Riparte il monitoraggio del lupo ma niente indennizzi per gli allevatori tratto da Quotidiano Canavese

CANAVESE – Il Ministero dell’Ambiente ha annunciato che a ottobre ripartirà il Piano di monitoraggio del lupo. Fino a marzo, con 4mila operatori, in tutta Italia. «Per rispondere a questa sfida ambiziosa – spiega Ispra – abbiamo creato un gruppo di lavoro specializzato, che coinvolge zoologi e genetisti, e attivato una collaborazione con Federparchi Europarc Italia e con il progetto Life WolfAlps-Eu».

Uncem, però, chiede interventi per gli allevatori danneggiati. «E’ tutto da fare e rifare, ma non avevamo già, proprio grazie a Life WolfAlps-Eu tutti i dati sulla presenza del lupo? Non avevamo già speso abbastanza per il monitoraggio? Sono fortemente perplesso e preoccupato», dice in merito il presidente nazionale Marco Bussone.

«Continuiamo a spendere soldi mentre gli allevatori, i margari, quanti operano nei settori agricolo e zootecnico sulle Alpi e sugli Appennini continuano ad avere fortissimi problemi di convivenza con il lupo. Un problema serio che qui rischia di aggravarsi. Monitoriamo piuttosto come stanno andando le imprese agricole. Che continuano a diminuire e con una SAU che viene mangiata dal bosco. Puntiamo a una PAC che rispetti realmente le imprese presenti nelle aree montane e non vinca invece l’agricoltura di pianura. Se per una volta il Ministero dell’Ambiente e Ispra ci ascoltassero, al Piano di Monitoraggio del lupo uniremmo un Piano di tutela dei margari e degli allevatori. Sempre meno e sempre più soli».
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