San Besso origine della ricorrenza religiosa a cura di Giorgio Cortese

La festa di san Besso è considerata una delle più importanti feste alpine. Essa è in realtà

poco nota al di fuori delle comunità dell’alto canavese e di Cogne che vi partecipano. Si narra che Besso era un soldato romano della legione Tebea, convertitosi al cristianesimo e, perciò, perseguitato e braccato. La legione Tebea come affermano degli studiosi non sarebbe di origine egiziana, come si pensava ma forse di origine greca, Tebe appunto. Quello che si sa è che erano tutti cristiani, che alla fine del III o all’inizio del IV secolo, prima dell’editto di Costantino, Sarebbero stati martirizzati nell’odierno cantone svizzero del Vallese per aver rifiutato di sacrificare all’imperatore. Secondo altri studiosi la leggenda dei martiri, poteva servire per evangelizzare una zona ancora pagana; non per niente, varie pratiche cultuali legate ai legionari sembrano essere una “cristianizzazione” di riti precedenti, legati soprattutto ai megaliti e alla fertilità. quello che si sa con certezza che una legio thebaea nell’ordinamento militare romano esisteva davvero e che fu di stanza in Italia verso la fine del IV secolo, allorché l’imperatore Teodosio venne in due riprese a contrastare due usurpatori con le sue truppe orientali. Secondo altri questa legione tebana sarebbe stata inviata nel 286 dall’imperatore Massimiano sul versante settentrionale del Gran San Bernardo per domare la rivolta dei locali Galli celti, i Bagaudi, ma lì avrebbe rifiutato in massa di adorare l’immagine dell’imperatore e dunque sarebbe stata sottoposta a cominciare dal comandante Maurizio, alla pratica militare della decimazione. I superstiti si sarebbero quindi dispersi in varie zone ai piedi delle Alpi, soprattutto in Piemonte, trovandovi successivo martirio anche ad opera delle popolazioni della zona, all’epoca pagane, e dando origine a un culto popolare vastissimo, variegato e tuttora ben lontano dall’estinguersi. Pensate che sono oltre quattrocento i Santi cui è attribuita un’appartenenza nilotica e che ora godono di qualche patronato nelle zone subalpine: Alessandro, Esuperio, Magno, Candido, Solutore, Avventore, Ottavio, Dalmazzo, Besso, Costanzo, Fausto, Fedelino, Marchese, Chiaffredo, Porzio, Valeriano, Donnino, Barolo, Restituto e molti altri. Tornando a S. Besso perseguita e braccato dai pagani si rifugia sui selvaggi monti della Valle Soana, qui fu raggiunto dai soldati pagani inviati dall’imperatore Massimiliano e quindi ucciso scaraventandolo dall’alta rupe del Monte Fauterio. Secondo un’altra, egli è un mite pastorello, gettato giù dalla stessa rupe da altri pastori, invidiosi e malvagi. poi i due racconti si ricongiungono affermando che dal suo corpo, morto ma intatto, spuntò un meraviglioso fiore, e questo nonostante fosse pieno inverno. Legionario cristiano o pastore, Besso fu fatto Santo e ai piedi della rupe del Fauterio si eresse in suo nome un santuario. Il 10 agosto di ogni anno la statua del santo viene portata in processione intorno alla rupe. È anche venerato con un pellegrinaggio il 1 dicembre. Una tradizione secolare ma tutt’ora vitale, a conferma di quanto la figura di Besso sia radicata nell’immaginazione popolare e per molti canavesani e valdostani un appuntamento da non mancare calando dagli alti colli della Rosa e dell’Arietta, sulle antiche vie dei Salassi. Un appuntamento da alcuni anni reiterato anche a dicembre, alle soglie dell’inverno.
Riportiamo  qui di seguito il programma della festa di Giovedì.1 dicembre

Programma di massima
dalle ore 8.00: PUNTO RISTORO nei pressi del Santuario
Ore 11.00: UNICA CELEBRAZIONE EUCARISTICA con la partecipazione delle comunità di Cogne e della Valle Soana
Ore 12.00: PRANZO a base di polenta, spezzatino e salsiccia.
**L’evento si svolgerà nel pieno rispetto delle normative anti-covid**

Giorgio Cortese

foto archivio della festa del 1 dicembre al santuario di san Besso