Sabato 22 settembre, Festa della Canapa: Una bellissima giornata! di Marco Boeri

Sabato 22 settembre 2018 si è svolto nell’alta Valle Soana un evento nell’ambito di Terra Madre, la “Festa della Canapa”.
Organizzato dall’Ufficio del Turismo di Ivrea in collaborazione con il Parco del Gran Paradiso, si proponeva di mostrare l’importanza della canapa nella Valle Soana il tutto inframmezzato da un pranzo con l’uso dell’olio e della farina di canapa.
La partenza da Torino è avvenuta puntuale e l’arrivo a Campiglia, frazione di Valprato Soana, è stato non di meno spettacolare, giornata soleggiata e calda che per essere a oltre 1.400 metri di quota e a fine settembre, un po’ insolito.
Una guida del Parco ci ha accolto al parcheggio e accompagnati per il breve tratto sino al Centro Visite del Parco. Qui vi è una costruzione soprannominata “la pigna” proprio per la sua forma e il tetto che la rendono ben inserita nel territorio alpino.
Un agronomo ci ha descritto le coltivazioni presenti nei piccoli appezzamenti di terreno poco sopra il Centro visite, il grano saraceno e poi la canapa. Abbiamo potuto sentire l’odore pungente della canapa che ritroveremo poi nei vari piatti del pranzo.
Il responsabile di green-italy.it ci ha raccontato i vari impieghi della canapa, mentre nel passato si utilizzava esclusivamente per la fibra a fini tessili, ora dalla spremitura dei semi si ricava l’olio per uso alimentare e con il residuo, la farina. Ci ha dato una dimostrazione pratica con una macchinetta per la spremitura a freddo.
L’olio va usato solo a freddo, non per friggere, un cucchiaino da caffè al giorno al massimo, ricco di Omega 3. La farina, non avendo glutine non lievita e dunque va utilizzata solo per il 5 o 10% nell’impasto del pane o della pasta.
La fibra è utilizzata per il cordame, come le gomene delle navi. Nella zona di Carmagnola vi sono coltivazioni con piante che raggiungono i 6 metri di altezza. Oppure molto diffuso in Francia, per pannelli fonoisolanti nella bio edilizia. Con il canapulo, la parte dura interna, si fanno lettiere per animali o pellet da bruciare.Insomma, della canapa non si butta via niente.
Per pranzo siamo scesi a Ronco Canavese dove al Ristorante ci hanno preparato una serie di piatti con la presenza dell’olio o della farina di canapa. Il gusto pungente era ben presente, forse fin troppo per un pasto completo, meglio utilizzarla solo in alcune portate, ma la cosa era voluta vista l’occasione.
Dopo pranzo siamo tornati al Centro visite a Campiglia e con la guida del Parco abbiamo fatto una breve escursione in piano per vedere le specie arboree presenti e all’interno dell’abitato di Campiglia. Ci ha raccontato di San Besso, di come Cogne in Val d’Aosta sia stata fondata dai campigliesi, della famiglia Clerico e dell’hotel purtroppo chiuso da troppi anni, di come la vita in montagna fosse dura anche solo cinquant’anni fa e come si vivesse solo dei propri prodotti della terra.
Tornati al Centro visite una serie di relatori si sono succeduti nell’esposizione degli argomenti.
Il nostro accompagnatore, due di Green Italy, la ex maestra di Ronco Canavese, Gabriella, indossava un vestito tradizionale. Lo chef che ha preparato il pranzo. Parlando con un giovane che vendeva delle bottiglie di Genepy, mi ha raccontato che lo scorso inverno a Campiglia hanno avuto un lupo solitario che girava tra le case tutte le sere!
Una bellissima giornata.
testo e immagini di Marco Boeri
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