L’auto elettrica si, ma.. – Dal mestolo al cassul! – L’anno vecchio. – Capodanno… LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

L’auto elettrica si, ma…
Mi domando cosa accadrebbe al mercato auto, se davvero il Parlamento e il

Consiglio d’Europa approvassero la proposta della Commissione di vietare la vendita di auto con motore a combustione? La domanda sorge perché i consumatori non sono pronti a passare alle auto solo elettriche, vietando le altre? La mia è una provocazione ma se ci pensiamo bene, i telefoni a gettone sono scomparsi non perché vietati ma perché abbiamo preferito i cellulari. Con una decisone draconiana su solo auto elettriche penso che ci sarebbe l’effetto Cuba, ovvero lo spostamento di parte della domanda sull’usato. Oggi abbiamo la carenza, per la mancanza di produzione causata dai microchip, e questo sull’egemonia del drago asiatico ci deve fare riflettere. Per quanto le auto sfornate nei prossimi anni possano durare più a lungo, non saranno eterne. Prima o poi, tutti dovremmo arrenderci ed attaccarci alla presa prima di andare a fare la spesa. C’è tuttavia una piccola difficoltà: le auto elettriche costano uno sproposito in Europa. Solo in Norvegia costano meno, presumibilmente per gli incentivi che spostano parte del prezzo sui contribuenti. Il fenomeno ricorre anche negli Stati Uniti ma non in Cina. Nel Paese del Dragone, le auto elettriche costano un po’ meno delle termiche ed enormemente meno che in Europa e negli Usa. Pensate che dieci anni fa le auto elettriche in Cina costavano uno sproposito, oggi in Cina sono convenienti. La strategia del dragone asiatico che ha azzerato il gap tecnologico dell’auto elettrica con il vantaggio di avere quasi il monopolio di molte materie prime per l’auto elettrica che porterebbe l’Europa ad essere dipendente per le auto elettriche dalla Cina. La svolta per noi europei è che il vento sta cambiando, oggi il tema ambientale viene trattato con meno ideologia e più attenzione ai numeri, secondo cui le auto in Europa emettono l’1% della CO2 globale. La partita con il drago asiatico è ancora tutta da giocare, e questo dipende dall’Europa se fa unione, anche con la politica delle auto elettriche, perché non abbiamo un pianeta B!
Favria, 28.12.2021, Giorgio Cortese

Buona giornata. I nostri genitori ci hanno insegnato a vivere sempre con la coscienza a posto, perché gli  incoscienti non trovano mai la serenità nelle loro vite. Felice  martedì

Dal mestolo al cassul!

In italiano la parola mestolo deriva da mestare, cucchiaio da cucina che serve per agitare mescolando, da mestare a mestatore il passaggio è breve. Il mestatore è infatti una persona che mesta, trama e intriga. L’azione del mestare, cioè dell’agitare mescolando, è comune, quotidiana,  e sono proprio le azioni di questo genere ad avere significati figurati più intensi e autentici. Infatti a questo verbo sono collegati anche i significati di tramare, di intrigare: diventa un mescolare con astuzia, perché anche le trame vengono cucinate. Si evince che il mestatore, quindi, se propriamente sarebbe colui che mescola, figuratamente diventa colui che ordisce trame occulte agendo sull’animo delle persone. E le vediamo oggi come certi politici cavalcano, mestando le idee dei noi vax. Si i mestatori voglio preparare dei torbidi  per perseguire i loro particolari fini,  minando le azioni delle parte avversa, tessendo accuse e intorbidando le acque. Dal mestolo come si vede siamo arrivati al mestatore una parola forte che trasmette la sottigliezza intrigante. In Piemonte il mestolo viene detto in piemontese cassul! Il cassul deriva dal latino medievale cattiam, tazza, mestolo, cucchiaio a sua volta dal greco cythion, vasetto per attingere il vino dal cratere, oppure dal greco akation, coppa. Attenzione la frase “fè cassul” è lombarda  ed è lo strumento per lavorare il latte o la smorfia della bocca quando si è in procinto di piangere.  Il cassul anticamente veniva indicato in modo scherzoso il governo e l’amministrazione, ed era come già detto un cucchiaione di legno per scremare il latte e dare forma ai panetti di burro. La parola cassul mi fa ricordare la frase “Vate a catè n casul” che significa “vai a comprarti un mestolo”. Fuori dal contesto nessuno ne capirebbe il senso, risulterebbe una frase sconnessa, ma nel contesto, non è un cuoco rimasto senza mestolo e non è un complimento, tutt’altro. Si usa per mandare qualcuno a quel paese, si ma con stile e con un certo  umorismo. Non è volgare e fa sorridere, ma il senso è proprio quello di mandare a quel paese i novelli mestatori. Ai quali ricordo che se poi decidono di fare la polenta, è comunque bene che abbiano a disposizione un mestatore paziente. Certo con il mesto, nessun nesso, anche se dopo un’ora che mesti il morale non resta alle stelle.

Favria, 29.12.2021 Giorgio Cortese

Ci stiamo avvicinando al nuovo anno, un anno che tutti noi attendiamo con ansia. Ti aspettiamo 2022, non ci deludere, porta con te tanta gioia e spazza via il dolore… e che tu sia un anno migliore!  Felice mercoledì.

L’anno vecchio.

l’anno vecchio se ne va, e mai più ritornerà. Io gli ho dato una valigia di capricci e impertinenze, di ascolti fatti male, di atteggiamenti malandrini e  gli ho detto: “Porta via! Questa è tutta roba mia”. Anno nuovo, avanti  ti fan festa tutti quanti. Tu la gioia e la salute porta a tutti i  parenti e agli amici. Rendi lieti tutti i cuori! D’esser buono ti prometto anno nuovo benedetto.

Favria, 30.12.2021   Giorgio Cortese

Buona giornata Termina un anno felicemente. Lietamente un altro inizia. Felice giovedì.

Capodanno.

Il Capodanno per molte persone non è altro che una data, il giorno in cui si cambia il calendario alla parete e si volta pagina auspicando un migliore anno a venire. C’è chi non vede l’ora di mettersi alle spalle lo sfortunato anno passato e chi non vede l’ora di iniziare il nuovo in continuità con il vecchio. Per altri, invece, è un momento in cui riflettere maggiormente e fare un bilancio dei 365 giorni trascorsi, e formulare i famosi buoni propositi per l’anno che verrà. In questi momenti diventiamo tutti abili ad analizzare le nostre azioni passate, le attività che abbiamo intrapreso, i risultati ottenuti e quello che invece non siamo riusciti a raggiungere.

Carichiamo così di grandi attese l’anno nuovo che verrà e diamo il via ai festeggiamenti che lo introdurranno nelle nostre vite. Speranza e aspettativa si fondono. A me, spesso, a fine anno, è capitato di chiedermi che cosa mi riserverà il domani e mi rivolgo a Voi che mi leggete con una frase di Albert Einstein: “Non penso mai al futuro arriva così presto” Partendo da questa citazione di Einstein la riflessione che vi voglio proporre in questi giorni d’attesa del 2022 è quella del “domani”. Quante volte ci è capitato di riflettere sull’importanza che ha nella nostra vita il domani? Pensare al domani, secondo me, non vuol dire non dare importanza al presente e a ciò che stiamo vivendo ma significa aprire la mente, riflettere maggiormente e capire il senso che si vuole dare alla propria vita. Per me questo significa amare il tempo che abbiamo e cercare di non sprecarlo nel migliore dei modi possibili. Tutto ciò che stiamo facendo è sicuramente un punto di partenza per quello che sarà il disegno del futuro. Ad esempio attraverso relazioni durature e belle: amare ciò che si è e ciò che si fa per migliorarmi continuamente e diventare quelli che avrei sempre voluto essere. Vale sempre il vecchio detto:  “Se vuoi… puoi!”. Per me pensare al domani è anche continuare a pormi nuovi obiettivi e cercare attraverso l’impegno, la costanza, la determinazione e i sacrifici per realizzarli.

Quindi, il mio consiglio è quello di continuare a porci sempre degli obiettivi, vivere appieno il presente attimo per attimo ma sempre guardando al futuro e non perdendo mai di vista i nostri buoni propositi; tendere sempre a qualcosa di più alto, al nostro continuo miglioramento.

Buon 2022 a tutti, che sia un anno ricco di amore, felicità, salute e soddisfazioni!

Favria, 31.12.2021  Giorgio Cortese

Buona giornata. Ora guardiamo verso nuovi orizzonti, nuovi sogni da realizzare, nuove scelte da eseguire, consapevolezze, gioie e amore. Felice venerdì  e buon 2022 a tutti.