L’ultima gerla della giornata a cura di Loris de Lazinet

Resta soltanto più l’ultima gerla della giornata carica di legna da portare giu, quando a

Zaverte’ la notte inizia a invadere i prati ricolmi di letame portato su da altrettante gerle piene. Si scende a casa, seguendo le ancora lontane luci dei lampioni di Forzo, dove i vitelli aspettano la loro razione di latte, e le mucche desiderano essere munte prima di dormire. Porto l’ultima carretta di letame al Ciamp Viei e raccolgo le ultime foglie per la lettiera dell’indomani. Ho ancora la segatura tra i capelli e il fieno nei vestiti, ma come tutte le sere esco, salgo nei miei prati sopra casa, e rimango qualche minuto a contemplare, tra la nebbia e i fumi dei camini, la bellezza di queste montagne e di questi piccoli paesi che vivono di semplicità. Presumo sia difficile da capire il senso di soddisfazione che mi pervade, nel veder rifiorire prati e boschi, rubati all’abbandono ancora una volta, come fecero i primi arrivati su queste aspre montagne e come hanno mantenuto i nostri avi, in condizioni ben peggiori. Però questa vita, è quel tipo di vita che anche domani mattina mi farà svegliare un’ora prima, per poter ricominciare, fino ad arrivare ancora, a quell’ultima gerla carica da portare a casa