Noasca «I lupi non sono un pericolo, ucciso soltanto un capretto» di Ornella De Paoli

Sulle montagne della Valle Orco i lupi ci sono, ma non costituiscono un pericolo per abitanti e turisti e finora hanno ucciso solo un capretto.
tratto dalla Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
Lo assicura l’ente Parco nazionale Gran Paradiso,dopo le notizie diffuse nei giorni scorsi riguardo alcuni casi di predazione verificatisi nel territorio di Noasca che destano preoccupazione tra la popolazione, anche perché la presenza del lupo potrebbe scoraggiare turisti ed escursionisti dal frequentare queste zone. Gli allevatori Claudio e Luigi Piacentino di Mercenasco, i quali d’estate portano in alpeggio, in località Capelle di Noasca, oltre mille capi ovini e caprini ,la scorsa settimana avevano segnalato attacchi al loro gregge e la perdita di tre pecore e di una quarantina tra agnelli e capretti, sgozzati o sbranati dai lupi. Secondo la versione del Parco, però, finora nella zona di Noasca i lupi avrebbero predato solo un capretto.

«È stato accertato un solo caso di predazione su di un singolo animale, mentre non ci sono riscontri oggettivi che confermino l’uccisione o il ferimento di oltre quaranta esemplari tra capre e agnelli – comunica Bruno Bassano, responsabile del servizio veterinario e scientifico dell’ente -. La predazione è avvenuta all’interno di un gregge non controllato e privo di custodia notturna. Se fossero state messe in atto buone pratiche di pastorizia, come l’utilizzo di cani da pastore, probabilmente non si sarebbe creato nessun caso».

La comparsa del lupo nell’area protetta, che aveva sollevato polemiche già negli scorsi anni in Valle Soana, dove è accertata la presenza stanziale di un branco, secondo un’opinione diffusa nelle valli sarebbe da amputarsi proprio al Parco, il quale avrebbe reintrodotto questa specie come in anni passati aveva fatto con la lince. Sulla questione interviene ancora una volta il presidente, Italo Cerise. «Ribadiamo che non è avvenuta alcuna reintroduzione da parte dell’ente, mentre si è trattato di un ritorno spontaneo di una specie, i cui spostamenti e insediamenti stabili negli ultimi venti anni riguardano molte zone del Nord – Ovest e non solo il parco del Gran Paradiso

– dichiara Cerise – .Guardaparco e servizio scientifico monitorano assiduamente il branco e l’ente provvederà, come previsto dalla legge e previa verifica dell’effettiva predazione, a garantire le procedure di indennizzo dovute in caso di attacco di lupi al bestiame».

Ornella De Paoli