“A piedi tra le nuvole”, futuro incerto di Ornella De Paoli

Ceresole, da 13 anni la strada del Nivolet viene chiusa per 4 giorni d’estate. Chieste soluzioni diverse
tratto dalla Sentinella del Canavese
“A piedi tra le nuvole, il progetto per la mobilità sostenibile al colle del Nivolet, promosso da tredici anni dal parco del Gran Paradiso, è ormai superato? Secondo il presidente della Comunità del parco, nonché sindaco di Locana,Giovanni Bruno Mattiet è ora di cambiare. «A piedi tra le Nuvole ha ormai fatto il suo tempo e va rivisto –afferma -.La questione è stata sollevata dal consigliere dell’ente parco Framarin e dovremmo rifletterci su. Chiudere la strada del Nivolet quattro giorni d’estate non risolve il problema; bisogna pensare ad altro, per esempio ad un accesso a numero chiuso. La gente deve arrivare al Nivolet per visitare un museo della natura, mentre adesso l’80 per cento sale lassù solo per prendere il sole». Non sono della stessa opinione altri componenti della Comunità del parco, organo consultivo dell’ente. «Il problema non riguarda la strada che da Chiapili va al colle, la strada del Nivolet non è solo questo, ma è una delle porte del Piemonte verso la Valle d’Aosta – dichiara Pino Dupont, sindaco di Valsavarenche -Ad essere interessato non è solo Ceresole, come dall’altro lato non lo è solo Valsavarenche, ma tutto l’asse delle due vallate e dovremmo ragionare insieme, pensando non alla chiusura, ma al collegamento fra i due versanti».
Il primo cittadino di Ceresole, Andrea Basolo, invece, mette in primo piano i problemi che si trova ad affrontare il suo Comune ogni estate,in primis quello dell’immondizia lasciata dai turisti che invadono a frotte il pianoro del Nivolet.
«Per raccoglierla dobbiamo mandare un cantoniere che ci costa circa 7/8 mila euro all’anno. In quanto al traffico automobilistico, le domeniche senz’auto spostano solo il problema qualche chilometro più in basso, al Serrù. Grazie al bel tempo, nella trascorsa estate, abbiamo registrato fino a 8 mila passaggi al giorno, è quindi opportuno pensare ad altre forme di regolamentazione, magari ad un accesso a pagamento come avviene in altre località alpine,tenendo conto, comunque, che questo concerne anche vari esercizi commerciali. Inoltre, è necessaria un’opera di educazione al senso civico, che purtroppo scarseggia». A difendere il progetto A piedi tra le nuvole, che prevede la chiusura degli ultimi sei chilometri della strada provinciale del Nivolet nelle domeniche di luglio e agosto, ci pensa il presidente dell’ente parco, Italo Cerise: «Ha dato buoni risultati, caratterizza questo territorio e rimane nel nostro programma – assicura Cerise.-. Possiamo migliorarlo, non abbandonarlo; sulla base di questo progetto, il parco ha anche richiesto dei finanziamenti europei per realizzare dei servizi. Ricordiamoci che prima di far pagare, è meglio pensare a dare dei servizi, e al Nivolet mancano persino quelli igienici; se non ci sono lasciamo pure che la gente entri liberamente nel nostro territorio».
Ornella De Paoli