Poste, tagli anche a Ronco Il sindaco: «Farò denuncia» di Ornella De Paoli

Poste, tagli anche a Ronco Il sindaco: «Farò denuncia»
Furioso Crosasso: «Il primo giorno di stop del servizio mi rivolgerò alla procura» L’ufficio ridurrà l’apertura da sei a quattro giorni. A Valprato in funzione solo due
RONCO. È deciso a combattere fino in fondo la battaglia in difesa dell’ufficio postale, il sindaco di Ronco, Danilo Crosasso. Deciso anche se dovesse denunciare Poste Italiane per sospensione di servizio pubblico. A farlo infuriare è la riduzione dei giorni di apertura della posta di Ronco, provvedimento che ha interessato anche l’ufficio postale più vicino, quello di Valprato, che aprirà solo più due giorni alla settimana, il martedì e il giovedì, mentre non ha riguardato quello di Ingria. Crosasso era già sceso in campo contro il piano di riorganizzazione degli uffici postali a febbraio con una lettera di vibrante protesta, e poi ancora a luglio, ed aveva anche interpellato i dirigenti di Poste Italiane ottenendo la promessa di una visita in loco.Tutto inutile. Nei giorni scorsi sulla porta dell’ufficio postale di Ronco è comparso un piccolo manifesto con i nuovi orari che, dal 7 settembre, confermano la prevista riduzione dell’apertura da sei a quattro giorni (lunedì, mercoledì, venerdì e sabato). A questo punto, la reazione del sindaco è stata immediata, ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera di fuoco all’amministratore delegato, Francesco Caio, inviata anche ai presidenti della Regione, Sergio Chiamparino e dell’Anci, Piero Fassino. «Con stupore ho appreso che la risposta alle mie precedenti lettere è stata l’affissione presso l’ufficio postale dei nuovi orari con chiusura nei giorni di martedì e giovedì – afferma Crosasso – . Ribadisco che il provvedimento non rappresenta una rimodulazione dell’orario dell’ufficio, bensì una parziale chiusura. Nonostante la nostra precedente segnalazione che con detto orario non sono rispettati i parametri di copertura in termini di distanze chilometriche della popolazione e che pertanto detta modifica dell’orario risulta illegittima, non solo non abbiamo ricevuto alcuna risposta, ma il comportamento adottato da Poste Italiane denota arroganza e indifferenza nei confronti dei diritti della popolazione di un piccolo Comune di montagna. Ribadisco quanto già espresso in precedenza e comunico che il Comune di Ronco adotterà tutte le vie legali per bloccare questo provvedimento ingiusto e discriminante, e che in occasione della prima chiusura dell’ufficio postale in osservanza del nuovo orario provvederò personalmente a sporgere denuncia alla procura della Repubblica di Ivrea per sospensione di quello che è ancora un servizio pubblico essenziale. I cittadini di montagna non devono ancora una volta essere considerati cittadini di serie B. Combatteremo per difendere quello che nel nostro Comune è un servizio essenziale».
Ornella De Paoli