Lione: dispositivo rileva il coronavirus dal respiro in pochi secondi, come un etilometro

Il dispositivo Vocus PTR-TOF della casa svizzera TOFWERK è in grado di diagnosticare il coronavirus SARS-CoV-2 in pochi secondi, analizzando i composti chimici volatili presenti nel respiro del paziente. Funziona esattamente come un etilometro. Al momento viene testato in un ospedale francese di Lione.

Presso l’ospedale La Croix-Rousse di Lione, in Francia, da diverse settimane i medici stanno testando un nuovo macchinario in grado di diagnosticare la positività al coronavirus SARS-CoV-2 in pochi secondi, attraverso l’analisi dei composti chimici volatili presenti nell’aria espirata dai pazienti. Il dispositivo ha la forma di un grosso parallelepipedo, è dotato di un monitor integrato ed è collegato a un lungo tubo bianco, all’interno del quale il paziente deve espirare. Il principio del funzionamento di base è il medesimo di un classico etilometro: i sensori al suo interno analizzano le molecole volatili e riescono a intercettare rapidamente quelle legate all’infezione da coronavirus, segnalando a schermo la positività o la negatività del paziente.

Ad oggi il dispositivo – chiamato Vocus PTR-TOF – è stato testato su diverse dozzine di persone presso l’ospedale francese, una ventina delle quali risultate positive, e ora sta per entrare in una seconda e più approfondita fase di sperimentazione, come riporta l’agenzia di stampa britannica Reuters. A differenza della reazione a catena della polimerasi inversa (PCR) che si basa sull’analisi di un campione biologico ottenuto col tampone rino-faringeo, il macchinario progettato dall’azienda svizzera TOFWERK dà risultati praticamente in tempo reale e non è invasivo.

“Con un test rapido come questo significa che avremo subito i risultati, e potremo quindi spostare il paziente nel giusto reparto dell’ospedale. Dato che adesso disponiamo di alcuni trattamenti efficaci (contro la COVID-19 ndr), tanto più velocemente possiamo fare la diagnosi, quanto più velocemente possiamo trattare i pazienti”, ha dichiarato alla Reuters il professor Jean-Christophe Richard, primario del reparto di terapia intensiva presso il nosocomio francese. A causa del costo, tuttavia, secondo il virologo Bruno Lina del Centro nazionale di riferimento Enterovirus e Parechovirus sarà difficile avere un’ampia diffusione del macchinario, e sarà necessario attendere la seconda o terza generazione per arrivare a costi più accessibili.

Al momento il Vocus PTR-TOF è ancora in fase sperimentale, dunque è doveroso attendere i risultati degli studi clinici approfonditi per conoscerne l’effettiva efficacia diagnostica. In un precedente comunicato stampa la casa produttrice ha indicato che il dispositivo è in grado di rilevare “simultaneamente centinaia di sostanze chimiche volatili a livelli di parti per trilione”, con risultati “in tempo reale a velocità estremamente elevate”. Non resta che attendere le pubblicazioni su riviste qualificate.
Andrea Centini         tratto da https://scienze.fanpage.it/
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