A Ronco i lupi sbranano le pecore e un cagnolino di Ornella De Paoli

Tra sabato e domenica in frazione Tressi, nella Valle di Forzo. Ferito gravemente un altro cane, più grande
tratto da La Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
RONCO. I lupi sono tornati in Valle Soana. Dopo gli avvistamenti delle scorse settimane, l’altro giorno hanno fatto strage di animali domestici nelle vicinanze della frazione Tressi, in Valle di Forzo. Nella notte tra sabato e domenica, infatti, uno o più lupi si sono avvicinati alle case ed hanno ucciso, dilaniandolo, un cagnolino, hanno aggredito un cane di stazza più grande, ferendolo gravemente, ed hanno azzannato e ucciso alcune pecore. Il fatto ha subito creato allarme nel paesino, dove proprio in questi giorni francesi e svizzeri originari del luogo stanno riaprendo le case dei loro avi per trascorrervi le vacanze.
Tra gli abitanti, residenti e vacanzieri, si riaccendono timori e molta preoccupazione come già avvenuto la scorsa estate, quando vari lupi erano stati avvistati sulle strade e addirittura nei centri abitati. Nel mese di agosto dell’anno passato, infatti, non trascorreva giorno senza che qualcuno segnalasse la presenza di questi canidi in qualche angolo del territorio ronchese e nessuno si avventurava più lungo i sentieri senza un robusto bastone in mano. In autunno vi erano stati ancora vari avvistamenti, in particolare sulla strada provinciale della Valle di Forzo dove, di notte,s corazzavano spavaldi davanti alle auto, alle volte tre, altre quattro o più giovani lupi, probabilmente i cuccioloni, ormai cresciuti, che erano stati fotografati nei pressi della frazione Pezzetto durante l’estate.
Poi, dei lupi, pareva si fossero perse le tracce, fino a qualche giorno fa, quando alcuni esemplari sono stati visti nella vallata di Guaria, sempre nel territorio di Ronco, e vicino alla frazione Lasinetto. Dopo quanto accaduto l’altra notte, è evidente che si aggirano anche nei paraggi delle frazioni Tressi e Forzo, per ora nascondendosi, forse nel bosco che sta invadendo i prati confinanti con le case, e tenendo d’occhio eventuali facili prede, quali lo sono le pecore o i cani di piccola taglia, per avventarsi su di loro appena possibile, come, purtroppo, è avvenuto l’altra notte. «Magari, fra un po’, li vedremo di nuovo transitare tra le case, come è già avvenuto – dice un’anziana abitante della borgata – . L’atunno passato, ne ho visto uno passare senza alcun timore qui, davanti alla mia abitazione. Sono io che ho avuto paura e mi sono chiusa in casa». A spingere i lupi così vicino ai centri abitati è probabilmente la scarsità di cibo ad alta quota, dove, forse, vi sono meno greggi degli scorsi anni, e nei boschi, da cui sembrano spariti nel nulla sia caprioli e cervi (specie importate in valle dai cacciatori), sia gli autoctoni camosci boscaioli.

Ornella De Paoli