Sempre rispetto.
Per le donne rispetto 365 giorni all’anno. Le donne esigono rispetto e danno rispetto. Le donne sono delle combattenti nate perché affrontano la vita con grinta. Purtroppo si leggono sui giornali di donne violentate, maltrattate anche ammazzate. Donne che divengono oggetto di uomini pieni di ego e senza alcun rispetto. Per fare i miei auguri, quest’anno mi voglio ispirare alle grandi donne che il mondo, han contribuito a cambiare. A Te donna che nella storia hai lasciato la tua impronta, a Te che hai dimostrato, che non è il sesso quel che conta. A Giovanna d’Arco guerriera per eccellenza uccisa e messa al rogo, sol per ignoranza. Alla Santissima Madre Teresa, che col suo amore ci ha insegnato come il prossimo bisognoso va da tutti noi aiutato. A Marie Curie sulle radiazioni ha cambiato la sorte anche se i suoi studi l’han portata alla morte. A Coco Chanel, che con il suo grande stile nel mondo della moda, donne di classe negli anni ha saputo vestire. Un pensiero ad Alda Merini, voce dell’amore che i cuori fa batter con le sue parole. A Rita Levi Montalcini non può non esser nominata Nobel per la medicina, grandissima scienziata. A Te o mamma, che mi hai insegnato a guardar le stelle che attraverso i tuoi occhi, mi apparivano ancor più belle. A voi Donne il mio augurio dal cuore vien dettato per l’otto marzo a Voi dedicato. Infine un brindisi speciale a tutte le donne che ogni giorno indossano dignità, forza e coraggio soprattutto. Anime stupende!
Favria, 7.03.2018 Giorgio Cortese
La vita è donna e la vita è eternità, quindi auguri per sempre a tutte le donne!
Auguri a tutte le donne, non perché è l’otto marzo, ma perché lottano sempre!
365 giorni l’anno contro la violenza sulle donne
Posto Occupato è un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Questo posto vogliamo riservarlo a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga. Sembra un gesto semplice ed apparentemente banale ma estremamente concreto e carico di significato dedicato a tutte le donne vittime di violenza che in quel posto non potranno occuparlo più. Perchè quelle donne cancellate rimangono una memoria tangibile e il vedere quella sedia, quella locandina, quell’oggetto ci ricordino di tutte quelle donne a cui non è stato permesso continuare a vivere nella nostra società da un malsano diritto di proprietà che alcuni definiscono vergognosamente amore. Quale risultato si vuole raggiungere? Che non ci siano più posti occupati… Fermiamo il femminicidio che è lsa violenza estrama contro le donne violando i loro umani sa in ambito pubblico che privato.
Favria, 8.03.2018 Giorgio Cortese
Dicono che gli uomini reggono il mondo, ma le donne reggono l’eterno che regge il mondo e gli uomini. W sempre le donne 365 giorni l’anno
Oggi non posso sapere cosa può accadermi in quello strano amalgama che è la vita. Posso però decidere quello che avviene per me, come affrontarlo, che uso farne ed è questo, in conclusione, ciò che conta.
La privacy.
Nei giorni scorsi per il mio compleanno, moltissimi amici mi hanno fatto gli auguri. Chi di persona, oppure con una telefonata, con un messaggio su WhatsApp, altri con SMS, ma tantissimi sul social con un post sul mio profilo su Facebook,, un tweet, una riga su Messenger. Fino qui tutto bene, se non fosse che i canali attraverso i quali comunichiamo sono diventati insopportabilmente numerosi. Ma ieri , appena accendo il il computer, Google, prima di tutti mi ha fatto gli auguri, con una torta virtuale e candeline, e cliccando sopra appariva la frase: “ Buon compleanno Giorgio!” Beh, che da Mountain View si preoccupino di farmi gli auguri mi da un pochino fastidio. Insomma da una parte questi canali permettono di comunicare velocemente ma d’altra parte sanno tutto di me e di noi. Poi il proliferare delle telecamere per la sicurezza mette fine alla privacy? Ma ne vale la pena? Pensate che sopra le nostre teste ci sono più di 1.700 satelliti, Alcuni dei quali sono solo a 500 chilometri sopra le nostre teste in grado di fotografare dettagliatamente la casa in cui vivo, e dei perfetti sconosciuti, in nome della sicurezza ne possono acquisire l’immagine. Mi viene in mente il romanzo di George Orwell dal titolo “1984” scritto nel 1949 quanto nella vecchia Europa lo spettro dell’autoritarismo aleggiava pesante, con il “Grade Fratello”.. Insomma viviamo in un “Nuovo Mondo” ,e prendo in prestito il titolo del romanzo di Adolus Huxley, la video sorveglianza che certo serve per la sicurezza. Penso che il desiderio della riservatezza sia innato in noi esseri umani, che prescinde dalla cultura e dall’epoca a cui si vive. Se ne trovano tracce anche nella Bibbia e e nel Corano. La mia riflessione è se adesso siamo infastiditi dalla continua perdita della privacy., la società forse ne comprenderà il valore quando sara perduta per sempre. Ma alloro lo stato di desolante oppressione immaginato da Orwell diventerà realtà oppure da ottimista pensare che la sorveglianza continua porterà ad un mondo migliore anche per salvare le vite umane e gli animali in pericolo? Se Orwell si fosse sbagliato e se il Grande Fratello serrve a salvare l’umanità invece che a ridurla in schiavitù?
Favria 10.03.2018 Giorgio Cortese
Tutto ciò di cui ho bisogno è già dentro di me, devo offrire risultati non scuse, le parole stanno a zero i fatti ad uno.
Da buran a buriana
Le due parole relative al vento possono sembrare simili ma hanno origine diversa. Buran è un forte vento che dalla Siberia si spinge frequentemente in Asia, di là dagli Urali, fino allo Xinjiang; più raramente giunge fino a latitudini più basse e arriva fino in Italia seguendo traiettorie orientali, aggirando la catena alpina, in questi casi si verificano crolli termici consistenti e improvvisi. Questo vento ha dato il nome alla navetta spaziale sovietica Buran. Il buran è una parola russa che deriva dal turco burgan. vento molto forte, la sua radice bor, che significa,volgere, trascinare. Secondo i linguisti è da scartare la parentela con burja, tempesta, che pare derivi da una radice indoeuropea, npn turca, bhaur che significa, ruggire, infuriarsi. Da questa radice indoeuropea deriva la parola italiana buriana che significa tempesta breve ma intensa, confusione, trambusto. Il lemma deriva dal latino latino, borea tramontana, da una parola greca da cui deriva il vento detto bora, e burrasca. Nei giorni di fine primavera o durante l’estate non è raro che in un attimo, all’improvviso, si spalanchino le cateratte del cielo, fulmini che squarciano il cielo, tuoni che fanno tremar la terra sotto i piedi, nuvoloni che paiono mostruosi arieti neri, e un ventaccio freddo che fa piovere per orizzontale e poi dopo pochi minuti ecco di nuovo il sole. Ma per buriana si intende anche qualunque litigio burrascoso, qualunque chiasso che lo sento anche dalla strada diventa una buriana, un trambusto turbinoso, un gran vociare. Ma che cosa è il vento se non il raccogliere le mute parole per scolpirle con una nuova melodia, liberandole in volo.
Favria 11.03.2018 Giorgio Cortese
Che tristezza quando qualcuno gode per gli insuccessi degli altri, sono solo soddisfazioni di esseri umani piccoli, ma così piccoli da essere insignificanti.
La bufala energetica corre nel mare di internet
Alzi la mano a chi non è arrivato un messaggio di un amico tramite sms o whatsapp o in altri social sul non pagare, o meglio pagare parzialmente la prossima bolletta della luce. Questo messaggio che mette panico tra noi consumatori in regola con le bollette dell’energia che secondo questo messaggio dovremo farci carico anche delle fatture non pagate dagli altri utenti morosi. Si tratta di una colossale bufala. Il messaggio farlocco dice pure di decurtare dalla bolletta un ipotetico importo e pagare solo quanto dovuto ed in piiù questo messaggio chiede di essere condiviso. Prego tutti di non condividerlo perché contiene informazioni sbagliate. Dico questo perchp mi sono informato. Questa bufala nasce dopo l’emanazione della delibera ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, numero 50/2018 dello scorso 1° febbraio. Ma cosa prevede questo documento? È un testo che riguarda le relazioni tra fornitori, le società venditrici, quelle con cui stipuliamo un contratto e i distributori che sono i responsabili del trasporto dell’energia nelle abitazioni, e tra distributori e la CSEA e il GSE per i pagamenti degli oneri di sistema. In sostanza, quando un cliente non paga la bollette elettrica non genera solo un buco nelle finanze del suo fornitore, ma provoca un danno anche al distributore che ha già anticipato di tasca sua gli oneri di sistema alla CSEA e al GSE, oneri che spettano, però, al cliente. La delibera mette in piedi un meccanismo per restituire ai distributori una quota degli oneri che hanno già versato, ma che non potranno mai più incassare dai fornitori divenuti insolventi, perché in sofferenza economica, ad esempio per la morosità dei loro clienti finali. La delibera individua quali sono questi crediti irrecuperabili, sempre e solo relativi agli oneri di sistema, ed elimina dal computo tutti quelli che in un modo o nell’altro sono stati recuperati. Gli oneri di sistema sono una voce di costo che copre tutte le spese che servono per mantenere in equilibrio il servizio elettrico o del gas, e comprende, tra gli altri, anche l’importo pagato da ogni singolo consumatore per finanziare la produzione di energia da fonti rinnovabili.. Come ha precisato la stessa Autorità, la delibera prevede che solo una parte limitata di questi oneri di sistema già versati dai distributori, ma non più recuperabili in altro modo, siano ammessi al meccanismo di recupero. Una domanda mi sorge spontanea, a quanto ammontano questi oneri irrecuperabili? Pare che non ci siano ancore cifre precise e nel breve medio periodo per un anno circa non ci sarà nessun aumento che in futuro gli aumenti saranno irrisori. La delibera emanata dall’Autorità sopra menzionata mira a sanare solo i crediti inesigibili dei distributori, ma non quelli direttamente generati dalla morosità dei clienti finali. Devono ancora definire come recuperare, da parte dei fornitori di energia gli oneri di sistema dei clienti finali che, per difficoltà economiche, sono diventati morosi e si sono visti chiudere la fornitura di elettricità. Per i furbetti del turismo energetico, quei consumatori che girovagano da un fornitore all’altro, lasciando bollette non pagate alle spalle. In questi casi, infatti, il debito pregresso, grazie a un meccanismo chiamato Cmor, corrispettivo di morosità, passerebbe nella bolletta del nuovo fornitore, che è tenuto a richiederlo per poi passare l’importo al vecchio fornitore a cui spetta.
Favria 12.03.2018 Giorgio Cortese
Nella vita l’unico limite a quanto in alto possiamo andare è quanto crediamo di poter salire in alto