Pont Canavese: ad un paese in declino serve una nuova scuola ? di Marino Pasqualone

La minoranza di Pont contesta il progetto “milionario” del sindaco Coppo
tratto da Il Risveglio Popolare di Marino Pasqualone
La domanda di fondo è una sola: a Pont serve davvero, prioritariamente, una nuova scuola elementare, che vada a sostituire, spendendo qualcosa come un milione mezzo di euro, quella costruita solo poco più di trent’anni fa ?
Per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Coppo, a quanto pare, non ci sono dubbi di sorta, tanto che il “Concorso di idee”, lanciato a ridosso delle elezioni comunali dello scorso anno per la realizzazione di un nuovo “polo scolastico” in via Roma, a fianco dell’esistente scuola media e della palestra nell’area attualmente destinata a parco-giochi e verde pubblico, prosegue celermente nel suo iter progettuale.
Con la segreta speranza che, magari alla prossima alzata d’ingegno del governo con ulteriori “concorsi a premi” per i Comuni più bravi a smanettare sul computer (tipo la gara del “clic” più veloce del recente “6000 campanili”) o con altre iniziative da slogan pubblicitario (#la buona scuola), questo gran pacco d’euro piova come per magia anche in queste terre contese tra l’Orco e la Soana, e che quella che oggi sembra soltanto un’utopia visionaria e forse anche un poco megalomane diventi realtà.
Ma la minoranza consigliare di Pont Canavese non ci sta, e continua a chiedersi (ed a chiedere ai cittadini pontesi, peraltro sempre più beatamente addormentati nel loro supino accettare ogni cosa chinando la testa o voltandola dall’altra parte) se davvero il paese di fondovalle ha così urgente bisogno di una nuova scuola elementare ( o “primaria” che dir si voglia ).
“ L’amministrazione Coppo sta portando avanti il progetto del nuovo polo scolastico a testa bassa e senza aver minimamente preso in considerazione la ristrutturazione della scuola elementare esistente – scrivono infatti in un documento gli esponenti dell’opposizione – Quest’ultima possibilità non è stata minimamente valutata essendo stata bocciata dall’amministrazione stessa come non fattibile e antieconomica. Ma è stata una valutazione “fai da te”, senza aver interpellato professionisti del settore, perchè non interessava farlo”.
“ Perché in un paese come Pont, a lento declino ed a decremento demografico costante – si chiedono ancora i consiglieri di minoranza – si sta pensando di costruire un nuovo edificio da adibire a scuole elementari, con un preventivo di spesa di un milione e mezzo di euro di denaro pubblico, e non si prendono in considerazione i lavori di ristrutturazione dell’edificio esistente, perlomeno a livelli di fattibilità, costi e convenienza ?”.
Ed è proprio per cercare di dare una risposta a questa ipotesi alternativa, più volte respinta al mittente dal sindaco Coppo bollandola come irrealizzabile, che i gruppi di minoranza consigliare hanno inoltrato all’amministrazione comunale una formale richiesta di poter far svolgere da tecnici di loro fiducia, a costo zero per il comune, uno studio di fattibilità per intervenire con migliorie sull’esistente edificio di via Marconi della scuola elementare.
Il sopralluogo dell’architetto, incaricato a cura dei consiglieri di minoranza a valutare l’alternativa di una possibile ristrutturazione dell’edificio esistente, è stato effettuato la scorsa settimana, e nei prossimi giorni l’esito del medesimo sarà reso noto alla popolazione:“ Soltanto dopo aver valutato le due alternative si potrà decidere quale strada seguire” concludono gli esponenti dell’opposizione.
Lodevole iniziativa quella messa in campo dalla minoranza pontese, e senza alcun costo per le casse comunali: anche se, per quel che ci insegna il passato (ricordate ad esempio la disputa sulla nuova piazza Craveri ?), crediamo che purtroppo servirà soltanto a far intestardire ancor di più il sindaco Coppo e la sua amministrazione sulla bontà indiscutibile del progetto della nuova scuola in via Roma.
E, se mai un domani arriveranno i soldi dalle esauste casse statali, il parco-giochi di via Roma, i suoi alberi e quel poco di verde pubblico ancora qui esistente tra strade, case e palazzi, verranno quindi spazzati via dall’ennesima colata di cemento, naturalmente “ecosostenibile”.
Ma a quel punto si porrebbe anche il dilemma di cosa fare del “vecchio” edificio delle attuali scuole elementari: lo butteremo giù per fare una nuova piazza in centro paese (con relativi costi di demolizione) ?
Manco per sogno: probabilmente resterà lì a sgretolarsi nel tempo, oppure ad ingoiare inevitabilmente altri soldi pubblici per tenerlo decentemente in piedi, certamente brutto ma (a questo punto) anche sottoutilizzato cubo di cemento armato ai piedi della millenaria torre Tellaria, appena restaurata anch’essa spendendo complessivamente ben oltre un milione di euro.
Ma, si chiede qualcuno, ed alle strade di Pont, via Roma e via IV Maggio su tutte, ridotte a percorsi da fuoristrada e pericolose anche per i pedoni in transito, quando mai ci penseremo?
Con calma, più avanti, c’è tempo:  il cubetto (sprofondato) ed il marciapiede (mancante) possono tranquillamente attendere, mica sono “priorità” per l’attuale amministrazione comunale.
Prima le… torri ed i bambini: i quali, però, appena usciti dal nuovo fantasmagorico “polo scolastico”, si troveranno a dover percorrere ogni giorno un tratto ormai quasi da “Camel Trophy” di via Roma per arrivare alle loro case in centro paese.
Ma quest’ultimo, evidentemente, per qualcuno è un dettaglio del tutto trascurabile.

Marino Pasqualone
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