Pont Canavese, anno nuovo con i Velo ok di Ornella De Paoli

I totem arancioni verranno installati in via Roma dove si sfreccia oltre i 50. Coppo: «È una fase sperimentale, raccoglieremo dati, poi vedremo se comprarli»
tratto da La Sentinella del Canavese

L’anno nuovo porta a Pont i Velo ok, i dissuasori dell’alta velocità che l’amministrazione comunale intende installare in via Roma. L’esecutivo del sindaco Paolo Coppo, infatti,ha previsto una spesa di mille duecento euro per posizionare dei totem arancioni come quelli che si trovano già in altri centri del Canavese (Castellamonte, Rivarolo, San Ponso, Salassa, solo per citarne alcuni) per un periodo di circa due mesi. Lo scopo è quello di raccogliere dati riguardo al numero e alla velocità delle auto in transito su questa via, un tratto della provinciale 46 che si trova all’entrata del paese, per chi arriva dalla pianura, e che essendo un lungo rettilineo, sovente, induce chi guida a superare i 50 chilometri all’ora consentiti nei centri abitati. Al termine di questo periodo sperimentale, come concordato con la ditta fornitrice, il Comune deciderà se varrà la pena acquistarli e metterli in funzione, ovvero se il numero di auto che percorrono questa strada ad alta velocità è veramente alto.

Il provvedimento arriva dopo anni e anni di lamentele e proteste da parte degli abitanti di via Roma i quali, esasperati, nel gennaio 2013 avevano sottoscritto in massa una petizione inviata al Comune e alla Provincia. I 116 firmatari segnalavano la situazione di pericolo che si trovavano quotidianamente a fronteggiare a causa del continuo sfrecciare di auto davanti alle loro case. La risposta dell’amministrazione comunale, allora, era stata la promessa di costruire i tratti di marciapiede mancanti, mentre la Provincia non aveva autorizzato l’installazione né di paletti dissuasori a protezione dei pedoni, né di dissuasori sulla carreggiata.

«Prima, la normativa non consentiva dossi e altri dissuasori nei centri abitati, mentre ora è possibile installarli, quindi ci siamo attivati in tal senso – spiega Coppo -. Lo scopo è unicamente quello di garantire la sicurezza, non certo quello di fare cassa a discapito dei cittadini. Per il momento si tratta di una fase sperimentale che serve a costituire una banca dati. Verranno conteggiati i passaggi di macchine e sarà misurata la velocità di percorrenza. Sapremo così quante
sono le automobili che non rispettano il limite di velocità e valuteremo se acquistare o noleggiare le colonnine Velo ok e se mettere in funzione il vero e proprio autovelox con relative sanzioni. Questa seconda fase, dunque, potrebbe scattare verosimilmente a metà 2017».

Ornella De Paoli