PONT CANAVESE – Ultimi giorni poi il paese dovrà dire addio alla sua casa di riposo tratto da Quotidiano Canavese

Scontro in Consiglio comunale. Secondo l’ex primo cittadino Paolo Coppo la vicenda è

stata gestita con «superficialità e incoscienza pur sapendo a cosa si andava incontro»
PONT CANAVESE – Non si placano le polemiche sulla chiusura della casa di riposo di Pont Canavese. L’altra sera alcune lavoratrici hanno assistito ai lavori del Consiglio comunale senza poter intervenire a margine dell’assemblea. Circostanza che ha provocato la reazione dei consiglieri di minoranza, già ai ferri corti col sindaco sulla convocazione del Consiglio stesso (per questo motivo è partita una segnalazione in prefettura). 

Secondo l’ex sindaco Paolo Coppo le responsabilità dell’attuale amministrazione sulla casa di riposo sono evidenti: «Prima e unica volta che il sindaco ha dato comunicazione sulla Rsa è stato l’otto ottobre 2021 in Consiglio comunale dove disse di aver avuto incontri con i direttori dell’Asl ma dei quali non c’è traccia. Quando al sindaco è stato ricordato che in amministrazione servono atti formali, una settimana dopo si è attivato per scrivere all’Asl richiamando la delibera 161 del 22/9/1999 che approvava la Convenzione tra Comune e Asl. Solo allora ha chiesto informazioni sulle strategie per il mantenimento della Rsa, quando i buoi erano scappati».
Secondo Coppo la vicenda è stata gestita con «superficialità e incoscienza pur sapendo a cosa si andava incontro». Dopo il 12 dicembre cosa succederà? «Ci sarà qualcuno a vigilare sull’immobile o diventerà il classico edificio da saccheggiare. Si è pensato al personale? Quello del Ciss38 è stato ricollocato ma gli altri? In sala consiglio erano presenti alcune lavoratrici della Rsa che avrebbero voluto fare delle domande riguardo al futuro. Anche a loro non è stato concesso di parlare». Coppo ha anche sottolineato che da quando la struttura è stata data in concessione all’Asl non sono mai arrivate lamentele e nei vari Consigli comunali svolti nell’ultimo anno, nelle “comunicazioni del sindaco”, «mai si è fatto cenno al problema. Il sindaco pareva essere interessato più alle problematiche personali che alla Rsa».