Bioplastica dalla canapa grazie alla stampante 3D di Ornella De Paoli

Presentata a Pont l’invenzione messa a punto da un team di giovani ricercatori
Lo guida un siciliano. Molteplici applicazioni e in tanti campi, una rivoluzione
tratto da La Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
PONT. Siamo alle porte di una nuova rivoluzione industriale. È la netta sensazione che ha avuto chi era presente alla conferenza La canapa in 3D, svoltasi lunedì sera a Pont, in una sala consiliare gremita, nonostante alla stessa ora andasse in onda Italia – Belgio, prima partita disputata dalla nazionale azzurra agli europei di calcio. La nuova rivoluzione vedrà la fine dell’era del petrolio ed inaugurerà l’era della cannabis sativa, in cui tutto sarà più equo,naturale, pulito, sostenibile e bio grazie agli innumerevoli possibili utilizzi di questa pianta, già conosciuta nell’antichità per le sue straordinarie proprietà. Questo, in sintesi, il messaggio emerso dall’incontro, organizzato nell’ambito dei laboratori del Saper fare promossi dal liceo Faccio di Castellamonte, e un pool di associazioni, a cui sono intervenuti una decina di relatori, oltre al coordinatore Pietro Monteu Cotto.
Star della serata è stato un giovane siciliano, studente di ingegneria dei materiali all’Università di Catania, Giovanni Milazzo, attualmente in giro per l’Italia a divulgare l’invenzione messa a punto con il suo team di giovani ricercatori: l’Hpb (hempbioplastic), una bioplastica a base di scarti di canapa. «Rispetto alle bioplastiche in commercio, come il Pla a base di amido di mais,quella di canapa è più leggera, più resistente, più economica – ha spiegato Milazzo – . Le sue applicazioni sono molteplici. Il primo progetto che abbiamo realizzato è un filamento per stampanti 3D con il quale si possono produrre oggetti belli e biodegradabili. Il mercato delle stampanti 3D ha avuto una crescita del 29% nel 2015, crescerà di molto nei prossimi anni e l’utilizzo del filamento Hpb apre nuove prospettive».
Milazzo, con i suoi collaboratori, ha dato vita alla startup Kanèsis (acronimo che significa canapa in movimento), di cui ha parlato anche il programma Report di Rai3,con la prospettiva di sviluppare altri progetti per realizzare innovativi prodotti a base di canapa e altri vegetali e a questo fine ha lanciato un crowfounding (raccolta di fondi) tramite il sito “indiegogo”.
La canapa può sostituire il petrolio non solo per la produzione di plastiche, ma anche nel settore dei carburanti e può avere un numero incredibile di utilizzi in altri campi, come quello edilizio (biomattoni e pannelli isolanti), medico per le numerose proprietà, alimentare di cui, lunedì sera, hanno parlato Roberto Revello di Borgomasino che tra i suoi prodotti annovera anche la Nutella di canapa, Giovanni Mondino di Mazzè che da 15 anni coltiva la cannabis sativa grazie alla quale ha eliminato ogni tipo di concime per le altre
coltivazioni, Paola Marchisio, cuoca vegana che nei prossimi giorni aprirà il laboratorio Vegger a Rivarolo. Senza dimenticare l’uso tradizionale, la produzione di tela, corde,carta, abbandonato nel secolo scorso, ma che potrebbe riprendere grazie a nuove tecnologie.
Ornella De Paoli