Bussun, geminus, binel, brother, siamo tutti fratelli. – Il bisogno di sangue non vai in vacanza! – Mistero. – La quotidiana catabasi dell’animo. – Farsetto e falsetto. – …Le pagine di Giorgio Cortese

Bussun, geminus, binel, brother, siamo tutti fratelli
In piemontese fratello gemello si dice binel, ma in Canavesano si pronuncia anche come bussun. La voce deriva dal lemma latino bini, con il significato di due per volta. Dalla stessa radice deriva il termine binario. In occitano con la voce binar si indica l’arare la terra due volte. La parola italiana gemello deriva sempre dalla parola latina gemellus, diminutivo di geminus, doppio. La cosa che mi colpisce in queste parole sono le molte affinità lessicali fra le lingue indoeuropee che saltano all’occhio, nonostante i mutamenti fonetici verificatisi nel corso dei secoli. La parola fratello è comune in quasi tutte le lingue indoeuropee La radice è del sanscrito bhrathar, in gotico brothar, antico tedesco broudar e da li nell’inglese brother. Tutte partono dalla radice iniziale del sanscrito bhar, con il significato di portare e sostenere che da origine al greco phrater, membri di una stessa tribù, successivamente nome dei figli di uno stesso genitore, le famiglie erano patriarcali. Dalla parola fratello nel 1200 viene dato il nome di frati e suore, in termini ecclesiastici a persone dello stesso sesso che condividono la professione religiosa nel medesimo ordine. In tipografia per estensione viene detto frate, dal colore scuro della tonaca, la pagina di un foglio cosi male stampata che non si riesce a leggere. Rifletto su questo e penso che ci vogliono due esseri umani per fare un fratello, e quando i fratelli vanno d’accordo, nessun fortezza è così solida come la vita in comune. Concludo con un proverbio orientale, letto diverso tempo addietro, penso indiano: “Da lontano, ho visto un mostro. Avvicinandomi, ho visto un fratello. Parlandogli, ho trovato un fratello”.
Favria, 6.07.20125 Giorgio Cortese

I falsi cercano di entrare nella mia vita con il solo scopo, quello di rendermela invivibile. All’inizio non me ne accorgo neanche, poi vengono allo scoperto come muffa sui muri, ed è in quel momento che devo neutralizzarli e combatterli prima che rovinino in modo indelebile le pareti della mia esistenza.

Il bisogno di sangue non vai in vacanza!
Si avvicina l’estate e ancora una volta mi appello alle donatrici e ai donatori per chiedere loro di effettuare una donazione di sangue prima delle vacanze, nel rispetto degli abituali tempi che devono intercorrere fra una donazione e l’altra. Durante i mesi estivi il bisogno di sangue aumenta, perchè i malati non vanno in ferie. Ma in estate c’è bisogno di uno sforzo in più. E so di contare su Tu che mi leggi. Come ogni estate, e in questa estate in particolare. Passa a donare prima di partire” . Prima della donazione c’è la visita medica, il controllo dell’emoglobina e se tutto va bene si procede col prelievo. Per i nuovi donatori, non viene fatta la prima volta il prelievo ma solo esami è non c’è la giornata pagata ma solo due ore per gli esami. Tutti possono donare sangue purché in possesso dei seguenti requisiti: buona salute; età compresa tra 18 anni ed i 60 anni (per candidarsi a diventare Donatori di sangue intero), 65 anni (età massima per proseguire l’attività di donazione per i Donatori periodici), con deroghe a giudizio del medico; peso superiore a 50 kg; pressione arteriosa: tra 110 e 180 mm di mercurio (Sistolica o MASSIMA) tra 60 e 100 mm di mercurio (Diastolica o MINIMA) frequenza cardiaca compresa tra 50-100 battiti/min (anche con frequenza inferiore per chi pratica attività sportive) il valore dell’emoglobina, deve avere un livello minimo di 12,5 g/dl nelle donne e di 13,5 g/dl negli uomini. Chi non può donare: chi ha contratto, anche in passato, un’epatite virale di tipo B o C (epatiti che tendono a persistere nel tempo e vengono trasmesse attraverso il sangue); chi fa uso abitudinario di sostanze stupefacenti; chi fa uso eccessivo di bevande alcooliche (alcolisti cronici); chi soffre di patologie cardiovascolari importanti. Sono causa di sospensione temporanea quelle condizioni per le quali, trascorso il periodo di non idoneità, si può riprendere l’attività di donazione, ad esempio: sindrome influenzale faringite (mal di gola) , gastroenteriti , alcuni tipi di terapia (antibiotici) , interventi chirurgici , viaggi in zone tropicali , gravidanza. Ti aspettiamo a Favria mercoledì 15 luglio, cortile interno del Comune dalle ore 8- alle ore11,30. Già da adesso Ti ringrazio a nome del Direttivo del Tuo impegno
Favria, 7.07.2015 Giorgio Cortese

Colora la Tua vita! Dona sangue Ti aspettiamo a Favria- To- cortile interno del Comune dalle ore 8-11,30 mercoledì 15 luglio 2015

ATTENZIONE!!!!PER I NUOVI DONATORI
Dal 1 gennaio 2015, come da indicazioni del nostro Centro Trasfusionale di Riferimento (Banca del Sangue del Presidio Ospedaliero Molinette di Torino) verrà applicata la procedura della Donazione differita.In sintesi, ai “Candidati Donatori” che si presenteranno presso le nostre sedi di prelievo per la prima volta e che non hanno mai effettuato donazioni di sangue o emocomponenti, verranno effettuati esclusivamente degli esami. Successivamente, se sulla base degli esiti dei referti risulteranno idonei, potranno diventare “Donatori” e proseguire in questo importante percorso.

Talvolta si feriscono le persone senza volere, ma il peggio è farlo senza passione.

Mistero
Osservando il quadro di Maria Pia, intitolato mistero con una donna velata, mi viene da pensare che da un dipinto si possono associare tantissime emozioni come il profumo che è la porta aperta sul meraviglioso. Nel quadro appare una donna velata da una maschera, una donna misteriosa, chissà cosa nasconde il suo animo, quali intimi i desideri. Il mistero è una poesia, dove nessuno sa scoprire i sensi veri. Chissà quali passioni ardenti senza gelo donna mistero, per poi passare ad attimi dove racchiudi la tristezza stretta nel cuore, dietro una maschera che cela il tuo volto. Donna mistero ammaliatrice di intrepide menti, tra i meandri del Tuo animo, tracce di realtà occulte. Sulla scorza esterna mascherata solo delle tenui impronte di parvenze esponi alla mia vista. Dall’ enigma del Tuo viso nascondi, indefinito, un volto. Mistero, che fuggi e fronteggi l’umana curiosità, ma se non conosco il Tuo volto, conosco il Tuo profumo che traspare come un prezioso indizio. Il profumo è una questione di pelle, di contatto, di emozione. La magia in diretta. Di tutti i sensi, l’odorato è quello che mi colpisce di più. Come fanno i miei nervi a farsi sfumature, interpreti sottili e sublimi, di ciò che non vedo, non intendo ne posso scrivere con le parole? L’odore è come un’anima, immateriale e mi svela una parte del mistero che la maschera cela. Il profumo è magia è mistero. Con il profumo mi illudo di catturare l’essenza della vita rendendola liquefatta. Dal Tuo profumo, donna mistero sogno il Tuo volto celato abbinandolo alle fragranze che emani, perché prima debbo sentirti prima di vederti!
Favria , 8.07.2015 Giorgio Cortese

Cerco di usare i sorrisi e le buone parole che mi rivolgono come colori per far entrare la luce dove la vita mi ha lasciato il buio.

La quotidiana catabasi dell’animo
Con catàbasi, dal greco, discesa, si intende la discesa di una persona viva nell’Ade, motivo fondamentale della letteratura. Si trova il primo esempio di catàbasi nell’XI libro dell’Odissea, anche se di fatto Ulisse non entra nel regno dei morti, ma rimane sulla soglia. Nella mitologia greca sono famose la discesa agli inferi di Eracle, durante la sua ultima fatica, e quella di Orfeo. Questo tema è stato poi ripreso da Publio Virgilio Marone nell’Eneide, in cui il protagonista, Enea, entrato vivo negli inferi, incontra Didone e, nei Campi Elisi, suo padre Anchise, il quale gli mostra i suoi futuri discendenti, da Romolo ad Augusto. Anche in altri poemi troviamo questo motivo come in Beowulf, all’interno del quale, l’eroe protagonista si scaglia alla ricerca della madre del mostro da poco ucciso, Grendel, compiendo, in questo modo, quella che potrebbe benissimo essere considerata un’incarnazione del tema della catabasi. Ma l’opera più famosa in cui si può trovare la catàbasi è la Commedia di Dante, che sto rileggendo in questi giorni, non l’opera originale dove il sommo poeta compie un viaggio nell’oltretomba accompagnato proprio da Virgilio. Certo il libro è una sfida difficile, quella di riscrivere il più grande capolavoro della nostra letteratura, presentandoloi come un romanzo contemporaneo. Una sfida che attraversa sette secoli, un’avventura nella vita dell’uomo Dante e nei misteri della sua opera, che continua ad affascinare per la sua straordinaria modernità. Con l’energia e la raffinatezza di un narratore esperto, Francesco Fioretti mi ha condotto nell’Inferno dantesco come nel viaggio più incredibile di tutti i tempi, un viaggio che ha per destinazione il Male assoluto. Girone dopo girone, cerchio dopo cerchio, l’Inferno si dischiude con i suoi enigmi e le sue profondità, in un’ambiziosa operazione letteraria che racconta il Capolavoro dantesco mostrandolo in tutta la sua spettacolare potenza. Il romanzo “La selva oscura” mi ha condotto, nel l’Inferno dantesco, coi suoi enigmi e le sue grandezze, pagina dopo pagina raccontato per la prima volta come un romanzo contemporaneo.
Favria 9.07.2015 Giorgio Cortese

Molte persone spesso, dimenticano il bene che hanno ricevuto e da chi lo hanno avuto, io dimentico le offese e i torti subiti pur senza dimenticarmi i nomi e i volti. Per dono, altrimenti i rapporti si pèrdono nella totale distruzione.

Farsetto e falsetto
Il farsetto o doublet, o pourpoint, era un indumento maschile, corto e leggermente imbottito, di solito con una abbottonatura sulla parte anteriore, con o senza maniche. Il doublet è stato uno dei principali capi d’abbigliamento degli uomini del quindicesimo e sedicesimo secolo, e fu un indumento chiave nel passaggio dalla moda del Medio Evo a quella a quella del Rinascimento. La parola deriva dal lemma farso, dal greco con il significato di “pezzo di stoffa”, un antico indumento medievale, simile a una corta giubba. Il capo di abbigliamento, farsetto, veniva utilizzato dagli uomini appartenenti ad una classe sociale medio-alta. Nonostante vari aggiornamenti e mutamenti di stile e di materiali, il disegno del farsetto rimase pressoché invariato nel corso dei secoli. La forma di base del farsetto proveniva dal pourpoint, che era una camicia imbottita, originariamente indossata dai cavalieri, al di sotto dell’armatura Il nome doublet deriva dalla tecnica di realizzazione del capo, composto di più strati di tessuti sovrapposti. Lo strato più interno era normalmente in lino, il materiale più confortevole a contatto della pelle nuda, mentre gli stati esterni in seta pesante o lana. A seconda della moda del momento il numero di strati e l’imbottitura potevano variare. Fra il quindicesimo ed il sedicesimo secolo furono aggiunte imbottitura anche sulle braccia e sulle spalle, facendo apparire il capo estremamente ingombrante. Addirittura una moda del tardo sedicesimo secolo imponeva una tale imbottitura sull’addome da dare l’illusione di una gravidanza. Il farsetto andava di solito abbinato con una gonna corta, o con i primi modelli di pantaloni che si andavano sviluppando. Inizialmente il farsetto era completamente accollato, , ma verso la fine del quindicesimo secolo si adeguò al cambiamento delle mode, mutando il suo design con una scollatura a “V”. Anche le maniche, inizialmente strette dalle spalle ai polsi, mutarono, diventando molto gonfie nella parte superiore. Spesso le maniche erano capi separati dal busto, legate al resto del farsetto tramite dei piccoli agganci, nascosti da alette. Invece falsetto, diminutivo di falso , è un’alterazione della voce umana, che, falsata, oltrepassa la sua estensione naturale. Generalmente si considera in falsetto soltanto la voce virile quando imita la femminile; in particolare, quella dei cantanti del ’600 e ’700 che eseguivano parti di soprano o di contralto, ottenendo il cosiddetto falsettone, una tecnica usata spesso nelle opere barocche, così da rivaleggiare con gli evirati, che erano anche denominati falsetti naturali.
Favria 10.07.2015 Giorgio Cortese

Incredibile, il pensiero di alcune persone è più variabile del tempo. Ma un minimo di coerenza no?