RIVAROLO CANAVESE: Monsignor Bettazzi cittadino onorario: «Grazie alla diocesi di Ivrea per tutto quello che mi ha dato» tratto da Quotidiano Canavese

Monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, ha ricevuto ieri sera a palazzo Lomellini, dal sindaco Alberto Rostagno e da Giancarlo Caselli, la cittadinanza onoraria di Rivarolo Canavese. Condotta dal consigliere comunale Guido Novaria, la serata ha colto nel segno, richiamando in municipio la folla delle grandi occasioni. Tanto che metà degli spettatori ha assistito alla cerimonia nel cortile di palazzo civico dove è stato installato un provvidenziale maxischermo. Con Giancarlo Caselli, già cittadino onorario di Rivarolo, sono intervenuti, tra gli altri, lo storico Riccardo Poletto e, per il sindacato, Alfredo Ghella.
E’ stata una serata ricca di aneddoti che hanno ancora una volta sottolineato il rapporto dell’allora vescovo di Ivrea con la città di Rivarolo. Rapporto che non solo si è concretizzato con le proteste nelle fabbriche ma anche con un’attenta vicinanza alle attività delle parrocchie. Presente in prima fila anche monsignor Piergiorgio Debernardi, vescovo emerito di Pinerolo, originario di Feletto e molto legato a monsignor Bettazzi. Per ultimo ha preso proprio la parola il vescovo emerito eporediese che ha ringraziato la diocesi di Ivrea e, con un appassionato discorso, estremamente lucido, ha ricordato l’esperienza del Concilio Vaticano II di cui è l’ultimo padre conciliare italiano vivente, avendo partecipato alle sessioni finali dell’assemblea nel lontano 1963.

Monsignor Luigi Bettazzi, classe 1923, è stato ordinato sacerdote il 4 agosto 1946. Laureato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana e poi in Filosofia all’Università degli Studi Alma Mater di Bologna, dal 1966 al 1999 ha guidato la Diocesi di Ivrea. Presidente internazionale di Pax Christi, movimento cattolico fortemente impegnato sul tema della Pace, autore di numerose e importanti pubblicazioni sia in campo religioso sia in campo sociale e fiero sostenitore di tante battaglie per il dialogo con i non credenti e con le altre comunità religiose, continua a testimoniare con la presenza, con gli scritti e l’azione i valori quel Concilio Vaticano II.
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