L’addio al guardiano di Campiglia di Ornella De Paoli

VALPRATO. L’intera comunità valligiana si è riunita a Campiglia sabato mattina per tributare l’estremo saluto a Bruno Luciani, 64 anni, considerato il guardiano di questo paese dell’alta Valle Soana, trovato stroncato da un infarto, mercoledì, nella sua abitazione, dove viveva da solo. Sabato,un lungo corteo funebre lo ha accompagnato, a piedi, nel suo ultimo viaggio, dalla piazza centrale di Campiglia fino all’antica chiesa parrocchiale di San Giovanni e Sant’Orso, dove solo una parte delle oltre 300 persone hanno trovato posto. Durante la messa, parole di stima e di affetto sono state pronunciate dal parroco della Valle Soana, don Luca Pastore, e dalle nipoti, che hanno ricordato come Bruno fosse amico di tutti e quanto amasse la valle, che non aveva mai voluto abbandonare. Dopo la funzione religiosa, il feretro è stato portato a spalle dai volontari del Soccorso alpino e dai guardiaparco nell’adiacente cimitero,dove la salma è stata sepolta mentre la tromba degli alpini suonava il silenzio. Tra la gente, tanti i commenti permeati di sconcerto per l’improvviso decesso e di profondo cordoglio, a testimonianza di quanto l’uomo fosse apprezzato non solo dai campigliesi, molti dei quali arrivati espressamente dalla Francia e dalla Svizzera per il funerale,ma da tutti i valligiani e dai tanti amici che aveva anche tra i giovani, come dimostrano i numerosi messaggi arrivati sul web. Bruno Luciani, cugino di Giovanni Paolo I, ex guardiaparco, sciatore provetto, era diventato il custode delle case del suo
paese natìo, dove aveva sempre vissuto, anche quando era rimasto l’unico a risiedervi tutto l’anno. Aveva continuato ad essere il custode di Campiglia anche in questi ultimi anni,contento di vederla pian piano ripopolarsi di altre persone che ora vi abitano stabilmente.
tratto da La Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
bruno