Gli Astri medicei. – “Viva V.E.R.D.I.” – Il quotidiano carico. – 10 gennaio 1901. Primo esame di patente di guida. – La cura contro il grasso nei secoli passati. – Il mito di Aracne. – Si parva licet componere magnis. – Sport. – La nascita dei giornali…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Gli Astri medicei La sera del 7 gennaio 1610 Galileo Galilei, salito sulla Torre della

Specola di Padova, stava osservando Giove con il nuovo cannocchiale che aveva da poco costruito con le sue mani, quando vide quattro corpi celesti che fino a quel momento nessuno in Europa aveva notato chiaramente. Galileo ritenne inizialmente che i “nuovi” corpi celesti fossero da annoverare tra le “stelle fisse”, gli astri cioè che anticamente si riteneva fossero “immobili” nel firmamento: una sensazione causata dal fatto che, trovandosi a distanza siderale dalla Terra, è praticamente impossibile coglierne ad occhio nudo il movimento. Notte dopo notte, Galileo poté osservare grazie al cannocchiale che queste presunte “stelle” cambiavano pian piano posizione e si convinse che fossero in orbita attorno al pianeta; la scoperta fu un solido argomento a favore della teoria eliocentrica, pubblicata nel 1543 dal collega Niccolò Copernico, perché mostrava che non tutti gli oggetti del sistema solare orbitavano attorno al pianeta Terra. Dopo aver raccolto 65 osservazioni, Galileo riportò la notizia della scoperta nel suo trattato “Sidereus Nuncius”. Lo scienziato pisano volle chiamarli “Astri medicei” in onore del casato di Cosimo II, Granduca di Toscana, grande appassionato di astronomia. I quattro satelliti di Giove furono ribattezzati nel Seicento con i nomi di alcune figure mitologiche legate a Giove: Io, Europa, Ganimede e Callisto.
Favria, 8.01.2024   Giorgio Cortese

Buona giornata. Gli esseri umani chiamano buono l’oggetto dei loro desideri. Felice  lunedì.

“Viva V.E.R.D.I.”

 La vita e l’opera di Giuseppe Verdi nell’Italia sotto il dominio straniero.

Docente: Alerino Fornengo

mercoledì  10 gennaio 2024 ore 15,30 -17,00

Conferenze UNITRE’ di Cuorgnè presso ex chiesa della SS. Trinità –Via Milite Ignoto

Giuseppe Verdi, figlio del Risorgimento, fu eletto deputato nel primo Parlamento Italiano, ma diede il maggior contributo alla causa dell’Unità con le sue opere, il cui linguaggio andava dritto al cuore delle persone, trasmettendo il proprio forte messaggio.

Il quotidiano carico.

C’era una volta un asino che con il suo padrone saliva ogni giorno su per i boschi della montagna a raccogliere il legname. Un giorno come tanti altri, raggiunta la cima il padrone iniziò a raccogliere la legna e la caricò sul mulo. Quel giorno però decise di scendere da un sentiero di montagna che non frequentava spesso. Percorrendo il tragitto trovò a terra un pezzo di legno e decise di aggiungerlo al carico del mulo, pensando che un solo piccolo pezzo non potesse fare tanta differenza. Scendendo verso valle, trovò nuovamente altri pezzi di legno isolati, che ogni volta raccoglieva e aggiungeva al carico del povero mulo, pensando ogni volta che un poco di legna in più non potesse nuocere al mulo. Fino a quando il mulo, esausto, crollò a terra a causa dell’eccessivo peso. E morì. Ognuno di noi nella vita quotidiana non dovrebbe esagerare nel caricarsi di tante piccole cose che sommate tra loro procurano un peso eccessivo. Rischiamo di accorgerci del danno quando ormai è troppo tardi. Stiamo attenti ai pesi eccessivi che ogni volta portiamo nel nostro quotidiano percorso.

Favria, 9.01.2024 Giorgio Cortese

Buona giornata. Molte volte è molto più difficile accettare se stessi, che farsi accettare dagli altri. Felice martedì.

10 gennaio 1901. Primo esame di patente di guida

Il 10 gennaio 1901, durante il governo di Giovanni Giolitti, anche se una sorta di patente era già prevista dal 1898 nel solo Comune di Milano, dove veniva rilasciata da una commissione municipale, dopo avere verificato le capacità psicofisiche del richiedente e quelle tecniche dell’autovettura. Il regolamento del 1901 sulla circolazione degli automobili”, parola diventata femminile grazie al poeta Gabriele D’Annunzio, sanciva che chi guidava un autoveicolo doveva presentare domanda al Prefetto della provincia di residenza, avere la maggiore età e sostenere una prova pratica che consisteva in corse di esperimento e in manovre degli apparecchi. Il primo italiano a cui venne rilasciata la patente fu Bartolomeo Tonietto nel1901, e la prima italiana fu, nel 1913, Francesca Mancusio.

Favria, 10.01.2024  Giorgio Cortese

Buona giornata. Ogni giorno l’entusiasmo è la quotidiana medicina. Felice mercoledì

La cura contro il grasso nei secoli passati.

Dopo secoli di relativa fortuna, con l’età moderna il grasso corporeo ha iniziato ad essere percepito come un elemento negativo: un “cambio di rotta” culturale determinato da un lato da criteri di carattere estetico, in base ai quali a partire dall’Ottocento si e preso a valorizzare la magrezza a discapito della pinguedine, o anche del semplice sovrappeso, poi i progressi della medicina,  hanno mostrato con sempre maggiore evidenza il legame tra l’eccesso di peso e un cospicuo numero di patologie. La crescente “demonizzazione” dell’adipe ha scatenato la corsa alle diete e una frenetica richiesta di rimedi in grado di provocare un dimagrimento tanto repentino quanto duraturo, giovando alle tasche di innumerevoli imbonitori e ciarlatani. Il fenomeno delle preparazioni “miracolose” era, per la verità, di vecchia data, giacché pozioni e intrugli spacciati come panacea per ogni tipo di male sono ben noti sin dall’antichità, ma esplode letteralmente con l’età moderna e la rivoluzione industriale. In Inghilterra e nelle colonie inglesi, soprattutto quelle americane prima della loro indipendenza, dichiarata nel 1776,  era, ad esempio, popolarissimo il Turlington’s Balsam of Life, un presunto “elisir di lunga vita” prodotto dal mercante inglese Robert Turlington su licenza di re Giorgio II nel 1744: composto da 27 ingredienti, era garantito come efficace nel trattamento dei calcoli renali e delle coliche, tanto da essere tra i primi farmaci ad essere brevettato. La lista di preparazioni simili, molto diffuse nell’Ottocento e la cui formula era generalmente mantenuta segreta per evitare contraffazioni, e lunghissima. Qui ricorderemo solo, come “infallibile” rimedio anti-ciccia, i Bile Beans, pillole lassative vendute sul mercato anglosassone e americano, alle quali era attribuita la “miracolosa” capacita di dissolvere rapidamente il grasso in eccesso e purificare il sangue. Il prodotto, ideato da un presunto chimico di nome Charles Forde, conteneva sostanze estratte da fonti vegetali fatte passare per “sconosciute” al mondo occidentale ma note agli aborigeni australiani. Naturalmente si trattava di una truffa, ma nonostante l’inutilità  del prodotto fosse stata dimostrata già nel 1905, le pillole Bile Beans continuarono ad essere commercializzate fino a una quarantina di anni fa

Favria, 11.01.2024  Giorgio Cortese

Buona giornata. Ogni giorno nulla è facile ma niente è impossibile. La vita è così. Felice  giovedì

Il mito di Aracne

Tra i miti che hanno per protagonista Atena uno dei più suggestivi è quello di Aracne. Ispirò letterati come il poeta romano Ovidio, che lo narrò nel VI libro delle Metamorfosi, e pittori come Diego Velázquez, che lo rappresentò nel quadro Le filatrici. Ovidio racconta che Aracne era una bellissima tessitrice della Lidia che affermava di elaborare gli arazzi migliori. Le ninfe andavano a trovarla per ammirarne le abilità, e non «soltanto meritava vedere i tessuti finiti, ma anche assistere a quando li faceva, poiché era un vero spettacolo. Sia che agglomerasse la lana greggia nelle prime matasse, sia che lavorasse di dita e sfilacciasse uno dopo l’altro con lungo gesto i fiocchi simili a nuvolette, sia che con l’agile pollice facesse girare il liscio fuso, sia che ricamasse». Tutti dicevano che un simile talento poteva averglielo donato solo Pallade Atena, ma l’arrogante Aracne negava di esserne la discepola e osò perfino sfidarla su chi potesse tessere la tela più bella. Allora Atena si presentò sotto le spoglie di un’anziana e le consigliò di mostrarsi più umile e di non offendere gli dei. Per tutta risposta, Aracne la riempì di motteggi. Atena svelò allora il proprio travestimento e accettò di competere con la superba ragazza. E così «lavorano tutte e due di lena, e liberate le spalle dalla veste, muovono le braccia esperte, con tanto impegno che non sentono fatica». Offesa dalla perfezione del lavoro di Aracne, Atena ne distrusse l’arazzo. Disperata, la giovane decise d’impiccarsi. Pallade la sorresse prima che potesse morire ma “la spruzzò di succhi di erbe infernali, e subito al contatto del terribile filtro i capelli scivolarono via, e con esso il naso agli orecchi; e la testa diventa piccolissima, e tutto il corpo d’altronde s’impicciolisce”. Ormai ragno, Aracne tornò a tessere in eterno.

Favria, 12.01.2024   Giorgio Cortese

Buona giornata. Nella vita ammettere un errore è segno di forza, non una dimostrazione di debolezza. Felice venerdì.

Si parva licet componere magnis.

La frase, che significa letteralmente “Se è lecito confrontare le cose piccole con le grandi”, è di Virgilio.  Il poeta latino la usa nelle Georgiche (I secolo a.C.) a proposito di una similitudine tra il lavorio delle api e le fatiche frenetiche dei Ciclopi nel forgiare le saette per Giove. Paragoni arditi. L’espressione, spesso nella forma abbreviata “si parva licet…”,  viene oggi utilizzata, in genere in modo scherzoso, quando si accostano cose o argomenti molto distanti tra loro per valore o importanza.

Favria,  13.01.2024  Giorgio Cortese

Buona giornata. Non sono gli anni che contano nella vita, è la vita che mettiamo in quegli anni. Felice  sabato

Sport.

La parola sport ha origine dal verbo latino deportare, ossia “portare all’esterno”, “andare fuori porta”, concetti che nel tempo hanno assunto il significato simbolico di “distrarsi”, “allontanare i pensieri”, “divertirsi”. A ereditare quest’accezione fu per primo il termine francese desport, traducibile come “svago”, dopodiché la parola è entrata nella lingua inglese, tramutandosi in disport, in italiano diporto. E proprio in Inghilterra, nel XVI secolo, tale terminologia venne contratta in sport, il cui significato originario di “divertimento”, da cui il detto “fare qualcosa per sport”) andò peraltro mutando pian piano, fino a indicare, in maniera particolare, lo svolgimento di attività sì ricreative, ma nelle quali fosse richiesto un certo sforzo fisico e psichico,  individuale o di gruppo. Diffusione globale. Nella sua accezione moderna, l’utilizzo della parola sport ha iniziato a imporsi oltre i confini britannici nel corso dell’Ottocento, dapprima in Francia e in Italia e poi anche nel resto del mondo

Favria, 14.01.2024 Giorgio Cortese      

Buona giornata. Nella vita quotidiana il dolore è il filo con cui la stoffa della gioia è intessuta. Felice domenica

La nascita dei giornali.

Sebbene non si trattasse propriamente di un giornale come lo intendiamo oggi, possiamo assegnare questo primato agli acta diurna, decisioni del giorno, che dal 59 a.C. vennero affissi nel Foro e in altri luoghi pubblici dell’antica Roma al fine di informare la popolazione circa i grandi avvenimenti politici e privati dell’Urbe. Stando a quanto scrive lo storico Svetonio, essi non avevano alcun carattere ufficiale, e proprio per questo motivo possiamo considerarli alla stregua di un ancestrale giornale divulgativo.  Per la nascita del primo quotidiano moderno, invece, bisognerà attendere ben oltre l’invenzione della stampa a caratteri mobili da parte del tedesco Johann Gutenberg, avvenuta nel 1450. Il primato spetta, infatti al Leipziger Zeitung, letteralmente: “Il giornale di Lipsia”, fondato esattamente duecento anni dopo, nel luglio 1650, dal libraio Timotheus Ritzsch. In Italia il titolo appartiene alla Gazzetta di Mantova, nata nel lontano 1664 e tuttora in edicola.

Favria, 15.01.2024 Giorgio Cortese 

Buona giornata. Nessuno può darti consigli più saggi che te stesso. Felice lunedì.