PONT: Inaugurata a Sarro la via ferrata di Ornella De Paoli

PONT CANAVESE. L’inaugurazione della nuova via ferrata ha potuto aver luogo sabato mattina, in località Sarro, grazie a condizioni meteo meno inclementi di quelle del sabato precedente, che avevano impedito la manifestazione.
tratto dalla Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
Un nutrito gruppo di persone, tra cui molti alpinisti impazienti di avventurarsi lungo il percorso, ha assistito all’inaugurazione (con benedizione “a distanza” del parroco,don Vallero, impossibilitato a salire fin lassù per motivi di salute) svoltasi ai piedi dei contrafforti rocciosi su cui è stata realizzata la ferrata. Per tagliare il nastro, il sindaco, Paolo Coppo, ha voluto al suo fianco due esponenti del Cap, Club alpinistico pontese, Massimo Querio, al quale si deve l’idea della via ferrata e Umberto Hess che l’ha sostenuta economicamente ed incoraggiata. «Quest’opera fortemente voluta dall’amministrazione comunale nasce da un suggerimento del Cap, che non si è limitato all’idea – ha ricordato Coppo – . Infatti, un giorno si è presentato da me un socio che ha consegnato 20 mila euro per la ferrata. Il Comune si è quindi attivato per integrare la somma, di 60 mila euro complessivi, necessaria alla realizzazione del percorso che inauguriamo oggi. L’intenzione, adesso, è quella di ampliare il progetto e di creare in questa zona un’area per appassionati di montagna. Abbiamo già predisposto un nuovo progetto che prevede la costruzione di un secondo ponte tibetano, di un percorso più impegnativo e di una parete attrezzata per i bambini, oltre alla creazione di un’area pic nic e parcheggio».

La nuova via ferrata di Pont percorribile da sabato è un itinerario, per due terzi di arrampicata, attrezzata, ma piuttosto impegnativa, che si inerpica sulle rocce sovrastanti l’imbocco della Valle Orco in località Sarro, comprende il passaggio su un ponte tibetano e l’attraversamento di zone selvagge per arrivare nelle vicinanze della borgata Piancerese, da cui si dipartono due sentieri di ritorno, uno verso Deir Bianc, l’altro verso Pian Rastello. Il dislivello è di 400 metri, la lunghezza di un chilometro, si percorre in 3 o 4 ore e mezza ed occorre essere equipaggiati di casco, scarponi e imbragature. Intanto, continuano le indagini dei carabinieri sull’inquietante caso dei chiodi rinvenuti nel luogo dell’inaugurazione la settimana scorsa, un probabile atto di sabotaggio fortunatamente senza conseguenze.

Ornella De Paoli