Ronco: La scuola primaria è salva anche per soli 5 alunni di Ornella De Paoli

Lunedì 14 settembre tornerà a suonare la campanella e si sentirà di nuovo il vociare allegro dei bambini nella grande e luminosa aula, al piano terreno, dell’edificio che ospita il municipio. La scuola primaria di Ronco, infatti, rimane aperta anche per l’anno scolastico 2015-2016. Tutto merito dell’amministrazione comunale che da quattro anni fa di tutto per mantenere un servizio fondamentale che lo Stato, altrimenti, avrebbe soppresso. Già, perché il numero degli scolari della primaria di Ronco e di tutta la Valle Soana è piuttosto esiguo (sono 5 in tutto) e negli scorsi anni era di molto inferiore agli 8 alunni, limite al di sotto del quale il plesso scolastico viene automaticamente soppresso. Ma, l’amministrazione comunale guidata da Danilo Crosasso ha impedito che ciò avvenisse prendendosi carico direttamente della scuola, come hanno fatto anche altri Comuni con pochi bambini, come quelli di Frassinetto e di Ceresole Reale e come continua a fare il Comune di Valprato Soana che, da parecchi anni ormai, mantiene aperta la scuola materna per pochi bimbi (quest’anno saranno 3).

In questa difesa ad oltranza delle scuole di montagna, i Comuni hanno al loro fianco la Regione, che ogni anno eroga finanziamenti per pagare lo stipendio alle insegnanti. «La scuola è il servizio principale che deve essere assicurato a tutti i costi se si vuole mantenere la popolazione in montagna – afferma il sindaco Danilo Crosasso –. La nostra scuola rimarrà aperta per il 2015-2016 ed anche in futuro, dato che in valle, adesso, abbiamo parecchi bambini piccoli».

«Mantenere la scuola anche con pochi alunni si è rivelata una scelta giusta; è un servizio importante che invoglia le giovani famiglie a restare in valle, come sta avvenendo. Nei prossimi anni il numero di alunni aumenterà – conferma il vice sindaco Gabriella Stefano – . La nostra scuola è ben attrezzata, c’è persino la Lim (lavagna multimediale) e siamo riusciti anche ad assicurare la continuità didattica, assumendo la medesima insegnante degli scorsi due anni».

Ma se per la scuola il peggio sembra sia passato, non è così però per altri servizi, in primo luogo l’ufficio postale di Ronco per il quale Poste Italiane ha previsto la riduzione dei giorni di apertura da sei a quattro. Un provvedimento contestato
da Crosasso, il quale ha ripetutamente scritto ai dirigenti dell’azienda arrivando persino ad annunciare una denuncia per sospensione di servizio pubblico, ma per ora rimane confermata la chiusura nei giorni di martedì e di giovedì a partire da lunedì 7 settembre.

Ornella De Paoli