Valli Orco e Soana: Senza neve chiude lo sci a cura di Marino Pasqualone

L’economia montana dovrà adattarsi al nuovo clima

(da IL RISVEGLIO POPOLARE del 1 febbraio 2024)

VALLI ORCO E SOANA –  Siamo alla fine di gennaio, in quelli che in passato sui libri di scuola elementare ci raccontavano essere i gelidi “giorni della merla”, ma nell’anno bisestile 2024 al mattino ed alla sera i merli cantano felici sugli alberi come fosse primavera.

E, se il clima e le temperature minime e massime resteranno queste pure a febbraio, tra un po’ si appresteranno a nidificare e riprodursi in uno scenario che, anche all’imbocco delle valli che salgono verso il Gran Paradiso, sta per colorarsi di giallo con le fioriture delle mimose, ormai diventate parte del paesaggio neanche fossimo sulla riviera ligure.

Con la neve che continua ad essere la grande assente sulle montagne del Canavese, le piccole stazioni sciistiche delle valli Orco e Soana si avviano purtroppo ad archiviare l’ennesima stagione invernale di segno negativo: un allarme che ormai suona ininterrotto, e di cui ad onor del vero si erano avute le prime avvisaglie già nei siccitosi inverni susseguitisi all’inizio degli anni Novanta dello scorso secolo, ma che in molti, pur magari stracciandosi le vesti in altri ambiti quando si parla di “cambiamento climatico”, sembrano far finta di non sentire.

Anche se, finalmente, pare che almeno in altre valli del Piemonte qualche sindaco cominci a rendersi conto che i tempi d’oro del “circo bianco”, almeno sotto certe quote di altitudine ormai posizionate sempre più verso 1.800/2.000 metri, sono destinati a finire per sempre.

Come, ad esempio, il primo cittadino di Pragelato Giorgio Merlo, nota località turistica della Val Chisone a mille e 500 metri di quota, che in una recente intervista rilasciata al quotidiano piemontese “Cronaca Qui” sottolinea la necessità e l’urgenza di affrontare con azioni concrete, anziché con vuote parole, il cambiamento climatico, riconvertendo le vocazioni turistiche dei territori di montagna con attività e discipline sportive non più strettamente legate alla stagionalità e, quindi, al fatto di dare per scontato che, in inverno, ci sia sempre la neve in montagna.

Appello ad un cambiamento di paradigma per la montagna invernale che, almeno per ora, sembra invece non attecchire granché nelle valli Orco e Soana, dove ad esempio ancora in tempi recenti a Locana si sono investiti milioni di euro per impianti di risalita con partenza a quote di poco superiori ai mille e quattrocento metri di altitudine, finora di fatto rimasti al palo in inverno anche se poi utilizzati a fini escursionistici nella stagione estiva.

Intanto però, al di la di tutto, ci si scontra con una realtà che lascia poco spazio alla speranza di un cambiamento delle condizioni climatiche a breve termine: infatti proprio negli scorsi giorni il sito social dell’Ufficio turistico di Locana informava che la pista di pattinaggio su ghiaccio allestita nel capoluogo, “ a causa delle alte temperature di questi giorni” era stata chiusa, con un “arrivederci al prossimo anno”, mentre all’Alpe Cialma nelle scorse settimane è rimasta aperta unicamente la pista baby servita dal tapis roulant, anche se è sempre possibile rifocillarsi nel rinnovato e capiente bar-ristorante situato nei pressi della partenza della nuovissima e tanto attesa seggiovia biposto Carello-Alpe Cialma.

Notizie sconfortanti arrivano anche da Piamprato, in alta valle Soana, dove l’unico a funzionare nelle settimane di gennaio era stato il Baby Park con tapis roulant per bob e slittini: “Siamo nuovamente costretti ad arrenderci – informa infatti l’associazione “Pianeta Neve Ski” – la poca neve caduta non ha retto al caldo degli ultimi giorni, e con rammarico vi segnaliamo che fino a nuove nevicate resteremo chiusi”.

Va un pò meglio a Ceresole Reale, dove ancora lo scorso weekend era in funzione il “tapis roulant” ai uasi 1.700 metri di località Chiapili inferiore, mentre intorno al capoluogo resta aperto in accesso gratuito l’anello di sci di fondo di 2 chilometri in località Lilla, mentre sono chiusi i collegamenti e il giro lago.

Intanto però l’anticiclone di natura subtropicale che interessa l’Italia e mezza Europa continuerà anche nei prossimi giorni a mantenersi bel saldo, con fitte nebbie sulle pianure e tiepido sole sui rilievi alpini: anzi, nella seconda parte della settimana le temperature dovrebbero ulteriormente salire, con nuovi episodi di vento Foehn nelle valli piemontesi: volendo sintetizzare, ancora una volta il caldo “africano” fuori stagione renderà la neve nient’altro che un… miraggio!

                                                                                                                       Marino  Pasqualone