RONCO: Tagli all’ufficio postale Il sindaco ricorre al Tar

Ronco, l’orario ridotto degli sportelli ha fatto infuriare residenti e sindaco Crosasso: «Nessun problema a denunciarli per sospensione di servizio pubblico»
tratto dalla Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli

Il sindaco di Ronco, Danilo Crosasso, lo aveva detto: «Adotterò tutte le vie legali per bloccare la chiusura parziale dell’ufficio postale di Ronco, un provvedimento ingiusto e discriminante- aveva dichiarato il primo cittadino ad inizio settembre, quando era entrato in funzione il nuovo orario che prevede la chiusura il martedì ed il giovedì -. La posta è un servizio essenziale in un paese di montagna come il nostro e scenderò in campo per difenderlo. Se necessario sono assolutamente disposto a denunciare le Poste italiane per sospensione del servizio».
Per ora, la denuncia non è ancora stata sporta, ma il Comune, assistito dagli avvocati Riccardo Montanaro e Angiola Peyrano, ha fatto ricorso al Tar del Piemonte contestando la legittimità del provvedimento. «Non si tratta di una semplice modifica dell’orario di apertura come invece sostiene Poste Italiane- osserva Danilo Crosasso -, ma di una vera e propria chiusura parziale dell’ufficio di Ronco che, non adeguatamente contrastata, potrebbe tradursi in successive ulteriori chiusure o limitazioni».
Il Comune era già intervenuto protestando per la decisione di Poste Italiane nel mesi scorsi, con lettere inviate a Francesco Caio, l’amministratore delegato della società, a enti ed istituzioni, Regione e ministero compresi; adesso, è passato alle vie legali sostenendo che la chiusura parziale, in vigore dal 7 settembre, «si pone in insanabile contrasto con quanto dispone la normativa vigente ed è pertanto illegittima».
Secondo il Comune, infatti, il provvedimento è in contrasto persino con la delibera del 2014 dell’ Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) che ha introdotto limitazioni che l’amministrazione del comune valsoanese non condivide affatto ritenendole ingiuste e non conformi ai principi costituzionali e alle direttive europee. «Il provvedimento non rispetta neppure i parametri stabiliti dall’Agcom riguardo all’accessibilità dell’ufficio postale più vicino. La norma, infatti, prevede che la chiusura parziale è possibile ove vi sia un ufficio aperto entro 3 chilometri – afferma il sindaco . –. Non è una semplice questione formale, ma, invece, è un fatto particolarmente grave per un territorio di montagna come il nostro, dove neve, strade tortuose e strette rendono più difficoltosi gli spostamenti rispetto ad altre zone. È vero che Valprato, dove si trova un ufficio postale, ormai aperto solo più il martedì ed il giovedì, si trova a 3 chilometri da Ronco capoluogo, ma le nostre frazioni sono molto più distanti. In effetti – conclude – i dati forniti dall’ufficio di polizia municipale dimostrano che 145 residenti su 314 abitano nelle frazioni, distanti da Valprato ben più di 3 chilometri e in molti casi, come le borgate della valle di Forzo e della Valle di Guaria, superiori anche 6 o persino a 10 chilometri».

Ornella De Paoli