O Primavera! – Il sangue non si fabbrica si dona! – Lailat al Miraj – Incede il fuoco! – Nella vita con…gioia! – Nel silenzio della notte. – S.Isidoro Agricola! – Il saccente ignorante!…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

O Primavera!
“O Primavera,” gioventù dell’ anno, Bella madre di fiori, d’ erbe novelle e di novelli amori, Tu torni ben, ma teco Non tornano i sereni E fortunati di delle mie gioje”. Giovanni Battista Guari.

Il dono più bello a volte sta nei piccoli gesti, vieni a donare mercoledì 10 aprile a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te!

Il sangue non si fabbrica si dona!
Quando si parla di donare, di solito pensiamo al denaro, o al tempo, o alla nostra professionalità messa a disposizione di chi ne ha bisogno. Più raramente pensiamo a qualcosa che riguarda il nostro corpo. Eppure in Italia un milione e settecentomila persone donano il loro sangue, un gesto che salva la vita. E che potremmo decidere di fare anche noi. Per tanti motivi. Perché il bisogno di sangue è in costante aumento sia per l’invecchiamento della popolazione sia per gli innegabili passi avanti fatti dalla scienza in campo medico, con la sperimentazione di cure sempre più numerose e innovative. Perché il sangue risulta indispensabile per moltissime terapie e non solo nelle situazioni di emergenza. Perché il sangue non si produce in laboratorio e il fabbisogno annuo in Italia è di 2.400.000 unità di sangue intero e più di 1.000.000 litri di plasma. E allora se hai la fortuna di godere di una buona salute puoi ringraziare il destino benevolo ricordandoti che la Tua donazione potrebbe risultare fondamentale per malati oncologici o per persone con emorragie derivate da traumi, operazioni, trapianti. Per sensibilizzarci alla causa della salute pubblica forse dovremmo solo tenere a mente quali risorse metteremmo in campo per un figlio, un genitore, un amico fraterno. Il primo gesto per uscire da se stessi è semplice: basta cercare di allargare l’orizzonte-generosità partendo dal proprio cortile di casa. Se non avete mai donato sangue, riflettete solo per un attimo che non c’è nulla di più nobile, se siete in salute che combattere assieme a chi questa salute non la possiede. E allora cosa aspettate venite a donare mercoledì 10 aprile a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te!
Favria 2.04.2019 Giorgio Cortese

Aprile dolce dormire, ma non per i donatori di sangue. Mercoledì 10 aprile vieni a donare mercoledì 10 aprile a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te!

Lailat al Miraj in arabo: الإسراء والمعراج)
Il Laylat al Miraj, il viaggio notturno di Maometto, che vie commemorato da molti musulmani il 27° giorno del mese di Rajab,. che può essere tradotto come “la notte del viaggio e l’ascesa al cielo”. Si commemora l’ascensione del Profeta Muhammad al cielo. La tradizione, ricchissima a questo proposito, ci riferisce che una notte, mentre Maometto stava dormendo, fu svegliato dall’arcangelo Gabriele e trasportato nel corso d’una sola notte “dal Tempio Santo al Tempio Ultimo”, identificati poi nella Kaʿba della Mecca e nella Spianata del Tempio di Gerusalemme, dove, in effetti, fu poi costruita la moschea detta al-Aqṣā, cioè “Ultima”. Questo sarebbe stato possibile grazie ad un destriero alato mitico chiamato Burāq, dal volto umano femminile e dal corpo a metà strada fra il mulo e l’asino. Poi, partito dal “Tempio Ultimo”, Maometto avrebbe sorvolato il baratro infernale, assistendo alle pene decisamente corporali, fiamme e dolori fisici, inflitte ai dannati in funzione del loro peccato commesso sulla terra, e avrebbe asceso i sette Cieli, in ognuno dei quali avrebbe incontrato un profeta. Adamo fu il primo, seguito da Yaḥyà, Giovanni Battista, e da ʿĪsā, Gesù, da Yūsuf, Giuseppe, nel terzo Cielo, da Idrīs, Enoch, da Hārūn, Aronne, nel quinto, da Mūsā, Mosè, nel sesto Cielo e da Ibrāhīm, Abramo, nell’ultimo. Maometto venne ammesso infine al supremo cospetto divino, dove ricevette una serie di comandi, tra cui la pratica delle cinque preghiere quotidiane. Gli eventi di Lailat al Miraj sono descritti brevemente nel capitolo 17 del Corano, che è chiamato “Sura Al-Isra”. Molti dei dettagli della storia si possono ritrovare negli hadith, del profeta Maometto. E’ consuetudine quel giorno per i mussulmani pregare per tutta la notte, a casa o in una moschea e raccontare la storia ai bambini. In alcuni paesi, le case sono decorate e illuminate tutta la notte.
Favria 3.04.2019 Giorgio Cortese

Donare è una scelta di cuore! Vieni a donare mercoledì 10 aprile a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te!

Incede il fuoco!
Incede l’incendio e tutto brucia. Sarà doloso ma basta poco, perché se è vero che le condizioni del bosco negli ultimi 15 anni non sono cambiate, a cambiare è stato il clima! Inverni sempre più secchi, con poca acqua e poca neve sono oramai una amara realtà ! Allora forse l’unica soluzione è quella di puntare sul far vivere le colline e la montagna, e non lasciarle come delle entità a sè stante. Lo sanno bene le persone che abitano nelle valli, e che sono state a vario titolo in prima linea per dare una mano. Ma ora è necessario un cambio di passo, e puntare su formule che permettano la gestione di alcune aree boschive per farle diventare zone cuscinetto in caso di incendio. Penso che radure, con prati a pascolo e magari anche boschi di pregio ma ben governati, puliti, senza strame o fogliame che in alcuni punti della montagna raggiungono anche i 50 centimetri di spessore, tra l’altro in questa stagione senza essere state pressate dalla neve, e senza formazioni di ghiaccio, quindi nelle peggiori condizioni possibili per evitare il propagarsi di un incendio. Già gli incendi che sono per la maggior parte dolosi divampano nel verde Canavese, all’improvviso, oscurano il cielo con il fumo scuro e avvolgono tutto ciò che trovano sul loro cammino. Gli incendi, con la loro prorompente violenza, dimostrano la forza del fuoco, che non ha ostacoli in natura, e per questo da sempre e’ temuto da noi esseri umani. Gli incendi divampano rabbiosi e di notte ar5dono come giamme di drago che divorano le colline ed i boschi. Gli incendi esistono per farci comprendere i limiti umani di fronte a lingue di fiamme e fuoco che avvolgono ogni cosa, e allora ciascuno di noi si sente indifeso e impotente. Nell’antichità, quando quando la terra era popolata di boschi e poco abitata, l’incendiario poteva essere un pastore freddoloso, un Prometeo infatuato delle fiamma. Oggi, questo criminale contro gli uomini e la natura va nel silenzio della notte, con la sua tanica piena e l’accendino nel pugno, è solo un assassino furtivo, i suoi motivi sono turpi: gli verranno buone domani, al posto degli alberi uccisi, aree edificabili ovvero sovvenzioni da rimboscamento. Povero fesso, il fuoco va usato per scaldarsi, per cucinare e per farci all’amore davanti.
Favria, 4.04.2019 Giorgio Cortese

Nella vita è prerogativa della grandezza dell’animo recare grande felicità con piccoli doni, vieni a donare mercoledì 10 aprile a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te!

Nella vita con…gioia!
Una cara signora diversamente giovane, che chiamo per celare la sua vera identità con il nome di Gloriosa, prendendo spunto da una parte del significato del suo vero nome, mi ha raccontato recentemente una vicenda della sua vita che ha una bella morale ed è sempre attuale. Siamo negli anni cinquanta del novecento e le auto sono ancora poche, la maggior parte delle persone usa la corriera oppure la bicicletta per spostarsi da un paese all’altro nel Canavese. La signora Gloriosa tornava a casa da lavorare quanto lungo la strada vede una signorina “Tota” quasi sua coetanea del suo paese, che conosceva appena di vista, che camminava accaldata, lungo la strada provinciale. L’episodio narrato avviene nel mese di luglio. Riconosciuto la sua concittadina la signora Gloriosa, senza esitazione si ferma e chiede se aveva bisogno di qualcosa, visto che era molto distante, circa 6 km da dal paese deve entrambe erano dirette. La signorina che chiameremo Eufrosina, la gioia, gli dice che ha perso la corriera e che adesso doveva andare a casa a piedi. La nostra protagonista dall’animo buono gli dice che se voleva la portava Lei a casa in bicicletta. Eufrosina, sorridente e grata acconsente e sale sul tubo della bicicletta. La signora Gloriosa, si ferma un attimo, e sospira dicendomi che da giovane andando in bicicletta gli sembrava di conciliare la vita con il tempo e lo spazio, vivendo dentro misure ancora umane, cosa impossibile oggi con le auto. Da giovane pedalando sentiva il fruscio della maglietta e dei tubolari di seta, simile al fruscio di una vela sul mare, che ricorda della immagine visibile del vento. La signora Gloriosa riprende il racconto. Arrivate nel paese dove abitavano entrambe, la signora narrante era molto accaldata ed esclama ad alta voce con ingenuità: “Cosa darei adesso per un bel bicchiere di acqua fresca!”. la “Tota” beneficiata del passaggio in bici gli dice cara Gloriosa, adesso ti offro tutta l’acqua che vuoi ma, dato che prima di te sono passate altre persone che conoscevo con l’auto, hanno rallentato e poi sono andati via, Ti chiedo una cosa: “Sei mai stata a Venezia?” La signora Gloriosa rimane meravigliata della richiesta ed al suo diniego, Eufrosina gli dice, : “Passa domani a casa mia e ti darò i soldi necessari per il viaggio e soggiorno per una settimana a Venezia perché nella vita si agisce con compenso o senza compenso ma se Ti accade di aiutare qualcuno fallo sempre con gioia!”
Favria, 5.04.2019 Giorgio Cortese

Impariamo a donare, il bene più prezioso che c’è! Ti aspettiamo mercoledì 10 aprile a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te per salvare una vita

Nel silenzio della notte.
Mi sveglio nel cuore della notte, tendo l’orecchio alla calma placida. Nel cuore della notte non mi interessa che giorno è, se lunedì o venerdì. Che importanza può avere? Vedo che è buio e so che è notte. Una notte in cui non dormo. Ascolto il silenzio, un rumore improvviso che irrompe e scompare. Tante sensazioni si accavallano e non si lasciano afferrare. Passato, presente futuro, un po’ di tutto, un po’ di niente. Il pensiero non trova spazio. E’ di notte che si percepisce meglio il frastuono del cuore, il ticchettio dell’ansia, il brusio dell’impossibile e il silenzio del mondo. Penso ad un vecchio proverbio che mi pare persiano: “Il giorno ha occhi. La notte ha orecchie.” Mi immergo allora nel silenzio, respiro il buio. Il buio ricopre come un manto i pensieri nascosti della mente, occupa i miei occhi. Mi lascio svuotare e so di sapere poco della notte ma la notte sembra sapere di me. La notte mi cura come se mi amasse, mi copre la coscienza con le sue stelle. La notte non mi porta consiglio, ma promette la luna! Penso preso da refoli di pensieri che forse la notte è la vita e il sole la morte. Ma forse la notte è niente come le congetture sopra di lei e come su di noi e poi mi riaddormento nel silenzio della notte che non è meno meravigliosa del giorno.
Favria, 6.04.2019 Giorgio Cortese

Il sangue non si fabbrica, si dona! Vieni a donare mercoledì 10 aprile a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te!

S.Isidoro Agricola!
A Favria siamo arrivati alla 43 edizione della fera Agricola. Ma forse la sue storia è molto più antica da quello che certificano gli aridi documenti burocratici. La Fiera a Favria affonda le sue radici nella stessa Comunità, che per moltissimi secoli è stata solo agricola prima di convertire la maggior parte della sua attività in aziende meccaniche, artigiane e commerciali. Da sempre la manifestazione punta a promuovere e valorizzare storia, tradizione e innovazione del settore agricolo locale. Un importante momento di aggregazione che celebra anche il forte senso di appartenenza ad una Comunità e ad una storia antica e millenaria. La Fiera è una vetrina ideale per tutte le aziende produttrici nazionali e al tempo stesso riserva grande rilievo alle eccellenze locali, quali allevamento di bovini da latte, e prodotti enogastronomici. La manifestazione ogni anno si dimostra sempre di più dinamica e trasversale, una fiera su misura per tutti. L’evento rappresenta una piattaforma, dove il rapporto tra il produttore e il consumatore si propone in maniera innovativa. La Fiera inizia già il venerdì sera con pizza e sopo cena serata con Radio Gran Paradiso. Sabato alle 14,00 con l’esposizione di macchine agricole d’epoca, che ci fanno pensare ai sacrifici fatti da intere generazione su questi massicci ma poco comodi mezzi utili nel raccogliere il mais e poi pulirlo, spanar la melia ed infine sgranarlo. Ci sarà una dimostrazione di trebbiatura mais e grano con mezzi d’epoca. La mente torna indietro nel tempo quando si raccoglieva il mais verso fine settembre e poi alla sera si effettuava lo “spanar la meliga” il rito collettivo di pulire la pannocchia per mettere nelle gabbie a seccare o per legare in grandi mazzi per poi esporla alla pantalera, sempre più in alto. Alla sera del sabato ci sarà maialata agricola e serata danzante con orchestra Mirage. Con domenica ecco che la Fiera entra nel vivo, che spettacolo sentire già dal primo mattino l’allegro scampanare dei campanacci che accompagnano le mucche di primo mattino alla Fiera, passare per via Bonaudo in mezzo a multicolori bancarelle attratto dal suono della voce degli espositori. Che4 spettacolo l’esposizione dei capi bovini e il rivedere gli antichi mezzi che trebbiano il mais ed il grano. Poi tutti a pranzo nel padiglione con un buon catering. Ed ecco alle 14,00 il clou della fiera, che spettacolo la sfida incruenta delle Regine, mucche che per natura nei pascoli si contendono la supremazia del brucare l’erba migliore spingendo via le concorrenti. Sembra una partita di braccio di ferro, solo che i bovini usano la testa al posto del braccio fino che l’avversario desiste e le diviene la Reines! Che bello respirare l’aria della Fiera, L’agricoltura è ancora capace di mediare tra natura e comunità umana, con impegni ed obblighi in entrambe le direzioni. Un grazie ai coltivatori che offrono sempre la lezione che coltivare bene richiede un consapevole riguardo verso tutte le creature, animate ed inanimate. Una zolla di terra ha il potere nella semina di guarire e fare germogliare il seme ivi apposto. Ricordiamoci sempre che nell’agricoltura verde significa acqua, il verde lavorato significa contadini e contadini significano agricoltura. Agricoltura significava cibo da mangiare e cibo di vendere, il che significa città e trasporti ed è così è nata la civiltà. Un grazie alla Coldiretti di Favria nella persona del suo segretario Abbà Flavio, ed ai Giovani Agricoltori che con entusiasmo gestiscono la fiera, all’Amministrazione Comunale, Protezione Civile, cantonieri comunali per l’impegno che mettono ogni anno per il successo della manifestazione, intitolata S .Isidoro detto anche S. Isidoro Agricola per il miracolo del campo arata da un angelo e se l’araldica fosse guidata dalla ragione, un aratro in un campo da coltivare sarebbe lo stemma più nobile e antico.
Favria, 7.04.2018 Giorgio Cortese

Donare il sangue non aiuta ma salva una vita! Vieni a donare mercoledì 10 aprile a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te!

Il saccente ignorante!
Sempre più spesso le persone parlano volentieri e con passione di argomenti che ignorano, ma solo per sentito dire, insomma alcune persone parlano benissimo di cose che non conoscono. Ne ho avuto la lampante dimostrazione con una persona che pretendeva darmi una lezione dell’attuale situazione socio-politica con chiara fermezza e sicurezza nell’asseverare senza la minima ombra di esitazione, insomma un maestro di saccenteria ignorante. Non rido più di tanto perché anche il sottoscritto non di rado contribuisce a dimostrarla attraverso la mia personale approssimazione ignorante e con l’arroganza di volere avere ragione coniugando il tutto con una presunzione saccente. Certo che il personaggio sopra citato è un vero fenomeno, mi ha accompagnato fino sotto casa con la stupidità di chi si crede sapiente e acuto. Penso che se veniva ripreso in quei momenti si poteva notare come veleggiasse senza timore nel ridicolo, con grande prosopopea, lanciando giudizi, offrendo consigli, dispensando la sua personale analisi. Di fronte a certi personaggi preferisco lasciare perdere congedandolo sotto casa con la frase di Oscar Wilde, che ho fatto mia, è meglio non discutere con un saccente idiota, perché mi trascina al suo livello e mi batte con l’esperienza e gli altri che assistono non potrebbero notare la differenza.
Favria 8.04.2019 Giorgio Cortese

Aiuta il prossimo. Vieni a donare mercoledì 10 aprile a Favria cortile interno del Comune ore 8-11,20. Abbiamo bisogno di Te!
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