Sparone: Oltre duecento firme contro la Tari di Ornella De Paoli

Bonino replica in Consiglio: «Rivalutati i costi di gestione». Ma dai controlli emergono incongruenze
tratto dalla Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli

Sono 222 gli sparonesi che hanno sottoscritto la petizione contro il caro Tari, alla quale l’amministrazione comunale ha risposto pubblicamente nel corso della seduta del consiglio comunale di sabato mattina.

Le proteste in paese erano scoppiate oltre un mese fa con l’arrivo delle bollette della raccolta rifiuti, per alcuni lievitate fino al 50 per cento. Di qui la raccolta firme per chiedere la sospensione del pagamento, per contestare l’aumento, definito inspiegabile, dei costi fissi, comprendenti anche quelli per il porta a porta non ancora attivo, nonché per reclamare la verifica del piano finanziario comunale del servizio raccolta rifiuti.

«Dato l’interesse generale dell’argomento, rispondo in consiglio comunale alla petizione presentata da 222 firmatari, tra i quali, per la precisione, 148 sono utenti, 72 non risultano tali ed alcuni non sono residenti; risulta, inoltre, che il 30 per cento dei firmatari subisce un aumento inferiore al 50 per cento – ha puntualizzato la sindaco, Anna Bonino, prima di entrare nel dettaglio della questione -. Quest’anno il consorzio ha rivalutato i costi di gestione, tra cui rientrano quelli di start up del porta a porta e la previsione di maggiore spesa per trasporto e raccolta. Poiché il passaggio al nuovo servizio non è ancora avvenuto, i costi reali li conosceremo solo nel febbraio 2016 ed è possibile che siano inferiori al previsto. La legge non consente di sospendere il pagamento, però, la scadenza della terza rata è stata differita al 31 marzo prossimo, in modo da poter fare un conguaglio e per coloro che avessero già versato la Tari in un’ unica soluzione, l’eventuale differenza sarà considerata un acconto per il 2016». Ancora il sindaco: «Abbiamo verificato il piano finanziario e risulta coerente; da controlli fatti, comunque, sono emerse delle significative differenze tra quanto paga un utente rispetto ad un altro».

Insomma, non è infondato il sospetto che circola in paese riguardo a un consistente numero di evasori parziali, e magari totali. Scoprire chi e quanti siano, però, non pare cosa immediata, dato che gli accertamenti in corso riguardano Tarsu e Ici del 2009 e 2010, mentre l’anno prossimo saranno fatti su 2011, 2012 e 2013.

A chiedere chiarimenti sulla situazione, durante la seduta di sabato, è stato il capogruppo di minoranza Giovanni Meaglia con un’interrogazione.

« Si tratta di un accertamento a campione o a tappeto? E quali risultati ha già prodotto? – ha chiesto Meaglia – Pretendo che i risultati vengano resi pubblici, perché si sappia chi sono gli evasori». «L’accertamento è iniziato su tutti gli utenti. I risultati non si possono anticipare perché non sono definitivi, ma è emerso che un buon numero di utenti dichiara una superficie non corrispondente a quella catastale -è stata la risposta della Bonino.- In quanto a rendere noti i nomi degli evasori, vedremo se sarà consentito, comunque, finché non è chiuso il processo tributario non si può dire se uno sia evasore oppure no».

Ornella De Paoli