Ronco, il bonus non ripopola la scuola di Ornella De Paoli

Previsto sin dal 2009, resta in piedi, anche se dimezzato a 500 euro. Il sindaco: «Evitata la chiusura, ma i bimbi sono pochi»
|tratto da La Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
Il caso di Locana, Comune che offre un bonus di tremila euro all’anno alle famiglie che portano la residenza in loco, non è l’unico in Italia, dove tanti piccoli Comuni cercano di contrastare lo spopolamento offrendo soldi ed altri incentivi a chi vi si trasferisce.
Come Bormida, nel Savonese, che da quest’anno dà un contributo di due mila euro ai nuovi residenti o come fanno altri Comuni, soprattutto montani, in varie parti d’Italia e non solo.
Persino in Svizzera, infatti, si è registrato un caso simile, ad Albinen, piccolo centro del Canton Vallese, dove l’amministrazione comunale è disposta ad offrire venticinquemila mila franchi svizzeri per ogni adulto, dieci mila per ogni bambino, il che vuol dire sessanta mila franchi per una famiglia media che vi si trasferisca, ma che vi rimanga per almeno dieci anni e compri casa.
In Canavese, il pioniere in questo senso è stato il Comune di Ronco, che già nel 2009 aveva previsto un bonus per ogni bambino, indipendentemente se del paese o nuovo residente, iscritto alla scuola primaria, l’unica di tutta la Valle Soana.
Dando un contributo di mille euro per ogni alunno, più cinquecento per ognuno degli eventuali fratellini iscritti, il Comune aveva come fine principale quello di evitare la chiusura della scuola, considerata un baluardo contro la desertificazione del territorio, favorendo la permanenza delle giovani famiglie ed incentivando l’arrivo di nuovi abitanti.
Il bonus, voluto dalla giunta già allora, come oggi, guidata da Danilo Crosasso, è stato rinnovato negli anni successivi ed esiste tuttora. A distanza di dieci anni, però, i risultati non sono appieno quelli sperati dall’amministrazione comunale.
«In realtà, non vi è stato un incremento di residenti dovuto al bonus scuola – osserva Crosasso -. La scuola primaria è rimasta aperta, per volontà del Comune, anche con pochi bambini (quest’anno la pluriclasse di Ronco conta in tutto cinque alunni ndr) ed il bonus ha certamente avuto un impatto positivo sulle famiglie della valle, che sono rimaste e non hanno iscritto altrove i loro bambini, ma non ha indotto nuovi arrivi nel nostro territorio. Il bonus, comunque, continuiamo a rinnovarlo ogni anno, benché dimezzato a cinquecento euro, poiché riteniamo sia un giusto riconoscimento dei disagi sostenuti dalle famiglie che vivono in paesi di montagna come il nostro».Ornella De Paoli

ronco_municipio