Ingria, nuova vita a tre frazioni grazie al programma dell’Uncem di Ornella De Paoli

Si tratta di Bec, Monteu e Mombianco che godranno di finanziamenti per progetti mirati di recupero. Riba: «Venti milioni dalla Regione destinati ai borghi alpini». Strutture, servizi, spazi a uso pubblico
Sono ben tre le frazioni del Comune di Ingria che rientrano nel programma di rivitalizzazione dei borghi alpini promosso dall’Uncem. Bec, Monteu e Mombianco (Mont Bianc in patois), tutti sulla sinistra orografica del Soana, quindi sul versante opposto al capoluogo, sono tre paesini abitati solo più nei periodi di festa e di vacanza, ma da quando sono raggiungibili in auto (da Frassinetto) varie case sono state ristrutturate dai proprietari. Inoltre, a Bec è in allestimento, nella vecchia casa del prete, un bivacco per escursionisti con annesso un museo dei mestieri tipici della valle.
Per questi villaggi sono previsti progetti di recupero, inseriti nel programma citato, che hanno valso al Comune di Ingria l’attribuzione della targa Borghi Alpini che fa bella mostra di sé sulla strada provinciale della Valle Soana, accanto alle altre targhe di cui si fregia questo centro valsoanino (Città della castagna e Comune fiorito).
Il programma dell’Uncem ha lo scopo di ridare vita ad un vasto patrimonio immobiliare in disuso presente sulle Alpi, costituito da circa cinquemila edifici (stima Uncem).
Sovente si tratta di interi villaggi in stato di abbandono o di semi abbandono, per i quali si prevedono interventi di recupero che stanno attraendo l’attenzione di professionisti, imprese, operatori del settore immobiliare, anche perché si parla di notevoli investimenti di denaro pubblico.
«Abbiamo avuto dalla Regione la garanzia di nuove risorse europee per i villaggi sul psr, il Programma di sviluppo rurale, 20 milioni di euro in due operazioni, con due bandi, che si apriranno ad inizio 2018, destinati ai Comuni montani per la realizzazione ed il miglioramento di strutture e infrastrutture culturali – ricreative e per opere di urbanizzazione e degli spazi aperti a uso pubblico – comunica il presidente di Uncem Piemonte, Lido Riba -. Dal 2007 al 2011, grazie alla nostra azione, la Regione aveva investito 35 milioni di euro di fondi europei per la rigenerazione architettonica, urbanistica e socio – economica dei villaggi e 33 borgate sono tornate a vivere».
Oltre ad Ingria, esibiscono la targa Borghi Alpini, gli altri due Comuni della Valle Soana: anche Ronco e Valprato, infatti, sono presenti nel programma con progetti di recupero di interi villaggi. Ronco intende rivitalizzare la borgata Castellaro, località in cui si trova il museo della Fucina da rame (chiuso ormai da anni) ed ha indetto un concorso tra gli studenti degli istituti superiori invitandoli a proporre soluzioni.
Valprato, invece, fa progetti per la sua frazione più alta, Brenvetto (Brenvey, in patois), a oltre 1.600 metri di quota e priva di strada carrozzabile, che attualmente rivive solo nel giorno della festa di Santa Maria Maddalena, a cui è dedicata una suggestiva chiesetta.
tratto da La Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
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