RONCO CANAVESE – Boom di iscritti alla scuola primaria: accolti undici bimbi dell’Ucraina, già perfettamente in sintonia con i compagni tratto da Quotidiano Canavese

La scuola primaria di Ronco Canavese, l’unica di tutta la Valle Soana, ha visto un aumento da dieci a

ventuno alunni. La causa non è stata una clamorosa crescita demografica…

RONCO CANAVESE – Mantenere aperte le scuole nei piccoli paesi di montagna non è semplice. Spesso i bambini iscritti arrivano ad un massimo di cinque, ma è un servizio indispensabile da dare in una comunità. Quest’anno però, la scuola primaria di Ronco Canavese – unica di tutta la Valle Soana – ha visto un aumento da dieci a ventuno alunni. La causa non è stata una clamorosa crescita demografica… Infatti, undici dei nuovi bambini iscritti quest’anno arrivano dall’Ucraina. Hanno trovato un posto sicuro dove rifugiarsi dalla guerra che sta distruggendo le loro case, i loro parchi, il loro Paese, nella casa di riposo San Giuseppe, trasformata per l’occasione in un Centro di accoglienza straordinaria. Quasi tutti sono arrivati qui con le mamme o le nonne, dovendo salutare i papà che sono rimasti al fronte a combattere per la loro libertà. 

«Hanno nostalgia della loro casa, dei famigliari rimasti in Ucraina», conferma Eugenia Maidanscaia, insegnante moldava che parla cinque lingue, lavora come mediatore culturale della diaconia valdese di Torino e in questo periodo va a trovare, due volte alla settimana, i bimbi a Ronco. «Ogni volta che emergono questi pensieri mi commuovo. L’affetto dei bimbi per l’Ucraina è genuino. Certamente qui si trovano bene ma resta nei loro occhi la volontà di tornare a casa».

«È stato molto strano, a inizio anno, trovarsi la classe strapiena – racconta la maestra Martina Benedetti – insegno qui da sei anni, quando ho iniziato c’erano cinque bimbi. Oggi è un altro mondo». Per poter dividere le due pluriclassi è stata «presa in prestito» la sala del Consiglio comunale, dato che la scuola si trova al piano terra del municipio.

L’inclusività, che traspare già solo leggendo i nomi del registro, si trova anche nello sgretolarsi, a poco a poco, delle barriere linguistiche. «Per qualche giorno è stato un po’ difficile, ma già dopo qualche ora i bimbi hanno iniziato ad interagire tra loro – racconta la maestra – oggi i piccoli Ucraini sono felici e giocano insieme ai loro compagni, con la spensieratezza che devono avere alla loro età, nonostante la tragedia dalla quale sono scappati». 

Nei prossimi giorni arriveranno i banchi nuovi. Il Comune, grazie al sindaco Lorenzo Giacomino, si è dato un gran da fare per rendere la scuola accogliente e funzionale. Quella di Ronco, infatti, come le scuole di Frassinetto e Ceresole, non è più statale, ma una scuola gestita da Comune e Unione montana con contributi regionali.