Scuola di Ceresole: per l’uncem Piemonte e’ l’ultima presenza dello stato nel piccolo comune di Marino Pasqualone

il presidente Riba: “la scuola salva il paese. il ministro venga a visitarla”
( DA IL RISVEGLIO POPOLARE DEL 11 FEBBRAIO 2016 )

LA STORIA DELLA SCUOLA DI CERESOLE, CHE MERCOLEDÌ 10 FEBBRAIO È SALITA SUL PALCO DEL Festival di Sanremo con i due alunni e la maestra ad accompagnarli, è ormai diventata nota in tutta l’Italia.

A tale proposito l’Uncem  Piemonte sottolinea di aver sempre agito affinché la Regione stanziasse le risorse necessarie, previste da un’apposita legge, per la salvaguardia delle scuole di montagna: mezzo milione di euro che permettono la sopravvivenza di plessi come quello di Ceresole e tanti altri, lo sdoppiamento di pluriclassi, il miglioramento dell’offerta formativa.
” La scuola di Ceresole, come in altri piccolissimi Comuni delle Terre Alte, è l’ultima presenza dello Stato rimasta – dicono dall’UNCEM Piemonte – Il sindaco e l’amministrazione comunale sono i principali artefici e le sentinelle di questa presenza. Con determinazione e passione lavorano, a Ceresole e altrove, affinché i servizi siano garantiti, alzano anche la voce quando vedono pezzi di opportunità sgretolarsi e altre famiglie andarsene. Provano a costruire, questi amministratori, risposte alle necessità dei cittadini”.

“Ecco perché il loro impegno va ascoltato e va corrisposto con precise scelte politiche, regionali e nazionali – aggiunge ancora Lido Riba, presidente di Uncem Piemonte – Come già era successo ad Alpette con l’unica allieva nella scuola del paese, due anni fa, dobbiamo fare in modo che i servizi siano mantenuti, ma anche agevolare chi sceglie di restare o andare ad abitare nelle aree alpine e appenniniche più interne. Quella scuola è l’ultima presenza dello Stato rimasta”.

Uncem ha scritto anche una lettera al Ministro dell’istruzione Giannini per evidenziare queste necessità, anche alla luce dei riflettori accesi dai media su Ceresole e la sua scuola. “In accordo con il primo cittadino, potrebbe visitare la scuola del paese della Valle Orco – spiega Marco Bussone, vicepresidente di Uncem Piemonte – La presenza del Ministro potrebbe essere l’occasione per una seria riflessione sul ruolo delle scuole di montagna, sulla loro storia, sull’impegno in passato di tanti insegnanti che potrebbero riunirsi, sulla dimensione formativa che nelle Terre Alte assume caratteristiche differenti dalle aree urbane”.

“La vetrina di Sanremo – aggiunge l’on. Enrico Borghi, presidente nazionale Uncem – deve indurre il Paese a riflettere sull’importanza di quella scuola. La presenza dei due alunni e della maestra non deve essere ridotta a folclore. Non sono gli ultimi indiani”.

Anche perché le nostre montagne, nella loro storia millenaria di popolamento umano, sono sempre state una terra di libertà e di autonomia, dai tempi degli antichi Salassi fino a quelli a noi più prossimi della Resistenza partigiana: i montanari hanno resistito per secoli a popoli invasori ed alle avversità naturali, ma sempre più ci chiediamo se riusciranno oggi ad uscire indenni dalle spire della globalizzazione economica e culturale.

Marino  Pasqualone  Visualizza anche tutti gli articoli di Marino Pasqualone