L’allargamento della provinciale della Val Soana a Pont slitta ancora di Marino Pasqualone

un’altra estate con le strettoie a Villanuova ( da IL RISVEGLIO POPOLARE del 3 settembre 2015 )
PONT CANAVESE –   “L’estate sta finendo, e un anno se ne và, la strada è sempre stretta, chi mai l’allargherà ?”: in questo modo, prendendo a prestito (con una piccola “modifica” del testo) il tormentone di un vecchio “hit” estivo dei Righeira, giusto un anno fa chiudevamo un articolo sul mancato allargamento della strada provinciale a Villanuova di Pont Canavese, da anni promesso ed atteso ma finora mai realizzato.
Ed ora che un’altra estate è passata nulla è però cambiato all’uscita dell’abitato di Pont, nelle “famigerate” strettoie della provinciale per la valle Soana, dove rampicanti ed erbacce continuano a regnare indisturbate sul gruppo di abitazioni acquistate a suo tempo dalla Provincia allo scopo di poter finalmente allargare la strada che sale verso Ingria, Ronco e Valprato.
Anzi, tra le ultime abitazioni di Villanuova ed il bivio della strada comunale per le centrali idroelettriche di Raie e Stroba, un tratto di guardrail è franato a valle, ed ora per alcuni metri la provinciale si presenta di fatto senza alcuna protezione laterale efficace e con l’asfalto che si sta sbriciolando ai margini della carreggiata stradale.
L’unica cosa che è cambiata, (anche se per il momento vista la situazione non si può certo dire in meglio), è che nelle competenze alla Provincia di Torino è subentrato il nuovo ente della Città Metropolitana, ma la cronica mancanza di risorse per concretizzare finalmente questo ed altri interventi di miglioria stradale nelle valli sembra davvero sia rimasta immutata.
Al mancato allargamento della sede stradale si aggiunge poi, sempre in quella zona del paese di Pont, la pressoché totale mancanza di aree di sosta, cosicché le auto di alcuni residenti sono giocoforza parcheggiate più o meno ai margini della strada provinciale, creando a volte ulteriore impaccio alla circolazione stradale.
Dunque una situazione sempre più insostenibile e per certi versi paradossale: tanto che qualcuno ora si chiede se non sarebbe stato meglio investire le risorse in precedenza utilizzate per acquisire le case da demolire in interventi di immediato allargamento della sede stradale prima e dopo di esse, nonché per la creazione di qualche parcheggio a lato strada.
Così però non è stato, e dunque chissà per quanto tempo ancora, alle soglie dell’autunno, transitando lungo quelle strettoie villanuovesi e rischiando l’incolumità degli… specchietti retrovisori delle auto ad ogni incrocio con i veicoli provenienti dal senso opposto, ci tornerà in mente il ritornello di quella sempreverde canzone degli anni ottanta.

Marino  Pasqualone
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