Ceresole e Locana, 1 metro di neve di Ornella De Paoli

Questa volta la neve è arrivata per davvero sulle piste da sci della Valle Orco e della Valle Soana.
Tratto dalla Sentinella del Canavese
Messi da parte i cannoni sparaneve utilizzati nelle scorse settimane per aumentare lo strato nevoso, i gestori degli impianti sciistici hanno lavorato giorno e notte per battere le piste ed accogliere gli sciatori nel fine settimana di ieri e l’altro ieri. A Ceresole la coltre nevosa ha raggiunto 62 centimetri in riva al lago, in frazione Villa, e un metro sulla pista di discesa di Chiapili. Quasi un metro di neve anche sulla pista di Pianprato, in Valle Soana, frazione di Valprato. Le abbondanti nevicate di giovedì e venerdì hanno finalmente permesso anche l’apertura di tutti gli impianti dell’Alpe Cialma, a Locana, dove fino alla scorsa settimana la neve scarseggiava ed era in funzione solo il tapis roulant. Adesso, sono aperti i due skilift, il tapis roulant e lo snowboard park. Solo ieri, domenica, sono stati in molti ad aver scelto questo comprensorio della Valle Orco per sciare e sono 420 i tagliandi staccati negli impianti di risalita. Turisti anche sugli itinerari di scialpinismo del plateau della Cialma e di punta Cia. All’Alpe Cialma gli impianti di risalita sono aperti nel fine settimana (il sabato dalle 10 alle 17; la domenica dalle 9 alle 17) e anche il giovedì dalle 13,30 alle 17 e poi in notturna dalle 20,30 alle 24. A Ceresole, oltre alla sciovia in funzione nei fine settimana, sono aperti il centro sportivo polivalente di Lilla (tapis roulant, pista per gommoni) e gli anelli per lo sci di fondo, che si snodano dalla borgata Prese fino a Villa. La neve caduta in settimana e ben battuta sulle piste è sufficiente per garantire l’apertura degli impianti nei prossimi weekend a Ceresole, Pianprato e all’Alpe Cialma. La stagione sciistica,iniziata in ritardo per lo scarso innevamento e con difficoltà (vento caldo, sole, temperature alte hanno sovente impedito anche la produzione di neve artificiale) non è quindi compromessa come pareva, dato che si prospetta un prolungamento perlomeno fino a metà marzo. Da non dimenticare che il tardivo innevamento porta al rischio di valanghe, che si aggraverebbe in caso di ulteriori nevicate con conseguenti problemi di viabilità. (o.d.p.)