Unione Gran Paradiso, in arrivo 1,5 milioni di euro di Ornella De Paoli

L’Unione montana Gran Paradiso inizia la sua attività all’insegna della trasparenza. Il presidente, Silvio Varetto, sindaco di Alpette, lo ha dichiarato sabato mattina aprendo il convegno, svoltosi nella sala consiliare comunale, organizzato dall’ente montano per far conoscere ai cittadini lo stato di attuazione del suo programma di governo, in particolare riguardo ai lavori del Pmo, il piano di manutenzione ordinaria finanziato con i fondi dell’ Ato, l’ Autorità d’ambito territoriale.
Un argomento, quest’ultimo, sul quale permangono tuttora perplessità e interrogativi tra la popolazione, nonostante siano ormai trascorsi vari anni dalle polemiche sulla gestione dei fondi Ato da parte della ex Comunità montana Valli Orco e Soana.
I fondi, costituiti da una percentuale sulle bollette dell’acqua, sono destinati alla manutenzione del territorio al fine di prevenire il dissesto idrogeologico della montagna e della pianura. Somme notevoli, prima versate alle Comunità montane ed ora alle Unioni montane e, quindi, anche a quella del Gran Paradiso, formata da soli quattro Comuni, nella cui cassa arriveranno nei prossimi mesi ben un milione e 500 mila euro.
«Per ora, abbiamo appaltato lavori per 180 mila euro,la parte spettanteci dei finanziamenti rimasti alla defunta Comunità montana, ma, nella sua prossima riunione, l’Ato ci assegnerà un finanziamento di un milione e mezzo – ha spiegato, infatti, Giovanni Bruno Mattiet, sindaco di Locana e vice presidente dell’Unione montana –. Si tratta di soldi dei cittadini che abbiamo il dovere morale di spendere nel miglior modo possibile. Vogliamo che ci sia un controllo non solo da parte dei consiglieri comunali, come già avviene, ma anche della popolazione, la quale deve esser informata in merito a quanto accade sul territorio. Quindi, innanzitutto, chiediamo ai direttori dei lavori di apporre in ogni cantiere un cartello con le opportune indicazioni e li sollecitiamo anche a comunicate sempre l’inizio e la fine lavori ai Comuni, tutto deve avvenire nella massima trasparenza».
Gli interventi in corso o già ultimati sono stati illustrati da ben sette direttori dei lavori (geologi, ingegneri forestali, architetti) che li hanno documentati con fotografie di prima
e dopo i lavori di taglio di vegetazione, pulizia e sistemazione di sentieri, rogge, strade,rii, nonché di sottopassaggi, della 460 (che in realtà sarebbero di competenza della Città metropolitana)e di strade comunali, sovente intasati da rifiuti depositati abusivamente.
tratto dalla Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli