Sparone dal 21 marzo addio allo sportello bancario di Marino Pasqualone

Protesta dell’amministrazione comunale e raccolta di firme contro la decisione di unicredit   –    tratto da Il Risveglio Popolare del 17 Marzo di Marino Pasqualone

Il prossimo 21 marzo, come sempre, avrà inizio la primavera, ma la data a Sparone quest’anno sarà invece ricordata per un evento di tutt’altro genere: quello, sembrerebbe ormai definitivo, della chiusura sportello bancario dell’Unicredit, ubicato, ormai da alcuni decenni, al piano terra del palazzo municipale.
“Carissimi sparonesi, con grande stupore e rammarico vi segnaliamo che nei giorni scorsi la Banca Unicredit Spa ha comunicato che lo sportello bancario, la cui apertura settimanale aveva già subito progressive riduzioni, sarà definitivamente soppresso a partire dal 21 marzo 2016 – si legge infatti in un avviso affisso in paese a cura e firma dell’amministrazione comunale di Sparone –  Nella ferma convinzione che il mantenimento dello sportello bancario rappresenti un servizio essenziale per uno standard di vita “accettabile” da parte nostra ci siamo subito resi disponibili a valutare con Unicredit eventuali possibili collaborazioni finalizzate a mantenere attivo il servizio, ma per il momento senza esito positivo”.
A questo punto l’amministrazione guidata dal sindaco Anna Bonino si è attivata segnalando il caso a tutte le autorità politiche provinciali, regionali e parlamentari ed all’Uncem: “Abbiamo pensato, inoltre, di fare anche un’azione significativa con una raccolta di firme – aggiungono ancora dal Comune – e chiunque volesse collaborare al nostro intento si deve rivolgere con un documento di identità presso il Municipio di Sparone durante gli orari di apertura”.
Anche se, pur con tutte le iniziative assunte per scongiurare la definitiva chiusura dello sportello bancario di Sparone, resta l’amara convinzione che sarà difficile far cambiare, nel giro di pochi giorni, una decisione tanto drastica da parte della banca: “Probabilmente le logiche aziendali non terranno conto dei sentimenti né degli amministratori né dei cittadini – si legge infatti sul manifesto affisso dal comune – ma ci sembra doveroso sottolineare all’ente che gli utenti e correntisti sparonesi dovrebbero avere gli stessi diritti di quelli abitanti in paesi limitrofi o di pianura. Inoltre, con la chiusura dello sportello a rimetterci saranno ancora una volta le persone che pensano che valga ancora la pena abitare in montagna !”.
Una montagna che, al di là delle belle parole di circostanza, viene però sempre più svuotata di servizi sia pubblici che privati per chi, nonostante tutto, ancora ci abita, magari con la giustificazione che tanto oggi i cittadini possono svolgere numerose operazioni, nello specifico anche bancarie, attraverso internet.
Quasi che la tecnologia digitale sia ormai diventata, anziché un’opportunità in più, praticamente un “obbligo” a cui tutti debbano sottostare, dal giovane “nativo digitale” all’anziana signora che ancora (orrore !) magari si ostina a leggere il giornale cartaceo per informarsi ed a pagare le sue piccole spese con il denaro contante invece di usare il bancomat o la carta di credito.
Ed è, in particolare per Sparone, un altro brutto segnale di declino, che si assomma alla grave ed ormai infinita crisi della  principale industria presente sul suo territorio, quella ex-Ilcas, ex-Ims ed oggi Mtb, sul cui futuro si addensano sempre maggiori ombre e preoccupazioni.
Quella che sta per cominciare è dunque davvero una ben triste primavera per il paese della valle dell’Orco, che mille anni fà fu capace di resistere con Re Arduino all’assedio delle agguerrite truppe germaniche, ma che oggi rischia di capitolare sotto i colpi spesso senza volto di una globalizzazione industriale e finanziaria sempre più difficile da contrastare.
Marino Pasqualone
(marino-cobra@virgilio.it)
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