PONT: lenzuola bianche (per un giorno) ai balconi di Marino Pasqualone

Continua la protesta degli abitanti della ex-via Marconi (ora via Sandretto) ma il sindaco la snobba parlando di semplice… bucato steso ad asciugare
da IL RISVEGLIO POPOLARE del 18 giugno 2015

Lungo il tratto di via Gugliemo Marconi che, dallo scorso mese di febbraio, è diventato a tutti gli effetti via Modesto Sandretto, domenica 7 giugno sono comparse appese ai balconi di numerose abitazioni delle lenzuola bianche.
La singolare “esposizione” è avvenuta lo stesso giorno in cui era in programma l’inaugurazione del nuovo Polo museale di Pont all’interno della ex-Manifattura, realizzato in alcuni edifici d’epoca messi a disposizione dell’amministrazione comunale di Pont dalla Cannon e dalla stessa famiglia Sandretto.
Solo pochi giorni prima, su invito scritto del Comune di Pont, erano stati fatti rimuovere i numerosi piccoli cartelli che da parecchi mesi campeggiavano su muri, porte e cancellate delle abitazioni che si affacciano sul tratto di via Marconi che ha cambiato nome in Sandretto, nei quali molti residenti sottolineavano la loro intenzione di voler “continuare ad abitare in via Guglielmo Marconi” ( a tale proposito è anche pendente un ricorso al TAR contro la decisione assunta lo scorso anno dalla Giunta comunale di Pont, oggi come allora guidata dal sindaco Paolo Coppo).
Nei giorni seguenti l’esposizione delle lenzuola, concomitante come detto con l’inaugurazione del Polo Museale, sono apparsi articoli sulla stampa locale in cui il primo cittadino di Pont minimizzava l’episodio di per sé curioso, escludendo peraltro “ridicole ed immotivate forme di protesta”.
Il primo cittadino di Pont giustificava invece la presenza delle medesime riferendole alla festività religiosa del Corpus Domini, oppure ad una sorta di… bucato collettivo che, approfittando della bella giornata di sole, avrebbero deciso di fare lo stesso giorno parecchi abitanti della via.
Non si è fatta attendere la risposta del neo-consigliere di minoranza Pier Mauro Rolando, (che è anche uno dei membri più attivi del comitato sorto spontaneamente tra gli abitanti del tratto di via Marconi interessato dalla variazione toponomastica), il quale ha ribadito che l’esposizione delle lenzuola era invece stata un modo per segnalare visivamente alla cittadinanza che la protesta contro la decisione assunta dall’amministrazione comunale di Pont continua ancora, e che in molti non si sono ancora rassegnati ad abitare in una via oggi denominata diversamente.
Resta però sullo sfondo a stridere il tono vagamente “canzonatorio” con cui il sindaco Paolo Coppo ha voluto leggere l’episodio dell’esposizione delle lenzuola, che certo non serve a rasserenare il clima e stemperare le tensioni nate con un folto gruppo di residenti dopo il cambio di nome della via, attuato senza coinvolgerli preventivamente ma comunicandolo agli interessati a decisione già deliberata dalla giunta comunale.
L’ultima parola sulla vicenda, comunque, spetterà al Tar: ma le polemiche, c’è da aspettarselo, continueranno anche nelle prossime settimane.
Marino Pasqualone        Visualizza anche tutti gli articoli di Marino Pasqualone