto l’impiego, di “Misericordia!” come generica esclamazione di stupore, timore o disappunto. Fu nella Firenze XIII secolo che per la prima volta questo concetto fu usato come nome per un ente assistenziale, che nel caso forniva cure gratuite ad ammalati e feriti, e provvedeva alla sepoltura dei morti derelitti. Nome suggestivo, quantomai calzante, che ebbe una vasta eco, tanto da essere ancora oggi nome di associazioni e confraternite di volontariato che operano nell’ambito dell’assistenza medica. Con un’estensione ulteriore, che è normalmente data per scontata, la misericordia diventa anche l’ambulatorio presso cui tale assistenza è prestata, e perfino sinonimo di ambulanza: quale mezzo è più misericordioso di un mezzo di soccorso? Infine, misericordia fu anche il nome di un tipo di pugnale: lungo, stretto ed estremamente robusto, veniva usato alla fine delle battaglie per dare la morte a soldati e cavalieri agonizzanti, facendolo penetrare negli interstizi dell’armatura fino a toccare il cuore. Una misericordia terribile, estrema declinazione di quel soccorso compassionevole che vorremmo riuscisse sempre a salvare ma che invece ad altre grandi parole, nella società attuale liquida ed egoista non dicono più niente come: cuore, dolore, piacere, compassione, pentimento. Il cuore che significa sensibilità, sentimento, tenerezza, generosità, amore è ormai ridotto a una larva sdolcinata da canzonetta, priva del suo profondo valore umano. Il dolore è esorcizzato, come lo è la morte: o lo si presenta nelle forme macabre della violenza, oppure è del tutto nascosto perché non abbia a turbare la festa di chi sta bene.Lo stesso piacere nel senso sano e fin nobile di gioia, di serenità, di pienezza, di delizia è sostituito dalla lugubre pornografia, dalla bieca soddisfazione dei sensi, dalla prevaricazione egoistica. Per la compassione non si ha tempo: frettolosi come siamo per i mille impegni, non abbiamo lo spazio per sostare, per ascoltare, per offrire attenzione e misericordia. Ed ecco l’ultima parola cancellata: il pentimento. Sì, perché ormai il senso morale si è spento, non c’è più nella coscienza quella vibrazione e quel sussulto che è il rimorso per la colpa
Favria 12.11.2015 Giorgio Cortese

Basta davvero poco per ridare speranza a chi ne ha bisogno, la Fidas di Favria cammina accanto a Te. Ricorda chi dona sangue dona la vita. Perché donare il sangue è una sana abitudine, un piccolo gesto con un regalo enorme per la salute di chi ne ha bisogno. Ti aspettiamo venerdì 13 novembre dalle 8 alle 11,30 nel cortile nell’interno del Comune a Favria TO

Oggi io dono!
Oggi io dono a Favria 13 novembre, prelievo collettivo Fidas Favria dfalle ore 8 alle ore 11,00 è tu? Viene a fare la differenza abbiamo anche bisogno di Te. Il sangue non si produce in laboratorio ed il fabbisogno annuo in Italia è di 2.400.000 unità di sangue intero e più di 1.000.000 litri di plasma. L’impossibilità di ottenerlo tramite procedimenti chimici e il suo larghissimo impiego, rendono il sangue un presidio terapeutico prezioso non sempre disponibile. Pensate che la maggior parte di noi può donare il sangue e molti, almeno una volta nella vita, potrebbero averne bisogno. Per molti ammalati il sangue ed i suoi componenti sono indispensabili per la sopravvivenza, alcuni esempi: Globuli rossi, in caso di perdite ematiche ed anemie; Piastrine, in caso di malattie emorragiche; Plasma, in caso di grosse ustioni, tumori del fegato, carenza dei fattori della coagulazione; Plasmaderivati, fattore VIII e IX per emofilia A e B, immunoglobuline e albumina per alcune patologie del fegato e dell’intestino. La sicurezza delle trasfusioni e il raggiungimento dell’autosufficienza regionale e nazionale di sangue, emocomponenti e farmaci derivati, è l’obiettivo del Servizio Sanitario Nazionale e il maggior impegno delle Associazioni e Federazioni dei donatori.La donazione da donatori volontari, periodici, responsabili, anonimi, e non retribuiti è la migliore garanzia per la qualità e la sicurezza delle terapie trasfusionali. Sei hai un età compresa tra 18 anni e i 60 anni (per candidarsi a diventare donatori di sangue intero), 65 anni (età massima per proseguire l’attività di donazione per i donatori periodici), con deroghe a giudizio del medico, il tutto von peso non inferiore a 50 Kg.. Pulsazioni comprese tra 50-100 battiti/min (anche con frequenza inferiore per chi pratica allenamenti sportivi intensi). Pressione arteriosa sistolica tra 110 e 180 ml di mercurio e diastolica tra 60 e 100 ml di mercurio. Insomma unp stato di salute Buono. E allora che aspetti vieni venerdì 13 febbraio a Favria nel cortile interno per la donazione dalle ore 8 alle ore 11. Ti devi presentare a digiuno o dopo una leggera colazione a base di frutta fresca o spremute, thè o caffè poco zuccherati. Non si possono mangiare cibi solidi né bere latte. Prima della donazione si svolge un colloquio con personale medico per accertare che il candidato donatore abbia i requisiti per effettuare la donazione e per stabilire il tipo di donazione più indicata: sangue intero o suoi componenti. Ulteriori indagini sanitarie accerteranno l’effettiva idoneità della persona a diventare donatore di sangue. Per i nuovi donatori “CANDIDATI”, alla prima donazione vengono effettuati dei controlli non hanno diritto alla giornata pagata ma solo di un permesso orario. Ti ricordo che ogni anno il donatore è sottoposto ai seguenti esami: creatininemia; glicemia; proteinemia ed elettroforesi sieroproteica, colesterolemia; trigliceridemia ferritinemia. Il prelievo del sangue dura tra i 5 e i 10 minuti ed è del tutto innocuo, in quanto effettuato con materiale sterile e monouso. Per legge, il sangue prelevato oscilla tra i 450 ml. +/- 10%. Ai donatori di sangue e di emocomponenti con rapporto di lavoro dipendente, ovvero interessati dalle tipologie contrattuali di cui al decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, hanno diritto ad astenersi dal lavoro per l’intera giornata in cui effettuano la donazione, conservando la normale retribuzione per l’intera giornata lavorativa. La frequenza massima delle donazioni di sangue intero è di quattro volte l’anno, con intervalli minimi di 90 giorni fra una donazione l’altra, ma per le donne in età fertile la frequenza scende a due. Per altri tipi di donazione l’intervallo tra una donazione e la successiva è sensibilmente inferiore.
Favria 13.11.2015 Giorgio Cortese

Nella vita nessuno di noi è intelligente quanto tutti noi messi insieme, l’unione fa la forza!
.