Quando Saturno incontra Giove. – A ven Gelindo! – Il meteo di una volta. – S. Natale. – Santo Stefano. – A gennaio vieni a donare… LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Quando Saturno incontra Giove.
Oggi 21 dicembre, dopo quattro secoli avverrà la congiunzione fra i due pianeti, Saturno l’ultimo pianeta visibile ad occhio nudo, secondo il mito detta il tempo all’universo e, con Giove, detta i tempi della lunga storia umana. Tentare di collegare ciò che accade nel cielo con le vicende umane è un gioco che è stato fatto molto a lungo, da prima che esistesse la scrittura. Come esseri umani dietro ad ogni evento sulla terra e nella volta celeste, nei secoli hanno raccontando in un mito, nascondendo dentro eventi già successi. Questo evento è uno di quelli più studiati e temuti nella storia dell’umanità, fin da quei primi popoli della Mesopotamia che scorgevano nei fenomeni celesti chiari segni della volontà divina. Nei secoli passati la congiunzione di questi due pianeti chiave permetteva di scandire con regolarità intervalli di tempo molto lunghi. Giove e Saturno che si rincorrono sono stati oggetto di adorazione nei culti astrali: la loro identificazione con Zeus e Crono, o con gli Enki e Marduk mesopotamici, raccontava una storia celeste che parlava della creazione del mondo e della sua distruzione, di come la realtà si strutturava. L’astronomo persiano Albumasar al-Balkh, arrivò alla teoria delle Grandi Congiunzioni, con gli effetti negativi che influenzavano gli uomini. Nel 1524 astronomo tedesco, Johannes Stofler, predisse un nuovo diluvio universale creando tantissimo panico in quel tempo. Secondo la tradizione Saturno, il guardiano della soglia, ultimo pianeta visibile a occhio nudo del sistema solare e quindi quello più vicino alle stelle fisse, detta il tempo all’universo e, insieme a Giove, detta il tempo delle precessioni equinoziali, della lunga durata di 26 mila anni e collegate da sempre a grandi aspettative messianiche. In effetti l’incontro di Giove e Saturno non avviene solo in cielo, lo si ritrova infatti nell’arte, nella letteratura e nella mitologia, e ha scandito gli anni e atterrito popoli, pronosticato sventure e accompagnato imperi, arrivando perfino a essere indicato in più occasioni come la causa diretta delle pestilenze. Certo, sarà solo una coincidenza ma la terribile ondata di peste nera del 1346, che si diceva provenisse dalla Cina sotto la congiunzione di Saturno e Giove che fino al 1351 uccise più di 20 milioni di persone. Ma sono anche avvenuti eventi positivi per l’umanità, l’astronomo Keplero, osservando la congiunzione del 1603, ipotizzò che la stella della natività che guidò i Re Magi dal Messia appena nato potesse essere l’effetto ottico della grande congiunzione di Giove e Saturno, avvenuta tre volte nel 7 a.C. nella costellazione dei Pesci. E oggi nel vuoto stellare Saturno e Giove ciclicamente si incontrano mettendo in ansia e timore noi esseri umani
Favria, 21.12.2020 Giorgio Cortese

Il Natale è come un giocattolo. Se non ci hai mai giocato da bambino non potrai mai comprenderne da adulto la magia del suo stupore.

A ven Gelindo!
Gelindo, personaggio tipico delle rappresentazioni teatrali popolari natalizie. Gelindo è il pastore piemontese, specialmente monferrino. Di solito si muove dal Monferrato per obbedire al decreto di Augusto. Mentre va, per via incrocia “signur” Giuseppe con Maria, e vorrebbe invitarli a casa sua, visto che hanno difficoltà a trovare alloggio, ma casa sua è un po’ lontana. Si può notare che si incrociano le tradizioni locali con i racconti del Vangelo. Ma Gelindo era così importante che si diceva “a ven Gelindo” per dire che arrivava il Natale. Gelindo era importante nel Presepe, tra i pastori.
Favria, 22.12.2020 Giorgio Cortese

Interminabili attimi e grandi emozioni, questo è il Natale.

Il meteo di una volta.
Anche la Messa di mezzanotte aveva la sua importanza nei proverbi, se la notte della vigilia è notte di luna piena la saggezza dei nostri progenitori dava utili consigli relativi alla campagna ed ai lavori agricoli. Infatti, quand as va a Mëssa ’d mesaneuit con la lun-a, s’it l’has doe vache vendne un-a, quando si va a Messa di mezzanotte con la luna, se hai due vacche vendine una, e altrettanto Mëssa ’d Natal con lun-a pien-a granda suitin-a a men-a, Messa di Natale con la luna piena grande siccità mena, il consiglio presente nel primo proverbio è coerente con la dichiarazione del secondo, perché evidentemente, a causa della grave siccità prevista, non si sarà più in grado di mantenere entrambe le mucche. Simile, anche se contraddittorio, il proverbio che invece afferma Natal sensa lun-a, chi ch’a l’ha doe vache ch’a në mangia un-a, Natale senza luna, chi ha due mucche ne mangi una, le cose andranno talmente male, che è meglio mangiare una delle due mucche, tanto non la si potrà mantenere. Relativamente non ad un giorno specifico, ma a tutto il mese abbiamo il proverbio che recita a dzèmber fiòca sensa gelé a val për ël gran pì dël liamé, a dicembre neve senza gelare vale per il grano più del letamaio, che equivale al modo di dire italiano “Sotto la neve pane”: è importante dunque che d’inverno, specie a dicembre, nevichi, per proteggere, sotto la coltre bianca, il seme del grano, a patto però che non geli, fatto che brucerebbe il seme, impedendogli di crescere. A completamento di questo abbiamo un altro proverbio che stabilisce che nel mese di dicembre è meglio che il clima non sia troppo sereno né caldo, Dzèmber tròp bel a marca pa un bon ann novel, Dicembre troppo bello non indica un anno nuovo buono. Inoltre, che la neve sia preferibile al ghiaccio o alla pioggia ce lo indica anche il modo di dire Sota la fiòca ’l pan, sota l’eva la fam, Sotto la neve il pane, sotto l’acqua la fame la pioggia infatti favorisce anche la nascita e lo sviluppo dei parassiti che possono danneggiare il grano. Buon Natale!
Favria, 23.12.2020 Giorgio Cortese

Non solo a Natale vi è quella possibilità di ricevere doni, ma anche tutto l’anno se sai seminare amore con tutto il cuore.

S. Natale.
Relativamente al giorno di Natale, il più importante dell’anno, insieme a Pasqua, che, in antiche parlate provenzali, ricorda ancora il suo etimo latino di Dies Natalis diventando Di Nial o, con agglutinazione, Dinial, o ancora Deinial, numerosi sono i proverbi ed i modi di dire. Quand a Natal as va al sol, a Pasca as ëstà davzin al feu, Quando a Natale si va al sole, a Pasqua si sta vicini al fuoco. Meglio quindi che a Natale faccia brutto, se si vuole che faccia bello, o quanto meno che non faccia freddo, a Pasqua. Convinzione confermata anche dall’altro proverbio: Natal co’l solèt, Pasca co’l tissonèt, Natale col solicello, Pasqua col tizzonetto. Fin-a a Natal l’invern a fà pòch mal, Fino a Natale l’inverno fa poco male”). Questo proverbio sembrerebbe in parte contraddire quelli relativi a San Clemente, a Santa Caterina ed a Sant’Andrea: là si diceva che l’inverno cominciava a farsi sentire, mentre ora si afferma che solo da Natale in poi esso diventa veramente crudo, dato che prima “non fa troppo male. Duré da Natal a Sant Ësteo, Durare da Natale a Santo Stefano. Un modo di dire non relativo al tempo atmosferico, ma che ci conferma ancora una volta come i nostri Avi avessero sempre presenti le feste religiose o la liturgia o i Santi per metaforizzarli in modi di dire spiccioli e quotidiani. Di qualcosa che dura poco si dice, dunque, che “dura da Natale a Santo Stefano”, cioè un giorno solamente. Buon Natale, buone feste e una serena ripresa del lavoro… il più tardi possibile! Con la speranza di vivere serenamente ogni momento di questa splendida festa che riaccende il desiderio di condividere e donare auguro buon Natale a tutti Voi.
Favria, 24.12.2020 Giorgio Cortese

La pace e la serenità del Santo Natale ci accompagnino sempre.

Santo Stefano.
C’è una ragione ben precisa per la quale questo Santo viene ricordato subito dopo il Natale: egli è stato il primo che ha sacrificato la vita in nome della fede cristiana, quindi il primo dei protomartiri. La sua morte, decretata dal sinedrio nell’anno 36, è riportata negli Atti degli Apostoli. In questo periodo si diceva duré da Natal a Sant Esteo, durare da Natale a Santo Stefano. Un modo di dire non relativo al tempo atmosferico, ma che ci conferma ancora una volta come i nostri Avi avessero sempre presenti le feste religiose o la liturgia o i Santi per metaforizzarli in modi di dire spiccioli e quotidiani. Di qualcosa che dura poco si dice, dunque, che “dura da Natale a Santo Stefano”, cioè un giorno solamente.
Favria, 26.12.2020 Giorgio Cortese

Il regalo più bello che resta dopo le feste natalizie, è senz’altro quella pace della serenità nell’allegria che ogni volta a Natale ci si scambia con affetto tra gli abbracci e i saluti in quei momenti che solo il Natale ci sa regalare.

A gennaio vieni a donare.
Il tuo aiuto è prezioso! Ne abbiamo un grande bisogno per sopperire alla costante carenza di donazioni di sangue, aggravatasi nel dramma che stiamo vivendo ormai da diversi mesi. Continuano a mancare centinaia di unità di sangue da destinare ai pazienti in cura presso gli ospedali che necessitano di trasfusioni per sopravvivere: occorre il contributo di tutti noi. Non perdere questa occasione per dare il tuo aiuto, con un gesto semplice, che fa bene agli altri ma anche a chi dona! Continuo a ripeterlo: donare il sangue rappresenta un piccolo gesto di grande altruismo, facile da compiere, che aiuta il prossimo ma anche noi stessi: prima di donare è infatti prevista una visita medica gratuita, e successivamente sarà reso disponibile per il donatore un puntuale referto delle analisi del sangue. In questo momento la Fidas Asp ha ancor più rafforzato le misure di prevenzione applicando rigorosamente le indicazioni previste dagli organi istituzionali; tutti i donatori devono infatti informare i centri, nei 14 giorni successivi alla donazione, dell’eventuale comparsa dei sintomi imputabili all’infezione da Covid-19 (e ovviamente in caso di diagnosi). I punti prelievo comunali garantiscono la distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra i donatori e le sedute di raccolta vengono gestite in modo programmato, regolando i flussi così da evitare assembramenti. Il donatore non corre alcun rischio durante la donazione di sangue: il personale medico dei centri raccolta è provvisto di tutte le dotazioni di protezione personale e i centri sono attrezzati per garantire le misure di sicurezza a tutela della salute: tutto il personale è infatti munito di mascherine e guanti in lattice; viene misurata la temperatura a ogni candidato prima dell’accettazione e vengono accettate SOLO donazioni su appuntamento proprio per evitare gli assembramenti. La prenotazione della donazione va sempre fatta, telefonicamente o tramite mail.
Ecco dove si dona a Gennaio in Canavese Zona 2 Fidas
Favria, martedì 5 gennaio
Ciriè – San Carlo giovedì 7 gennaio
Feletto, domenica 7 gennaio
Rivarolo c,Se venerdì 8 gennaio
Forno sabato 9 gennaio
Corio, domenica 10 gennaio
Pertusui, domenica 10 gennaio
Forno, domenica 17 gennaio
Levone, domenica 17 gennaio
Salassa, domenica 17
Ciriè, martedì 19 gennaio
Corio, martedì 19 gennaio
Rivarolo C.se venerdì 22 gennaio
Valperga, venerdì 22 gennaio
Rivara, sabato 23 gennaio
San Giusto, sabato 23 gennaio
Lombardore, martedì 26 gennaio
Front .Cse domenica 31 gennaio
Qui di seguito cellulari dei referenti gruppi dove potete prenotarvi
Aglie’ 331-3539783
Barbania / Front _ 347-9033486
Bosconero 011-9889011 e 338-7666088
Cirie’ 340-7037457
Corio 348-7987945
Favria 333-1714827
Feletto 339-1417632
Forno Canavese _ 338-8946068
Levone 340-0675250
Locana 349-6623516
Lombardore / Rivarossa 333-3310893
Montanaro 377-7080944
Ozegna 339-3921510
Pont 333-8937412
Rivara 339-6339884
Rivarolo Canavese 348-9308675 e 347-4127317
San Giusto Canavese 377-1213021
Valperga / Salassa / Pertusio 347-5821598
Varisella / Vallo 333-9584743
Favria, 27.12.2020 Giorgio Cortese

Vieni a donare, Ti aspettiamo a Favria Martedì 5 GENNAIO 2021 cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Dona il sangue, dona la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Portare sempre dietro documento identità. a Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazie se fai passa parole e divulghi il messaggio

Il più bel dono di Natale è nella felicità del destinatario degli Auguri! Auguri di Buon Natale coi fiocchi!
giorgio1