Frassinetto: una diga in valle Soana, nelle gole tra Pont e Ingria a cura Marino Pasqualone

L’Unione Montana valli Orco e Soana ha presentato al Presidente della

Regione Cirio la prima bozza dell’ambizioso progetto
( da IL RISVEGLIO POPOLARE del 14 ottobre 2021 )

FRASSINETTO – L’idea di realizzare un grande invaso idrico in valle Soana, lanciata alcuni mesi fa dall’Unione Montana Valli Orco e Soana, nelle scorse settimane è stata portata anche all’attenzione del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, salito fino a Frassinetto per incontrare gli amministratori locali prima delle elezioni per il rinnovo di alcuni consigli comunali valligiani.
Al governatore della Regione sono infatti state presentate le prime cartografie ed immagini dello studio di fattibilità economica e progettuale dell’opera, per la redazione del quale l’Unione Montana ha dato l’incarico ad un professionista: sostanzialmente si tratterebbe di un invaso per l’utilizzo plurimo e lo stoccaggio delle risorse idriche della valle, al momento una delle poche sull’arco alpino rimaste indenni da dighe e sbarramenti: “Al fine di cogliere al meglio le opportunità che la normativa comunitaria, la legislazione nazionale e regionale mettono a disposizione in tema di energie rinnovabili, di comunità energetiche, di green economy”, sottolineano a tale proposito dall’Unione Montana .
Il punto esatto in cui potrebbe essere realizzata la diga non è ancora stato ben definito: in un primo momento sembrava che lo sbarramento potesse essere ubicato nel Comune di Ingria appena a monte del “Pont dle Falétè”, sulla mulattiera per le borgate del vallone di Codebiòl, ora si è invece anche parlato come sua possibile ubicazione delle strette gole della Soana a monte della borgata pontese di Stroba, in modo da raccogliere anche le acque dell’affluente torrente Verdassa.

“Al momento nulla è stato ancora definito – precisa Marco Bonatto Marchello, da poco rieletto sindaco di Frassinetto e presidente uscente dell’Unione Montana Valli Orco e Soana – si tratta soltanto di prime valutazioni sull’effettiva possibilità, dal punto di vista tecnico ed economico, di realizzare quest’opera, che avrebbe comunque importanti ricadute sia sull’economia valligiana che su quella dell’intero alto Canavese”.
L’eventuale costruzione di una diga a sbarrare il torrente Soana, al confine tra i comuni di Pont Canavese ed Ingria, andrebbe a creare un vasto bacino artificiale da utilizzare sia per produrre energia elettrica da fonti rinnovabili che per garantire l’approvvigionamento idrico per usi agricoli alla pianura in caso di siccità, oltre che in prospettiva per usi potabili e, come ha ipotizzato qualcuno, magari anche per uno sviluppo del turismo sulle sponde del nuovo lago.
L’Unione Montana Valli Orco e Soana, con una delibera della sua Giunta dello scorso 30 marzo, si è formalmente impegnata ad avviare un percorso finalizzato a valutare la possibilità di realizzare una diga nella medio-bassa valle Soana, per “dare continuità alle attività in materia di energia già portate avanti dalla Comunità montana Valli Orco e Soana, prima dell’avvio della procedura di liquidazione, quando, tra l’altro, era stata costituita una società mista a prevalente capitale pubblico, per la gestione del ramo “Energia” nel settore delle fonti rinnovabili e promossa la costituzione del Consorzio forestale “Reisabosc”, con riferimento alla valorizzazione della filiera forestale”.
Come possibile fonte di finanziamento dell’opera, come detto al momento ancora allo stato embrionale ed ovviamente tutta da verificare nella sua fattibilità dal punto di vista tecnico, ambientale ed economico, nella deliberazione approvata la scorsa primavera dalla Giunta dell’Unione Montana si era evidenziato che l’idea progettuale “risulta coerente con quanto indicato all’art. 4 della Proposta di Regolamento del Parlamento europeo (il cosiddetto “Recovery Plan”), in particolare in merito agli obiettivi generali, poiché con il ricorso alle fonti rinnovabili sosterrebbe la transizione verde, ripristinando il potenziale di crescita sostenibile del territorio ed in caso di realizzazione dell’opera, si potrà registrare una notevole ricaduta economica positiva su un’area montana svantaggiata, creando opportunità di occupazione dirette ed indirette, senza comprometterne le notevoli risorse ambientali e paesaggistiche”.
Intanto, come era inevitabile, è già partito da tempo sui social il dibattito tra chi è favorevole e chi è contrario alla nuova diga, che indubbiamente se realizzata cambierà radicalmente il paesaggio della bassa e media valle Soana.
Resta inoltre da chiarire quale potrà essere il destino della decina di centrali e centraline idroelettriche già attive da decenni lungo l’asta del torrente Soana, e di quanto su di loro potrà influire o meno l’eventuale realizzazione del nuovo invaso.
Sono tutte domande a cui dovrà rispondere lo studio di fattibilità ora deciso dall’Unione Montana Valli Orco e Soana: “ E’ intenzione mia, se sarà ancora riconfermato presidente dell’Unione montana Valli Orco e Soana, e di tutti i sindaci che ne fanno parte, sottoporre la proposta ai vari soggetti interessati da coinvolgere, alle amministrazioni comunali del territorio ed agli stessi cittadini – rassicura comunque Marco Bonatto Marchello – i quali saranno costantemente informati in futuro con la massima trasparenza sui vari passaggi del percorso appena avviato”. Marino Pasqualone